ANTEPRIMA TERRA MADRE E FESTA DEL BIO
Tre giorni densi di appuntamenti per l’anteprima di Terra Madre, unitamente alla Festa del Bio, dal 24 al 26 maggio 2024 al Maxxi di Roma con incontri, conferenze, laboratori per famiglie e una mostra mercato con i produttori dei Mercati della Terra, dei presìdi Slow Food e del biologico del Lazio. Organizzata da Slow Food Italia, Regione Lazio, Arsial e FederBio, l’iniziativa unisce il messaggio e le attività rivolte al pubblico di due manifestazioni iconiche. Anteprima Terra Madre e Festa del BIO fanno dunque parte del percorso che ci porterà a Terra Madre Salone del Gusto, dal 26 al 30 settembre 2024 a Parco Dora a Torino. A dare il via ai lavori di Anteprima Terra Madre sono le tre lectio magistralis, a cui il pubblico può assistere in streaming sul sito terramadresalonedelgusto.com, tenute da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sul cibo; Sara Segantin, scrittrice, reporter e ambassador per l’European Climate Pact, sul clima; e su bellezza futura da Eugenio Cesaro della band Eugenio in Via di Gioia.
Crisi climatica, cibo e agricoltura biologica: questi i temi al centro della tappa romana della Festa del Bio. All’evento si racconta come, da nicchia, il biologico sia diventato uno strumento fondante delle politiche green europee poiché contrastando gli impatti climatici, una delle principali cause della diminuzione delle rese produttive, tutela la fertilità del suolo e gli ecosistemi, contribuendo così a sostenere gli agricoltori. Per raggiungere l’obiettivo Eu del 25% di terreni coltivati a bio entro il 2030, che attualmente è meno del 10%, è essenziale incrementare la consapevolezza collettiva che il biologico è l’approccio migliore dal punto di vista ambientale, economico e sociale. L’Italia è tra i Paesi più virtuosi in Europa guidando, con quasi il 20% di superfici bio, la transizione verso l’agroecologia.
“Stiamo vivendo un momento di grande difficoltà, in cui traguardi fondamentali che consideravamo raggiunti come la pace, la democrazia, la messa in sicurezza da pandemie, hanno mostrato la loro fragilità, inseguendo il falso mito dello sviluppo infinito” dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia che lancia un’iniziativa di Slow Food pensata per i giovani e cioè l’appello ‘Col cibo si educa, col cibo si cambia’. “Con questa raccolta firme fortemente voluta dal nostro fondatore Carlo Petrini chiediamo al Governo che introduca l’educazione alimentare nelle scuole di ogni ordine e grado: un altro passo verso coloro che devono prendere il testimone e determinarsi attraverso scelte consapevoli, avendo gli strumenti per riattivare un corretto e virtuoso dialogo col cibo, col mondo della produzione alimentare e col vivente tutto”.
Dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida: “L’educazione alimentare nelle scuole è la strada giusta per insegnare già ai più piccoli come e cosa mangiare: questo è il motivo per cui ho voluto sottoscrivere l’appello di Slow Food. Saper mangiare bene, avere il giusto nutrimento è fondamentale ma sempre più spesso i ragazzi non sanno come farlo. Se prima era più forte l’elemento della sapienza alimentare tramandata dalle famiglie, adesso è necessario che la scuola supplisca il più possibile a questa mancanza, formando alla corretta alimentazione. Abbiamo il dovere, quindi, anche in questo caso di aiutare i giovani a formarsi e educarsi alla sana alimentazione» sottolinea il ministro, e continua: “La modifica dell’art. 32 della Costituzione credo sia un valore condiviso, spero da tutti gli italiani, come salvaguardia dei nostri valori identitari non in termini di chiusura ma di riconoscimento del nostro sistema alimentare che ci ha dato tanto in quanto a benessere, cultura, difesa dell’ambiente, quindi modifica per far convergere tutti coloro che hanno questo come elemento unificante”. Inoltre, interrogato circa il sostegno per gli agricoltori, il ministro puntualizza come non si possa affidarsi solo al mercato del bio, quando i consumatori si rivolgono a produttori esteri: “Non si può solo basarsi sul consumo dei cittadini: se ci fosse mercato tale che si compra solo bio potremmo rivolgerci a quel mercato ma oggi, anche per questioni di costi - il prodotto biologico ha un prezzo mediamente superiore – i consumatori si rivolgono a filiere produttive che risultano essere poco sostenibili. Si ricorre all’estero per compensare le richieste dei mercati; si rischia un effetto boomerang per economia e ambiente perché si importa da chi non rispetta i diritti dei lavoratori. Quindi dobbiamo guardare a un futuro in cui si riesca ad arrivare sempre più a un’economia sostenibile da tutti i punti di vista – ambientale, sociale ed economica - altrimenti si avrà un abbandono delle campagne che è in antitesi con la tenuta generale. Grande sostegno al biologico quindi ma anche grande sostegno a chi oggi garantisce tali equilibri”.
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