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Luigi Pasquali, Telespazio: storia, competenze e idee per restare tra i primi

L’ingegner Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio

a cura di
UBALDO PACELLA

È uno dei pochi gioielli rimasti all’industria italiana avanzata, punto di riferimento per progetti integrati di alta gamma a livello mondiale nel settore dei servizi satellitari e nella geoinformazione. Telespazio è una società costituita da Finmeccanica che ne controlla il 67 per cento del capitale, e dai francesi di Thales con il 33 per cento, impiega circa 2.500 unità lavorative e conta su una rete internazionale di centri spaziali e teleporti. Opera in campo mondiale attraverso numerose filiali; in Italia è presente anche attraverso e-Geos, di cui l’Agenzia Spaziale Italiana-ASI detiene il 20 per cento. Nel 2012 ha registrato un fatturato di 562 milioni di euro.
Telespazio è una società leader nei settori che stanno diventando sempre più essenziali per le istituzioni pubbliche, gli operatori e i consumatori. La sua gamma di attività si estende dalla progettazione e dallo sviluppo di sistemi spaziali per la gestione dei servizi di lancio e controllo in orbita di satelliti ai servizi di osservazione della Terra, dalla comunicazione integrata, navigazione satellitare e localizzazione, a programmi scientifici. L’azienda copre l’intera catena delle attività nel settore dello spazio attraverso le sue quattro unità: sistemi satellitari e applicazioni, operazioni satellitari, Geoinformazione e Reti & Connettività.
Telespazio si basa su un patrimonio di esperienze di altissimo livello, derivante da competenze tecnologiche acquisite in 50 anni di pratica commerciale. L’esperienza della società è anche disegnata dalla gestione delle infrastrutture spaziali tra cui il Centro Spaziale del Fucino, il più grande teleporto civile del mondo, così come dalla sua partecipazione ai grandi programmi, tra cui Galileo, EGNOS, Copernico, COSMO-SkyMed, SICRAL e Göktürk.
Una tradizione di successi, di innovazione tecnologica nel campo dell’utilizzo dello spazio per l’informazione integrata, che oggi si vuole rafforzare per costruire il futuro su progetti che consentano a Telespazio di continuare a primeggiare nel mondo in un settore tecnologico avanzato, capofila, in un Gruppo come Finmeccanica, di quella riscossa necessaria all’Italia per contare in ambito internazionale grazie alla ricerca e alla qualità dei prodotti come dei sistemi industriali.
L’amministratore delegato di Telespazio, ingegner Luigi Pasquali, delinea in questa intervista obiettivi, strategie e punti di forza di un piano industriale votato ad accrescere la competitività dell’azienda nel settore strategico delle alte tecnologie, senza tacere qualche spinosa situazione che, in un contesto industriale di grandissima sofferenza come quello italiano, va risolta per garantirne la migliore produttività.
Domanda. Quali strategie userà Telespazio per garantirsi quote di mercato crescenti in un segmento d’avanguardia?
Risposta. Telespazio presenta una serie di caratteristiche sulle quali fonda un piano di impresa orientato alla crescita, attraverso il migliore impiego delle risorse e delle competenze. Il modello è diverso da quello di analoghe società operanti in ambito internazionale. L’Europa è l’ambito di riferimento per confrontarci con i concorrenti. Noi offriamo servizi e operazioni attraverso due principali segmenti. Il primo ci vede come «service provider»: ruolo caratteristico di una società che si propone di costruire un portafoglio di offerta per erogare servizi basati su infrastrutture e su sistemi satellitari. In particolare, il ventaglio delle offerte è articolato in telecomunicazioni, reti integrate di connettività, telerilevamento e geoinformazione. Il secondo è quello dell’ingegneria di sistema e le operazioni satellitari.
D. In questo segmento, più in dettaglio, che cosa fa?
R. Progetta sistemi satellitari o contribuisce alla loro realizzazione attraverso la gestione delle componenti di terra. Siamo una società che gestisce le infrastrutture satellitari che direttamente possiede e attraverso le quali eroga i servizi, e nello stesso tempo sviluppa anche infrastrutture di proprietà dei nostri clienti. Abbiamo quindi un modello di attività molto ampio e flessibile che alla componente di service provider affianca competenze di operazioni e ingegneria. Abbiamo inoltre diverse opportunità di crescita considerato che Telespazio occupa, dal punto di vista geografico, una posizione molto ampia nel mercato: oltre a quello italiano e francese, siamo presenti in modo significativo in altri Paesi come Germania, Regno Unito e Romania per l’Europa, Brasile e Argentina; abbiamo una presenza commerciale negli Stati Uniti, dalla quale ci aspettiamo significative possibilità di crescita nel più grande mercato mondiale dell’industria spaziale.
D. Quali vantaggi offre questo modello transnazionale?
R. Oltreché sulle filiali internazionali, Telespazio è strutturata secondo modelli di export diversificati per le esigenze di altri Paesi. Ha una grande potenzialità di crescita, pur nell’attuale contesto estremamente critico. Grandi difficoltà investono infatti i nostri mercati di riferimento. Ma grazie al rafforzamento di un modello transnazionale,Telespazio possiede la capacità, più di quanto non sia stato fatto sino ad oggi, di mutuare competenze e di estendere il portafoglio di offerta in ciascun Paese. Si recuperano così quote di mercato anche in contesti non necessariamente crescenti, nei quali noi possiamo gestire alcuni servizi.
D. Da che cosa dipendono tali possibilità?
R. Il nostro livello di competitività è molto elevato grazie a competenze e professionalità di primario livello mondiale nella gestione dell’innovazione e della politica di prodotto. Questo è un punto prioritario sul quale, insieme alla struttura direttiva del Gruppo, ho concentrato l’attenzione al fine di rafforzare i processi transnazionali per aprire nuove opportunità di crescita. Nel contesto variegato nel quale operiamo l’innovazione rappresenta il fulcro delle attività di ingegneria e di operazioni in ambito spaziale. Dobbiamo essere molto attenti a garantire un’ottimale funzionalità dei processi industriali attraverso un controllo costante. Ci proponiamo di mantenere nel tempo un livello di capacità di penetrazione nel mercato attraverso innovazione e competitività dei nostri servizi.
D. Quali sono i grandi clienti di Telespazio?
R. Lavoriamo solitamente con clienti istituzionali: agenzie spaziali e Ministeri della Difesa, ma anche con clienti commerciali. Circa due terzi del nostro mercato riguarda clienti istituzionali e, in questo ambito, circa due terzi è rivolto alle agenzie spaziali e un terzo alla difesa. Ho voluto un presidio di politica di prodotto prettamente identificato su un piano di ricerca e sviluppo, spesso finanziati a livello istituzionale per consentire la realizzazione di nuovi prodotti. Tutto questo ci deve mantenere all’avanguardia perché la competizione fa bene all’impresa e, nel nostro caso, non solo non ci spaventa ma fissa traguardi ambiziosi.
D. Alleanze e progetti rappresentano la spina dorsale dei vostri successi. Quali obiettivi state perseguendo?
R. Telespazio comprende, nel proprio codice genetico, un patrimonio di alleanze competitive. Siamo figli di una joint venture tra la Finmeccanica e il Gruppo francese Thales. Abbiamo pertanto un profilo dichiaratamente internazionale, capace di lavorare su scala ben più ampia di quella domestica. Alcune nostre attività di punta si strutturano con partnership di grande prestigio; una di queste è la società e-Geos, partecipata da Telespazio all’80 per cento e al 20 per cento dall’Agenzia spaziale italiana. I programmi di questa azienda stanno avendo una vasta risonanza internazionale perché e-Geos commercializza i servizi derivanti dalla costellazione satellitare Cosmo-SkyMed, quello che potremmo considerare un fiore all’occhiello dell’Italia dal punto di vista tecnologico. Un sistema satellitare radar costituito da quattro satelliti con caratteristiche uniche a livello mondiale.
D. Altre alleanze?
R. Un’altra partnership importante è la Spaceopal, al 50 per cento con l’agenzia spaziale tedesca DLR, costituita per gestire il sistema Galileo in Europa. Numerosi sono ancora i progetti che ci vedono protagonisti, tra questi il programma europeo di navigazione satellitare Egnos (European Geostationary Navigation Overlay Service) per il quale abbiamo vinto una gara che ci impegnera’ per i prossimi otto anni. Vi sono poi collaborazioni meno strutturate ma ugualmente importanti per la nostra attività. Per esempio, in Italia abbiamo avviato una collaborazione con il Ministero della Difesa investendo su due sistemi satellitari della famiglia Sicral, in base alla quale, come service provider, offriamo servizi di telecomunicazioni non solo alla Difesa italiana ma anche ad altri soggetti europei e ai Paesi della Nato.
D. Cosa vi aspettate per il futuro industriale e commerciale?
R. Penso di poter esprimere ottimismo sul futuro industriale dell’azienda, non nascondendo alcune ragioni di incertezza che siamo convinti di poter superare. Crisi economica e tagli di bilancio ci impongono grande attenzione. La flessione del bilancio dell’Agenzia Spaziale Italiana nonostante i suoi eccellenti risultati, e la forte volontà di perseguire progetti d’avanguardia ci inducono ad un presidio molto attento e selettivo. Ritengo comunque che tra investimenti nazionali e dell’Agenzia Spaziale Europea riusciremo a concludere tutti i progetti avviati mantenendo gli attuali livelli occupazionali che speriamo di far crescere anche se in misura modesta. Grande attenzione andrà dedicata al rafforzamento dei teleporti italiani, primo tra tutti quello del Fucino, il più grande d’Europa, e i centri spaziali del Lario (Como) e Matera; mentre per quello di Palermo mancano attualmente i presupposti per un rilancio.
D. Come vanno le piccole e medie imprese che lavorano per voi?
R. In Italia ve ne sono medie e piccole di elevata professionalità con le quali abbiamo realizzato progetti di grande innovazione tecnologica, come il Cosmo-SkyMed di prima generazione. Quella delle PMI è una rete della quale siamo molto soddisfatti anche se il bilancio attuale non ci consente di alimentare la collaborazione nella misura che vorremmo. Quando si riescono a finanziare progetti di grande spessore innovativo e industriale si generano effetti positivi nell’intera catena. L’Italia nel nostro settore è caratterizzata da un buon tessuto industriale e da elevate competenze. Telespazio ha la forza di operare sui mercati per acquisire commesse e sostenere la propria attività.
D. Quali potranno essere le prospettive occupazionali di Telespazio?
R. Abbiamo rapporti con le migliori università per assumere personale sempre più qualificato. L’età media dei nostri dipendenti è attualmente inferiore ai 50 anni. Stiamo lavorando su progetti che aiutino a realizzare un cambio del mix generazionale, con l’obiettivo di garantire gli attuali livelli occupazionali. Auspichiamo che una ripresa industriale possa permetterci di creare nuova occupazione qualificata. Investiamo infatti risorse significative per la formazione, la crescita professionale e la selezione del personale.
D. Quale sogno recondito coltiva per il suo futuro?
R. Telespazio sebbene abbia raggiunto ottimi livelli di qualità non si è ancora affermata come il primo operatore di servizi e sistemi satellitari per l’Europa. Il mio desiderio è portare l’azienda, insieme ai miei colleghi e collaboratori, al primo posto assoluto nel nostro continente. È un traguardo raggiungibile anche se occorre uno sforzo molto oneroso.  

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