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FONDAZIONE CAVE CANEM: ATTENTI AL CANE E ALLE PERSONE

canile lager - fondazione cave canem

“Creare qualcosa che andasse al di là del tempo, una nuova sensibilità nei confronti degli animali: la Fondazione Cave Canem onlus nasce dalla volontà e dal sogno della presidente Adriana Possenti, benefattrice veneziana che ha devoluto parte del proprio patrimonio per l’istituzione di una non profit che cambiasse il destino di animali vittime di abbandono e maltrattamento o coinvolti in lotte clandestine o circuiti criminali”: così la vicepresidente avv. Federica Faiella spiega origini e mission della fondazione che mira a fare del bene a persone, cani e gatti. Cave Canem è ora una realtà attiva ormai da tre anni a supporto delle istituzioni e della collettività come soggetto facilitatore e promotore di attività orientate al benessere umano e animale, in Italia e in Europa, finanziando e realizzando nel primo anno di vita 12 progetti, a favore di 1463 cani e 396 persone. Una fondazione attenta a bipedi e quadrupedi, si potrebbe dire.

“Dall’amicizia tra me e la fondatrice è nata quindi questa non profit al femminile, alla cui mission abbiamo poi dato il valore dell’inclusione sociale e quindi ecco che un team di professionisti si è messo al servizio del sogno di Adriana e, diciamolo, anche degli animali”. Ma non solo: la squadra di cui la fondazione si avvale infatti si adopera a favore degli animali senza famiglia, traendone un beneficio in termini di crescita umana, formazione professionale e riscatto sociale, ma l’aspetto forse più rilevante è l’avvicinamento di giovani a rischio e detenuti alle carriere legate al mondo degli animali, come l’educatore cinofilo, affinché possano trovare una nuova vita, anche insieme.

Primo progetto è stato ‘Fuori dalle gabbie’, che vede persone che pagano il proprio debito con la giustizia coinvolte nella cura di cani abbandonati nel canile comunale: una seconda opportunità per cani e detenuti nella casa di reclusione di Spoleto. Questi ultimi finora sono stati 87, accompagnati in un percorso di formazione per acquisire il titolo di operatore cinofilo; 144 i cani che hanno trovato un riparo sicuro e accogliente; 16 le persone detenute che sono state coinvolte in lavori socialmente utili in canile, 4 hanno beneficiato di una borsa lavoro per attività di accudimento e gestione di cani abbandonati.

Ma, andando oltre questo scopo temporaneo per qualcosa di più lungo nel tempo oltre la realtà del canile, persino eterno se consideriamo il rapporto che si viene a creare tra proprietario e animale, il progetto tra i più riusciti è ‘Cambio rotta’ che più di tutti offre una rinascita completa per entrambi: “Ognuno dei nostri progetti deve fare bene due volte, alle persone e agli animali. ‘Cambio rotta’ nasce per offrire supporto agli organismi della giustizia penale minorile e ha portato talmente tanti risultati positivi che ne abbiamo fatto un programma permanente, perché la fondazione nasce per rispondere a bisogni di utilità sociale. Ci siamo resi conto di quanto sia importante offrire un ventaglio di opportunità formative e di lavori socialmente utili per i giovani che altrimenti rischierebbero di tornare a delinquere ma anche consentire a cani abbandonati di vivere momenti di gioco e interazione con minori o giovani sui vent’anni”. Alla fine delle settimane trascorse insieme, 5 dei 31 giovani coinvolti hanno adottato i cani che in canile hanno recuperato dal punto di vista comportamentale: “Gli autori di reato, ammessi all’istituto della messa alla prova, vedono un’occasione di riscatto: aiutano cani con problemi comportamentali di rilievo, traumatizzati, che reagiscono con aggressività a qualsiasi tentativo di contatto ma, una volta che abbattono il muro di diffidenza e si legano una persona, è per sempre. Sono storie di rinascita a 360°”.

Non è scontato che un ente che si occupa di tutela degli animali decida inoltre di offrire un supporto psicologico: la Fondazione Cave Canem invece ha inserito stabilmente nel proprio team una psicologa: “Non è facile per i nostri operatori confrontarsi con la sofferenza di animali vittime di maltrattamento o detenzione incompatibile né interagire con giovani che hanno commesso un reato. La dottoressa Roberta Costagliola ci segue per essere all’altezza di gestire la sofferenza degli animali e il percorso di elaborazione del reato da parte di chi l’ha commesso, poiché la messa alla prova vuol dire confrontarsi con i propri errori e a volte anche con la vittima del reato; quindi gestire in caso anche l’eventualità che muoia il cane fino a quel momento accudito.

Offrendo supporto tecnico-giuridico alla Magistratura e alle Forze di Polizia la fondazione infatti si trova spesso in situazioni sviluppatesi in contesti di criminalità organizzata o microcriminalità. È così maturato il progetto ‘Io merito giustizia’: ogni anno sono diecimila i procedimenti penali instaurati per reati nei confronti degli animali vittime di maltrattamento, detenzione incompatibile o sfruttati in attività criminali; mancando fondi per la sistemazione in strutture protette, gli animali rimangono dove si trovano oppure viene disposto il sequestro giudiziario ma le vittime restano in balia dei tempi della giustizia. L’intervento di Cave Canem ha svincolato 152 cani sotto sequestro giudiziario, registrando 1173 presenze ai corsi in materia di tutela degli animali.

Ultima campagna della Fondazione Cave Canem è quella tesa a combattere i tristemente noti “canili lager”, un sistema disfunzionale che comporta un utilizzo improprio di fondi pubblici e non consente alcuna prevenzione o lotta al randagismo, ma anzi costituisce una forma di maltrattamento animale: stiamo parlando dell’aggiudicazione di bandi al ribasso d’asta per la custodia, la gestione e l’accudimento di cani abbandonati costretti a vivere in canili rifugio e alla “deportazione” in strutture considerate lager che si basano unicamente sul profitto. ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione, riprendendo una nota del ministero della Salute, ha dichiarato appropriato un importo oscillante tra € 3,50 e 4,50 giornalieri per cane e ha chiarito come la verifica dello stato dei luoghi di esecuzione e la sussistenza delle autorizzazioni amministrative necessarie al corretto adempimento delle prestazioni contrattuali siano responsabilità del Comune che affida il servizio a strutture pubbliche e private, in qualità di stazione appaltante. “In caso di aggiudicazione a un prezzo inferiore - continua Faiella - risulta alto il rischio di maltrattamento o detenzione incompatibile con la natura degli animali e produttiva di grave sofferenza, reati previsti e puniti agli articoli 544 ter e 727, II comma, del codice penale. L’azione prevista è offrire supporto tecnico e giuridico alle amministrazioni comunali per gare che permettano di offrire un servizio di elevata qualità, oltre che fare pressione su di esse affinché ritirino in autotutela bandi aggiudicati al ribasso d’asta e assegnino il servizio di gestione e accudimento di animali abbandonati a strutture idonee, anche bloccando i trasferimenti di cani verso canili non idonei”.

Tags: ANAC - Autorità nazionale anticorruzione codice penale diritto penale amministrazione penitenziaria polizia magistratura carceri funzione rieducativa della pena Settembre 2022

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