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  • Enrico Santoro - Specchio Economico

Qui si fa l’Europa, o si muore, direbbe un Garibaldi versione terzo millennio, vedendo che l’Italia per la cui costruzione tanto aveva brigato, oggi per non dissolversi ha sempre più bisogno - come peraltro tanti altri Paesi suoi vicini - di vedere realizzata quanto prima un’Unione Europea degna di questo nome; che, cioè, sappia da un lato assorbire le proprie debolezze non solo economiche, e dall’altro imprimere una «direzione strategica» agli sforzi che tanti onesti cittadini stanno compiendo...

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Silenziose eppure strazianti. Sono così le «grida di dolore» che ogni giorno si levano dalle pagine economiche dei giornali italiani. Le notizie descrivono una crisi senza precedenti e apparentemente senza possibile soluzione di continuità. Le ricette per superarla si contraddicono. Gli accesi dibattiti che derivano da queste contrapposizioni - per quanto sostenuti da argomentazioni scientifiche di tutto rispetto - finiscono per dare al pubblico quello stesso sapore di anarchia che si...

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di ENRICO SANTORO
Professore, avvocato

Uscire fuori dal labirinto che sta impedendo agli italiani di trovare lavoro: è certamente questo il «problema-principe» del nostro Paese, che proprio nel lavoro pone il suo fondamento costituzionale; invece, più passano gli anni e più questo vede assottigliarsi le condizioni necessarie a ritrovare dinamismo, progettualità, occupazione; mentre, come in un videogioco, spuntano a destra e a manca sempre nuovi ostacoli, da rimuovere quanto prima per poter...

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Per i saggi nominati dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano in seguito allo stallo politico scaturito dalla reciproca intolleranza dei tre partiti usciti dalle elezioni con un numero di consensi insufficiente a determinare stabilità, la crisi del sistema tributario italiano ha un peso determinante nel futuro dell’economia. Probabilmente leggendo fra le righe del loro memorandum anche il nuovo presidente della Repubblica ne sarà sensibilizzato. Anche perché, proprio mentre i saggi erano...

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Il futuro dell’Italia si costruisce in Europa. È difficile immaginare il contrario. Soprattutto da parte di chi vive e lavora in un Paese che fu tra i fondatori della Comunità Europea. Il problema è oggi capire quanto futuro ci sia per lo sviluppo di due realtà che - se non fanno molta attenzione alle loro mosse - rischiano di essere emarginate dalla scacchiera internazionale e di non essere più padrone di condizionarne il destino, come finora è accaduto.
Il ventunesimo secolo per il Vecchio...

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Questa Italia «pasticciona» rischia di vedersi portar via sotto il naso anche le residue speranze di potersi rilanciare sulla scena economica degli anni a venire. L’abbiamo vista, e purtroppo ai massimi livelli, attardarsi su polemiche politiche, giudiziarie, diplomatiche, senza accorgersi - tanto per dirne una - che non ha ancora usato 30 dei 49,5 miliardi di fondi destinati dall’Europa al nostro Paese da spendere fino a dicembre 2013 e che potrebbe perderne definitivamente 5 di essi in quanto...

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Una «lady» che si vede allo specchio dopo una lunga seduta dal coiffeur. Ma non si piace affatto. Questa oggi appare essere l’Italia dopo la pubblicazione avvenuta due settimane fa delle classifiche stilate da Transparency International, nelle quali il nostro Paese, collocato al posto numero 69, risulta terzultimo tra quelli europei nel tasso di corruzione percepita, dietro persino a Portogallo e Irlanda, avanti solo a Grecia e Bulgaria, alla pari con Romania e Montenegro, tra le Cenerentole...

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La «madre di tutte le malversazioni». Potrà essere definita così, quando saranno raccontate le gesta finanziarie dei nostri giorni, la vicenda che interessa i vertici del Monte dei Paschi di Siena per l’ acquisto della Banca Antonveneta compiuto nel 2009 a prezzo maggiorato rispetto ai valori di mercato. Se saranno davvero provate, come appare possibile stando alle indiscrezioni apparse sui giornali, le pesanti accuse di cui è stato oggetto anche da parte di alcuni pentiti il management...

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Specializzato nella consulenza legale-tributaria abbinata al corporate finance, in 70 anni di attività lo Studio Santoro ha sempre cercato di percepire in anticipo i mutamenti normativi riguardanti la gestione aziendale dei clienti. A questa attività, ancora svolta con l’introduzione di nuovi servizi di consulenza e con la pubblicazione di «Forum» cui collaborano qualificati esperti in normative fiscali straniere, ora lo Studio Santoro ha affiancato una struttura dedicata alla consulenza legale...

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Si è tanto parlato, e tuttora si parla, a volte con sufficienza, dello spread, il divario che separa i rendimenti dei nostri titoli pubblici poliennali da quelli omologhi della Germania. Si ignora però che tali differenze sono la sintesi di altri indicatori sui quali gli investitori riflettono con cura prima di stabilire a che prezzo rischiare i loro denari scommettendo sull’Italia. Tali indici riguardano i nostri ritardi in vari settori.
Un’analisi della Confartigianato, basata su rilevazioni...

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È poco ma sicuro: non è stato certo l’euro a far chiudere negli ultimi anni decine di migliaia di aziende in Italia, Spagna, Grecia e Portogallo. Ma l’avvento della globalizzazione. Tutti questi Paesi hanno un’economia storicamente agricola, convertita solo «recentemente» e soltanto in parte a economia industriale. I loro sistemi produttivi poggiano su aziende di minori dimensioni che riuscivano a confrontarsi alla «pari» con i colossi europei operanti nei loro settori, grazie alle dogane ed...

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TASSE OGGI E DOMANI

 

Un «fattore di suspense» ha contraddistinto i giorni a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno: è stato, sotto il profilo economico, il problema del fiscal cliff dell’economia statunitense, ossia del baratro vicino al quale essa si trova avendo raggiunto un indebitamento di 16.394 miliardi di dollari che equivalgono al 103 per cento del prodotto interno. L’accordo raggiunto in extremis tra repubblicani e democratici, e pubblicizzato con grande enfasi, ha evitato che il...

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La via d’uscita dalla crisi esiste. Eccome. Il problema è crederci. Anche se non è di facile soluzione, dato il quadro economico generale e il delicato momento politico e sociale attraversato dal nostro Paese. È come se ci trovassimo tutti in un impegnativo percorso di trekking, complicato da mutazioni della morfologia del terreno. Alcune delle quali, per quanto prevedibili, si sono manifestate con contorni difficilmente gestibili nell’immediato. Rendendo l’equipaggiamento inadeguato...

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Se dopo un terremoto la macchina dei soccorsi non si ferma e funziona bene, pur dopo giorni sotto le macerie c’è chi riesce a salvarsi. Il nostro Paese, per esempio, pur sommerso di detriti e apparentemente privo di capacità di reazione, è inserito in una rete economica internazionale tale da garantirgli ancora flebili speranze di sopravvivere. La rete di aiuti internazionali può riuscire laddove noi, scavando con le mani, non riusciamo a fare di più.
I problemi da risolvere sono ancora tutti...

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Sono molti i riflettori puntati sull’avvicendamento di poltrone che interessa la Penisola. Prima la competizione elettorale, poi il quasi contemporaneo cambio della guardia in Vaticano e al Quirinale, catalizzando l’attenzione di tutti gli osservatori sul palcoscenico politico-religioso, hanno lasciato in penombra l’evento più importante e drammatico capitato all’Italia negli ultimi sessant’anni: il tracollo dell’economia. Al sistema bancario, che ne è alla fonte, le prime pagine dei giornali...

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I mercati finanziari evidentemente vogliono stupire ancora. Abbiamo atteso per tutto agosto che dessero il colpo di grazia al nostro Continente, facendo precipitare in bancarotta i Paesi più a rischio, tra cui il nostro e invece no. L’innesco di pratiche virtuose, l’apparente coesione realizzata, forse per necessità, immediatamente dopo l’elezione di Hollande tra Francia, Germania e Italia, con ripetute esternazioni su una comune strategia per combattere la speculazione, la mossa del numero uno...

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I palazzi delle istituzioni politiche ed economiche europee potrebbero davvero essere interessati da un imminente terremoto generato dalle speculazioni sui mercati finanziari? Il rischio esiste. E l’attesa dell’autunno quest’anno, sia in Italia che nell’intera area dell’euro, davvero non si può definire vissuta con lo stato d’animo di un tempo. Il duro anno di lavoro trascorso non è stato compensato da un meritato periodo di riposo come avveniva negli anni del boom. Anzi. Siamo nel pieno di un...

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di ENRICO SANTORO professore, avvocato

 Alcune domande sono d’obbligo. Ma in Italia la crisi è più economica o più politica? Sarebbe troppo facile rispondere: entrambe. Un dato è certo: nella crisi di sistema, davvero impensabile solo qualche anno fa, che inizialmente ha investito l’Europa meridionale e adesso si affaccia timidamente anche più a settentrione, esiste una specificità italiana. La «specialità», per così dire, nostrana, è che alle obiettive cause esterne - che ci hanno fin qui...

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di ENRICO SANTORO

Vie di scampo da percorrere per uscire dalla crisi l’Italia ne ha a sufficienza, tanto che qualche leader ottimista, seppure con prudenza, sia da noi che in Europa l’ha recentemente sottolineato. Il vero problema è che molte di esse sono state minate con vari tipi di miscele, che curiosamente hanno in comune un ingrediente di base letale: la corruzione. Quest’ultima ha il potere di far saltare le regole di qualsiasi gioco e, secondo le formule esplosive scelte, colpirà quello...

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Il «cambio di stagione» di solito è l’occasione per fare ordine. Quest’anno, in Italia, quello climatico ha coinciso con quello politico. Ambedue lenti, contraddittori. A fine giugno sono arrivati i provvedimenti del Governo delle larghe intese volti, guarda caso, a rimettere a posto le situazioni, svecchiare, buttar via ciò che non serve più, ritrovare e rilanciare progetti rimasti nei cassetti. E da Palazzo Chigi, fuor di metafora, sembra persino ripartita, per fortuna, la lotta alla...

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