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Antonio Piras (Fit-Cisl): trasporti, snodo strategico per far ripartire l’economia

Antonio Piras, Fit-Cisl

Dopo aver ricoperto diversi incarichi all’interno della categoria, Antonio Piras è dalla fine del giugno scorso segretario generale della Fit-Cisl, il sindacato che organizza i lavoratori del complesso comparto dei trasporti: treno, aereo, marittimo, mobilità, logistica, ambiente, viabilità.
Domanda. Dopo meno di un anno da componente della segreteria nazionale è stato eletto segretario generale, un ottimo traguardo.
Risposta. Con il passaggio di Giovanni Luciano alla segreteria confederale della Cisl, il Consiglio generale della categoria mi ha eletto - in Cisl tutto avviene nel rigoroso rispetto delle regole statutarie - a questo prestigioso ma altrettanto impegnativo incarico. Il tutto in un passaggio molto veloce. Come in una staffetta, Luciano mi ha affidato il testimone per proseguire la corsa e ho dovuto fare ricorso a tutte le mie energie per dare continuità al perseguimento dei traguardi che l’organizzazione si è data.
D. Risultati di questi primi mesi?
R. Molto positivi, anche per il supporto che ho avuto dalla straordinaria squadra del nostro sindacato, ad ogni livello di responsabilità. Abbiamo sottoscritto l’intesa per il salvataggio e il rilancio di Meridiana; abbiamo rinnovato il contratto nazionale delle aziende pubbliche di igiene ambientale e siamo a buon punto per quelle del comparto privato; e inoltre, abbiamo sottoscritto i contratti nazionali dei lavoratori dell’autonoleggio e delle autostrade, mentre registriamo segnali positivi per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle attività ferroviarie. Da sottolineare, inoltre, una «chicca» nell’afosa vigilia di ferragosto.
D. Quale?
R. Il «protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali» che abbiamo siglato con Enav e il ministero dei Trasporti. Una vera innovazione per un nuovo modello di relazioni industriali che si fonda sulla partecipazione e sul contributo dei lavoratori nelle strategie aziendali. In proposito, ha sottolineato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan «la costituzione di un organismo paritetico di garanzia è una novità assoluta nel panorama industriale italiano ed è la strada da seguire se vogliamo conciliare capitale e lavoro, alzare la produttività e i salari in un quadro di responsabilità condivise». La Fit ha lanciato il sasso nello stagno ed ha aperto una finestra perché la partecipazione dei lavoratori non si limiti a una nobile affermazione di principio quanto paradigma strategico per un nuovo modello di più moderne relazioni industriali.
D. Ad agosto la cronaca dà ampio spazio a due aziende di Roma: Ama e Atac, rispettivamente raccolta rifiuti e trasporti pubblici.
R. L’ho detto in quei giorni e lo ribadisco oggi: usciamo dalle secche delle calunnie e delle polemiche strumentali. Per rimettere in piedi le due aziende è necessario un deciso cambio di passo, a partire dalla governance, impensabile senza l’apporto costruttivo delle organizzazioni sindacali. La Fit-Cisl è pronta a fare la sua parte. Si apra, dunque, un tavolo di confronto per ricercare una soluzione condivisa. Con un inciso: gli ottomila dipendenti di Ama e i 12 mila di Atac hanno diritto a non vedersi umiliati da accuse vaghe e velenose, quanto a veder rilanciato il loro ruolo e quello delle aziende per cui lavorano.
D. E veniamo a settembre.
R. Immagino che il riferimento sia al piano industriale di FSI, presentato dall’amministratore delegato Renato Mazzoncini il 28 settembre.
D. Esattamente.
R. Prende corpo, con l’acquisizione di Anas, il grande player nazionale dei trasporti, da noi - ma non solo - fortemente auspicato. Dieci anni è l’arco temporale di riferimento, ovvero 2017-2026; prima tappa, il prossimo anno, la nascita di un nuovo soggetto industriale, Mercitalia, che accorperà tutte le imprese del gruppo operanti nel trasporto merci. Poi la quotazione in borsa degli Intercity e delle Frecce. Si tratta di una scelta che ci lascia perplessi, perché non vorremmo che apra la strada al famoso spezzatino, per noi un boccone piuttosto indigesto a causa della «rottura» dell’unitarietà del gruppo che sarebbe stata, viceversa, salvaguardata dalla cessione di quote pari al 40 per cento della holding, così come stabilito dal d.p.c.m. dello scorso dicembre 2015.
D. Torniamo al piano industriale.
R. È certamente molto ambizioso. Tuttavia, a oggi, non sappiamo ancora se è «eccessivo» rispetto alla capacità di spesa del prossimo futuro in Italia. Gli investimenti previsti nell’arco del decennio sono pari a 94 miliardi di euro, di cui 58 miliardi già disponibili; 23 verranno dall’autofinanziamento e 35 dai contratti di programma.
D. Mazzoncini ha fatto riferimento al ponte sullo Stretto di Messina. 
R. Ha riacceso il dibattito e, come previsto, è ripreso subito lo scontro tra favorevoli e contrari. Vedremo. Per quanto riguarda noi della Fit-Cisl, siamo pronti ad affrontare la questione per un esame serio sul progetto, approfondendone tutti i diversi aspetti, senza però dimenticare che prima del ponte è necessario colmare il divario infrastrutturale tra Mezzogiorno e Nord del Paese, con importanti investimenti in strade, autostrade e ferrovie.
D. Il Piano prevede un significativo incremento dell’occupazione.
R. Se non si attivano gli investimenti non si amplia la platea degli occupati. Lo sosteniamo da sempre. Si crea lavoro solo attraverso una vera strategia di crescita dell’economia. La previsione è di 31 mila unità di nuovi occupati, che porterà l’organico dagli attuali 69 mila a 100 mila lavoratori. Ho delle perplessità che potranno essere fugate solo attraverso il confronto da avviare, in tempi brevi, con l’azienda e con il ministero dei Trasporti.
D. Quali sono?
R. Mi riferisco, in particolare, agli appropriati dettagli sulla tempistica ed entità degli investimenti infrastrutturali, sul parco rotabili, sullo sviluppo dei volumi di attività e dell’offerta nel trasporto passeggeri e in quello merci, sugli andamenti occupazionali, sia nelle attività dirette sia negli appalti, sulla cessione di quote di proprietà del ministero dell’Economia. Ed inoltre: come sarà superata la questione relativa all’assenza di affidamento mediante procedure ad evidenza pubblica quando l’Anas - considerato che effettua la manutenzione e costruisce le strade - uscirà dall’ambito della pubblica amministrazione? Mi aspetto, infine, un segnale concreto sull’avvio di questa nuova fase.
D. Quali sono le priorità?
R. Eravamo molto vicini alla firma del contratto collettivo della mobilità/area contrattuale attività ferroviarie e del contratto aziendale di Ferrovie dello Stato. È importante accelerare su questo versante. Siamo convinti che i lavoratori degli appalti ferroviari non siano di serie B. Di conseguenza ci aspettiamo risposte congruenti con la situazione di «benessere economico» di cui gode ora il gruppo. Contestualmente, anche in considerazione del nuovo orizzonte di positivo dialogo col Governo, l’avvio - lo ribadisco - del confronto sulla complessa articolazione del piano industriale.
D. Una battuta sul referendum del prossimo 4 dicembre.
R. Non mi entusiasma il desolante spettacolo che imperversa sui media. Prevale, sulle diverse argomentazioni, comunque legittime, lo scontro ideologico, dietro al quale si mimetizzano spinte strumentali e corrosive. Sottolineo che la riforma costituzionale recepisce indicazioni che la Fit e la Cisl hanno sviluppato nel tempo. In primo luogo la modifica del Titolo V, con un nuovo rapporto Stato-Regioni, che ponga fine alla confusione oggi esistente. Infatti, la riforma del 2001 ha scatenato un contenzioso infinito tra i due livelli istituzionali, ingolfando l’attività della Corte costituzionale e, soprattutto, alimentando  il trionfo della burocrazia più cavillosa che ha avuto il sopravvento sulle esigenze del sistema Paese.
D. Dunque per il «sì»?
R. Non rientra nel nostro costume dare indicazioni di voto. Abbiamo seguito un’altra strada, affrontando, in un dibattito aperto, i diversi punti sul merito della riforma, nel nostro convegno dello scorso 26 ottobre. Due autorevoli esponenti, uno del «sì» e uno del «no» - rispettivamente il senatore Giorgio Santini e il presidente emerito della Corte costituzionale Antonio Baldassare - hanno espresso le loro posizioni affinché il Consiglio generale della Fit, allargato ai Presidi territoriali, maturasse un chiaro orientamento sul complesso articolato della riforma. La Fit, del resto, non indica ai propri iscritti la strada da seguire, ma fornisce le mappe affinché ognuno si scelga l’itinerario da percorrere in piena autonomia.
D. Interessante questo riferimento alle mappe.
R. È la virtuosa traiettoria della nostra storia sindacale. Offriamo le nostre mappe, per un corretto vivere civile, alle nostre comunità. Con un’attenzione in particolare ai giovani. A questo proposito voglio ricordare l’iniziativa della Fit che si propone di sensibilizzare gli studenti a un diverso approccio ai mezzi pubblici, che sono di tutti e che tutti usiamo. Vogliamo mettere un argine solido al dilagare dell’illegalità, della violenza, dell’incuria, della maleducazione, delle pensiline distrutte; ad autobus, metro e treni devastati, ai passeggeri prede della paura, alle aggressioni agli autisti ed agli addetti ai lavori.
D. Ma come?
R. Focalizzando l’attenzione di tutti gli studenti, dalle elementari alle scuole superiori, per rianimare il senso civico, attraverso la promozione di una nuova cultura della cosa pubblica.
D. Da soli come Fit?
R. Siamo ambiziosi ma non incoscienti. Collaboreranno all’iniziativa «Sono STATO io» la Cisl Scuola, i ministeri della Pubblica Istruzione e dei Trasporti, gli istituti scolastici, FederMobilità e le aziende rappresentate dal gruppo Ferrovie dello Stato, Atm e Ctm.
D. L’ iniziativa è molto bella.
R. Siamo già alla fase esecutiva. Il Miur ha emanato una circolare e il bando dovrebbe essere già sulle scrivanie dei dirigenti scolastici. Sono in distribuzione i materiali di sostegno all’iniziativa, realizzati con immagini e slogan accattivanti, capaci di stimolare gli studenti e di sollecitare indicazioni, proposte e progetti, sia individuali sia come scuole.
D. Quando chiuderà la campagna?
R. Il 10 marzo 2017. Premieremo gli elaborati migliori nel corso del nostro congresso, che si terrà in Sardegna dal 22 al 25 maggio del prossimo anno. È un modo anche questo per ribadire la peculiare identità della nostra organizzazione, che lega in stretta sintonia lo sviluppo del comparto con le esigenze di tutte le nostre comunità.   

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