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Focus scuola - Didacta, Leonardo Bassilichi: nuovo polo fieristico e culturale italiano

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Didacta Italia ha debuttato in grande stile a Firenze dopo 50 anni di successo in Germania, un evento che punta a diventare un appuntamento annuale di riferimento per il futuro della scuola in Italia e nei Paesi dell’area mediterranea.

«Non è stato il successo della fiera ma dell’Italia intera, capace di organizzare la prima edizione internazionale di Didacta fuori della Germania–dichiara Leonardo Bassilichi–. Con lo stesso entusiasmo stiamo già lavorando alla prossima edizione che si svolgerà dal 18 al 20 ottobre 2018 all’interno della Fortezza da Basso, convinti che possiamo rappresentare il luogo di incontro per lo sviluppo della cultura e delle eccellenze. Esser riusciti ad importare il più grande evento internazionale sul mondo della scuola è la prova tangibile di un sistema Italia che funziona»

Dalla Germania all’Italia. Un vanto quello di essere solo i secondi nel mondo, ma i primi dopo il Paese tedesco, ad avere «Didacta», il più importante appuntamento fieristico sul mondo della scuola. Didacta International, da oltre 50 anni a Francoforte, è approdata per una intensa tre-giorni a Firenze: quale luogo migliore se non quello cui è attribuito il primato della lingua italiana? Così il capoluogo toscano si è trasformato, dal 27 al 29 settembre, nella capitale europea della scuola del futuro, nella cornice della Fortezza da Basso, in centro, a due passi dalla stazione, su 4 padiglioni e 27 mila metri quadrati. Ciò grazie agli sforzi di FirenzeFiera insieme alle principali istituzioni del territorio (Regione Toscana, Comune di Firenze, Camera di commercio di Firenze) e Didacta International, con il supporto della Camera di commercio italiana per la Germania (Itkam) e del Florence Convention & Visitors Bureau. Indire è partner scientifico di Fiera Didacta Italia ed organizzatore degli appuntamenti. Enti patrocinanti sono il Miur, il Dipartimento delle Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, l’Ambasciata della Repubblica federale tedesca in Italia, il Centro italo-tedesco Villa Vigoni, Unioncamere e Assocamerestero.
Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, presente, ha sottolineato come «questa prima edizione è la prova che esiste una qualità innovativa della scuola. In questa fiera verrà affrontato un tema importante: il confronto sui contenuti dell’innovazione didattica. Qui, ogni anno, dovranno incontrarsi le migliori esperienze e le buone pratiche, le realtà migliori nell’ambito della didattica, che abbiano come priorità la qualità dei percorsi formativi delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. In questo contesto la formazione del corpo docente è al centro del processo innovativo, così come le nuove responsabilità della scuola».
Fiera Didacta Italia nasce con l’obiettivo di favorire il dibattito sul mondo dell’istruzione tra gli enti, le associazioni e gli imprenditori, per creare un luogo di incontro tra le scuole e le aziende del settore. Un nuovo format che si sviluppa su due livelli: un’attività espositiva, che coinvolge la lunga filiera delle aziende che lavorano nel mondo della scuola e della formazione, e un’attività dedicata ad eventi quali convegni e seminari che spaziano dall’area tecnologica a quella scientifica e umanistica, fino allo spazio d’apprendimento. Così interessa tutti coloro che operano nel settore dell’istruzione, dell’educazione e della formazione professionale. In particolare, rappresentanti istituzionali, docenti, dirigenti scolastici, educatori e formatori, oltre a professionisti e imprenditori operanti nel settore della scuola e della tecnologia.
Chiusasi con un «sold out»: oltre 20 mila presenze, 150 espositori da tutta Italia con prevalenza lombarda, piemontese, veneta, emiliana, romagnola, siciliana, e 9 aziende internazionali arrivate da Germania, Austria, Gran Bretagna e Cina. 153 gli eventi e i workshop in 18 sale, 233 le ore di seminari scientifici con 460 relatori selezionati fra docenti, esperti, ricercatori universitari e tecnici, 4 le mostre fotografiche: da Don Milani alla Banca d’Italia, dall’Archivio Storico Indire agli scatti sull’Europa della Presidenza del Consiglio dei ministri. 18 gli eventi del Didacta Off, svoltisi in città nel complesso delle Murate, all’Auditorium di S. Apollonia e in Palazzo Vecchio.
La prima edizione è anche servita a creare una comunità, come emerge dall’analisi dei social nella tre-giorni: quasi 8.500 i fan su facebook , il 90 per cento dei quali è costituito dai docenti. Su twitter l’hashtag #Didacta2017 è stato tra i «trending topic» in Toscana per la durata della fiera. Il sito di Didacta Italia è stato visitato da 102 mila utenti unici con una media di 3,57 pagine a testa.
 Ne parla Leonardo Bassilichi in quanto, in qualità di presidente della Camera di commercio fiorentina e di Firenze Fiera spa, ha unito i due strumenti - camerale e fieristico - in direzione di un unico obiettivo: l’incontro tra domanda e offerta, tra competenze e imprese, con l’intento di colmare il gap informativo presente nella nostra società e ben riassunto nella funzione dello schema alternanza scuola-lavoro.
D. In che modo è giunto ad «importare» Didacta International in Italia?
R. Nel ruolo di presidente della Camera di commercio di Firenze, che ricopro da tre anni, tra le iniziative relative al mondo camerale ho individuato nel mondo fieristico-congressuale uno degli elementi più importanti e attrattivi per alzare il livello turistico della nostra città. Presiedo anche Firenze Fiera spa, del cui consiglio di amministrazione faceva parte l’assessore Anna Paola Concia la quale, vivendo in Germania ed iniziando a conoscere il mondo fieristico tedesco, ha creato un collegamento tra la Camera di commercio tedesca e quella fiorentina, embrione da cui è nata Didacta Italia.
D. In che rapporti è Didacta International con Didacta Italia?
R. In realtà, Didacta Italia è autoconsistente in questo momento sia pure se derivata dal modello di Francoforte. Durante l’evento c’è stato un grande coinvolgimento, un pathos che i tedeschi hanno notato e che sottolineo anche inaspettato, essendo una prima edizione. Wassilios E. Fthenakis, presidente di Didacta International, è sempre stato accanto a noi. E non diamo per scontato che i tedeschi volessero esportare questo format.
D. In che modo la Camera di commercio e Firenze si sono fatte portatrici di un programma tanto articolato e di una riallocazione della fieristica italiana?
R. Come Camera di commercio abbiamo visto che il settore fieristico aveva bisogno, più di altri, di un intervento massiccio e abbiamo iniettato risorse, spostando la maggior parte del nostro capitale e progettando una serie di interventi. «Camere di commercio» è un marchio noto in tutta Italia, imprese e non imprese, ma nessuno ne conosce la funzione. Esse avevano risorse che venivano distribuite sul territorio per effetto di partecipazioni ad eventi e patrocini; in realtà il loro scopo è quello di levare burocrazia alle imprese ed aiutare il mercato regolato attraverso la trasparenza; in Italia, rispetto al resto del mondo, si sa tutto delle imprese. Inoltre le Camere di commercio supportano le imprese nelle necessità delle collettività. Ed è qui che nasce Didacta: il supporto, infatti, va dato ad iniziative di comparto complessive che aiutino tutti a crescere nell’economia. Siamo così intervenuti su due fronti: abbiamo tagliato le tasse del 50 per cento, così se nel 2014 un’impresa nel sistema camerale pagava una somma, oggi ne paga la metà, e questo è già un fatto importante. Firenze ha fatto da stimolo, anche per la presenza di un ex premier che per le imprese ha fatto molto, ed io, come rappresentante del sistema camerale fiorentino, avvertivo una forte responsabilità. Sul residuo 50 per cento volevamo fare qualcosa di importante che fosse il motore delle iniziative di ciascuna Camera di commercio sul proprio territorio di competenza, in Italia molto variegato. In Toscana avevamo necessità di lavorare alzando il livello del turismo congressuale, così abbiamo venduto un palazzo della nostra Camera di commercio per 70 milioni di euro e abbiamo proposto alla Fortezza da Basso di utilizzare l’asset da ristrutturare attraverso una comproprietà, per poi procedere al rilancio. Stiamo lavorando per riqualificare la location: 60 mila metri quadrati all’interno di mura del 1500 e del 1300, praticamente un museo storico in cui ospitare eventi importanti anche per la vicinanza al centro e alla stazione. Abbiamo quindi avviato un programma di rilancio di Firenze Fiera, società concessionaria, parallelo all’investimento sull’infrastruttura, così la Camera di commercio di Firenze ha assunto la presidenza di Firenze Fiera. Per effetto di questi passaggi, oggi abbiamo Didacta. In qualità di presidente della Camera di commercio fiorentina e di Firenze Fiera, ho unito i due strumenti.
D. Perché proprio la scuola come primo contenuto?
R. A Firenze, come nel resto d’Italia, si cercano competenze. Nell’area metropolitana di Firenze abbiamo rilevato che, da agosto a ottobre, le imprese hanno bisogno di 19.600 competenze con caratteristiche chiare. Eppure i dati mostrano alti livelli di disoccupazione, giovanile o non giovanile, a Firenze e in Italia. Come può essere possibile? Non possiamo non batterci tutti per far incontrare domanda ed offerta. Troppi sono gli stereotipi: le imprese sono chiuse, le scuole sono vecchie, ed ognuno, nella civiltà odierna, ha il proprio. Tutti sono da sconfiggere. L’alternanza scuola-lavoro nell’esperienza tedesca, tra i contenuti principali di Didacta International, è l’elemento fondante: se procedessimo su questo schema, anche a piccole dosi, potremmo ridurre il gap tra i disoccupati e la ricerca, un gap causato anche dall’assenza di alternanza: i ragazzi non si indirizzano dove sono necessarie le loro competenze perché le scuole non conoscono i bisogni della società, perché in famiglia si pensa sempre alla vecchia maniera, ossia si preferisce per i figli una carriera sicura come quella dell’avvocato, e perché i ragazzi sono giovani e disorientati per definizione.
D. Cosa fare, dunque, per sanare questa situazione?
R. Dobbiamo dare un’informazione chiara su cosa serva in funzione di indirizzo, dobbiamo convincere le imprese a fare un sacrificio nell’accompagnare per tre anni i giovani e spiegare loro concretamente il mondo. Siamo onesti: fare alternanza è un sacrificio, ma la Camera di commercio offre degli aiuti.
D. Cosa ottenete con Didacta?
R. Non solo una fiera perfettamente compatibile con l’esigenza di alzare il livello congressuale fieristico a Firenze, ma anche la copertura di una serie di gap presenti nel nostro Paese causati da questa assenza di informazione. La fiera non vuole essere fiorentina, ma italiana, ed è andata su un asse quantitativo maggiore rispetto a quello che ci aspettavamo, anche con liste di attesa per i workshop e dibattiti molto significativi. Ora, nell’immaginario collettivo, a Firenze c’è un nuovo polo fieristico, il turismo ne sarà incentivato, manoi partiamo dalla stessa cultura.   

Tags: toscana Ottobre 2017 Firenze Focus scuola Didacta Leonardo Bassilichi

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