VINITALY 2023 SEMPRE PIÙ BUSINESS: BUYER DA 68 PAESI. CON ENOLITECH E SOL&AGRIFOOD OLTRE 4.400 ESPOSITORI
Vino sempre più strategico per il made in Italy secondo l’osservatorio UIV-Vinitaly e Prometeia, che rilascia i dati relativi alla filiera: 530.000 imprese, 870.000 addetti, 31,3 miliardi di fatturato divisi tra filiera core (produzione e distribuzione per un valore di 26,2 miliardi di euro, 9,8% la distribuzione) e tecnologie per vigneto e cantina, che costituiscono la filiera indiretta (57,7% dei 5,1 miliardi dalla cantina). Oltre 29 milioni i consumatori ma soprattutto un trend export dal 2011 al 2022 del 79%: una propensione export doppia rispetto all’agroalimentare alla crescita del quale contribuisce per +15,5%. Nelle 4A ossia abbigliamento, arredamento, automazione e alimentare il vino è al primo posto nella bilancia commerciale con 7,4 miliardi di euro, scalzando le altre tre A in dieci anni. Ecco perché business, internazionalizzazione e posizionamento sono le tre direttrici del 55° Vinitaly che si prepara ad ospitare dal 2 al 5 aprile a Verona oltre quattromila aziende italiane e da più di 30 nazioni e un contingente record che supera i 1.000 top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. Il vino è infatti l’unico comparto alimentare nella top 10 dell’export del made in Italy ma è anche fortemente esposto, con un rischio siccità in molte aree del Paese a forte vocazione vitivinicola. Vista la folta rappresentanza politica, si auspica che il Governo abbia parte attiva e più che immediata per scongiurare una catastrofe. Allo stand Masaf infatti oltre all’evento top di questa edizione, la mostra Bacco Divino con i dipinti di Guido Reni e del Caravaggio in arrivo direttamente dagli Uffizi di Firenze, sono previste iniziative con associazioni di settore, rappresentanze europee e i ministri di Turismo, made in Italy, Salute e Cultura, poiché parlare di agricoltura, vino, territorio inevitabilmente coinvolge le aree di competenza di questi ministeri.
L’edizione 2023 del salone internazionale dei vini e dei distillati organizzato da Veronafiere è stata presentata oggi a Roma dal presidente di Veronafiere Federico Bricolo e l’ad Maurizio Danese. «Sarà un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende che operano sui mercati – spiega il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo –. Una evoluzione prevista dal piano industriale con l’obiettivo di potenziare ulteriormente l’identità e la centralità della manifestazione, oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale. Il risultato della campagna straordinaria di incoming realizzata quest’anno ci proietta verso il Vinitaly del futuro, leva per la competitività e la crescita di questo settore strategico del made in Italy».
Tra le 68 rotte di destinazione del vino italiano che convergeranno a Verona emergono, oltre alle consolidate piazze di Usa e Canada (complessivamente oltre 200 top client della domanda), i 17 Paesi dell’Asia, guidati da Cina (130 top buyer), Giappone, Corea del Sud ma anche Hong Kong e Singapore, i 12 dal Centro e Sud America con Brasile e Argentina in testa, nove stati africani e una mappa europea a quota 26.
«Abbiamo attuato un programma di investimenti eccezionali unitamente a importanti economie di scala per potenziare, già da questa edizione di Vinitaly, il panel di top buyer a Verona – commenta l’amministratore delegato della SpA fieristica, Maurizio Danese –. Garantire business e nuove opportunità commerciali per le aziende espositrici è la nostra priorità di azione. Stiamo lavorando per avviare nuovi modelli di sviluppo per un Vinitaly sempre più orientato sulla domanda internazionale e dal format efficientato». In contemporanea, anche gli altri due saloni professionali - Enolitech con Vinitaly Design e Sol&Agrifood con B/Open (rassegna b2b dedicata al biologico) e Xcellent Beers - che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende. Protagonista di Sol&Agrifood è la territorialità, e il Salone dell’agroalimentare di qualità intende sottolinearne l’importanza, legata alla materia prima e al metodo di produzione, frutto di tradizioni locali non riproducibili altrove, capace di evolvere mantenendosi fedele alla propria origine. XXI edizione per il Sol d’Oro, con oltre 400 campioni di olio extravergine in gara, in partnership con Aipo d’Argento, concorso organizzato da vent’anni dall’Associazione interregionale produttori olivicoli Verona. In Xcellent Beers si troveranno invece una quarantina di birrifici artigianali; l’Italia infatti da storico importatore oggi sfiora il 40% di autoproduzione di orzo maltato, circa 83.000 tonnellate e l’importazione copre il restante 60%, grazie all’incremento fino a 30.000 ettari delle superfici coltivate a orzo distico.
Confermate anche le principali aree tematiche: Vinitaly Bio; International wine hall; Vinitaly mixology; Micro Mega Wines sulle produzioni di nicchia e a tiratura limitata; Taste and Buy, il matching con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i consorzi di tutela; Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore. Oltre 80 le degustazioni previste finora nel calendario ufficiale della manifestazione ma spazio anche ai concorsi, dall’International packaging competition – Vinitaly Design, il concorso che premia il miglior packaging per trend, design e innovazione di vini, distillati, liquori, birra e olio extra vergine di oliva ai 5 StarsWines The Book e Wine without walls, i riconoscimenti per le aziende che investono nel miglioramento qualitativo dei propri prodotti.
Prosegue, inoltre, la distinzione tra operatori in fiera e winelover in città. A questi ultimi è dedicato Vinitaly and the city, il fuori salone tra mostre, eventi, degustazioni e wine talk nei luoghi più rappresentativi della città Patrimonio Unesco: Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale. In programma dal 31 marzo al 3 aprile, Vinitaly and the city è organizzato da Veronafiere in collaborazione di Comune di Verona, Provincia di Verona e Fondazione Cariverona.
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