Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

FORZE ARMATE: LA CAPACITÀ CIMIC DELLO STRUMENTO MILITARE NAZIONALE

specialista funzionale CIMIC

del C.F. Stefano Di Santo (SMD)

Le attività militari svolte negli ultimi 15 anni hanno evidenziato un deciso aumento della complessità dell’ambiente generale in cui i contingenti militari si sono trovati ad operare. In seguito a ciò i Comandi militari hanno quindi iniziato a pianificare e condurre le operazioni non limitandosi agli aspetti squisitamente militari ma considerando anche altri parametri in grado di incidere sullo svolgimento di un’operazione. In particolare, con l’aumento delle operazioni in aree urbanizzate, si è considerato l’effetto derivante dalla presenza della popolazione locale e dal suo atteggiamento che, rispetto alla presenza di forze militari straniere sul proprio territorio, può essere ostile, neutrale o favorevole.
Il complesso delle attività, che prevede l’interazione tra forze militari e popolazione civile allo scopo di agevolare la condotta delle operazioni militari, va sotto il nome di CIMIC (Civil-Military Cooperation). Rientrano tra i progetti CIMIC la riparazione delle strade, la costruzione di ospedali o scuole e l’opera dei Team NRBC in aree contaminate. Tali attività, sebbene identiche a quelle condotte durante le attività di «humanitarian assistance» o «disaster relief», non devono indurre a credere che il CIMIC coincida esattamente con queste, poiché non è l’attività materiale che connota il settore di appartenenza ma la finalità dell’attività stessa. Considerate le tipologie di attività CIMIC svolte nei vari teatri operativi, è evidente che le Forze Armate non sono le uniche ad operare in tale contesto; nello stesso teatro insistono infatti i civil actors ovvero le organizzazioni internazionali, le organizzazioni non governative, le organizzazioni governative e le autorità locali.
Tra le funzioni svolte dal CIMIC vi è, quindi, la necessità di mettere a sistema le potenzialità esprimibili dai vari attori sopra citati, di creare l’interfaccia tra la sfera militare e quella civile e di promuovere la circolazione di ruoli, compiti e attività a favore dello sviluppo e in aiuto della popolazione e delle autorità locali, creando la sinergia necessaria per ottimizzare le risorse disponibili. La funzione CIMIC, così definita, costituisce quindi uno degli elementi portanti delle moderne operazioni militari. In Italia, il progetto per la costituzione della capacità CIMIC è iniziato nel gennaio 2002 con la creazione del primo embrione dell’unità nazionale CIMIC, che ha poi dato vita al Multinational CIMIC Group (MNCG), comando operativo a guida italiana di stanza a Motta di Livenza (Treviso), nel quale confluiscono anche altre nazioni dell’Alleanza quali Grecia, Portogallo, Ungheria, Romania e, prossimamente, Bulgaria e Slovenia.
La capacità di intervento del MNCG è assicurata dalle CIMIC Support Unit, strutture operative di base note anche come Deployable Module (DM). Tali unità, il cui compito è di concretizzare sul campo le direttive del Comandante di teatro, costituiscono l’anello di giunzione tra le forze militari e i civil actors, e sviluppano i vari progetti CIMIC supportandone la realizzazione pratica.
All’interno dei DM un ruolo molto importante è svolto dai cosiddetti specialisti funzionali. La gestione dei progetti CIMIC prima evidenziati richiede, infatti, esperienze lavorative estranee alla sfera militare e peculiarità individuabili essenzialmente nel personale provenienti dai settori civili della società. Tale figura professionale, completata con una formazione militare di base appropriata al rango che dovrà essere rivestito e alle mansioni che dovranno essere svolte, si traduce nello Specialista Funzionale (SF). Gli specialisti funzionali fanno, quindi, parte delle forze di complemento volontarie, per la sola categoria degli ufficiali, denominata riserva selezionata e costituita, ad esempio, dagli ufficiali di complemento in congedo già in possesso di particolari professionalità al momento dello svolgimento del servizio attivo, ad esempio medici e ingegneri, e da professionisti provenienti dalla vita civile. A quest’ultima categoria di persone viene conferita, senza concorso e previa sottoscrizione della disponibilità al richiamo alle armi nel territorio nazionale e all’estero, la nomina a ufficiale di complemento ai sensi della cosiddetta legge Marconi. Le professionalità richieste allo specialista funzionale sono riportate nel grafico. Si tratta di un elenco di aree di interesse, definito in ambito NATO, che non deve essere considerato esaustivo dell’intera gamma delle possibili esigenze ma solo indicativo delle professionalità da ricercare.
Prima di chiudere occorre però fare un breve cenno a un altro argomento che, come il CIMIC, affronta il tema del concorso e della collaborazione tra attori militari e civili, ma con un approccio completamente diverso: ci si riferisce al COCIM (acronimo che vuol dire appunto Cooperazione Civile e Militare). Il COCIM è il complesso di determinazioni, di provvedimenti e di interventi, definiti di concerto, tra autorità militari e civili, sin dal tempo di pace, inteso ad armonizzare e predisporre le capacità operative delle rispettive strutture allo scopo di fronteggiare, con visione unitaria, qualunque stato di emergenza, di crisi o di guerra. Si tratta, quindi, di garantire la difesa nazionale, ovvero di attuare l’insieme delle predisposizioni e delle attività di ordine politico, militare ed economico per la salvaguardia delle libere istituzioni.
In tale ambito l’attività delle Forze Armate è di tipo concorsuale e consiste nell’impiego di personale, mezzi e materiali in compiti che siano uguali o affini a quelli normalmente svolti nell’ambito dell’organizzazione militare, ed è da considerarsi inoltre complementare a quello svolto dai dicasteri e dalle organizzazioni civili istituzionalmente preposti ai diversi settori di intervento.

Tags: Ministero della Difesa forze armate cooperazione Difesa Ottobre 2009

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa