Da anni si assiste ad un forte squilibrio tra la crescita della domanda di mobilità e la realizzazione di infrastrutture in grado di soddisfarla. I motivi sono i soliti: pochi soldi, poco Governo, tanti «No», tanta burocrazia. Su questo stato di cose è piombata una crisi economica globale che, oltre a noti problemi, farà tanta paura ancora per molto tempo frustrando ulteriormente la domanda di mobilità.
Fior di menti si sono lambiccate per trovare una soluzione, almeno al problema finanziario. In verità per anni abbiamo solo agitato la finanza di progetto come una sorta di bacchetta magica in grado di superare la fisiologica mancanza di denaro pubblico. Dimenticando che il denaro privato si...
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