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DOMENICO RICCIARDI: DALL’ACQUARIO DI ROMA IL RILANCIO DEL MEDITERRANEO

domenico ricciardi

“Abbiamo avviato l’iniziativa dell’Acquario di Roma come azione di recupero e di promozione, anche sotto l’aspetto economico, del Mare Mediterraneo e di tutto quello che grazie ad esso vive. Partita da operatori economici di livello europeo, l’idea è quella di realizzare tutto ciò che serve per questo mare ma prima bisogna conoscere che cosa fare, attraverso una ricerca tecnologica avanzata. Quindi abbiamo pensato a un acquario marino che, insieme alla Nuvola di Massimiliano Fuksas e al nuovo Centro congressi in costruzione a Roma, è destinato a diventare una punta di diamante del secondo polo turistico, proiettando Roma verso il mare come auspicava Benito Mussolini”. Illustra l’operazione urbanistica e finanziaria l’ing. Domenico Ricciardi, già presidente dell’Ordine nazionale degli ingegneri.

D. Cosa rappresenta oggi il turismo per Roma?

R. Un tempo al primo posto nel mondo per il turismo, oggi Roma non supera i 20 milioni di visitatori l’anno, mentre Parigi è arrivata a 60 milioni e Londra a 120 milioni. Il primo polo turistico romano è stato il Centro storico con le sue antiche tradizioni, con le cerimonie religiose e molto altro. Questo polo però oggi ha bisogno di un’integrazione, quindi l’iniziativa intrapresa della creazione di un secondo polo turistico non va contro il centro storico, ma punta ad evitare che esso scoppi per l’insufficiente viabilità e il degrado, e a rilanciare i valori di Roma dal punto di vista culturale.

D. In che consisterebbe questa integrazione?

R. L’idea dell’amministrazione comunale è quella di creare un secondo polo dall’Eur a Fiumicino e addirittura a Civitavecchia, dotato di alberghi, parchi a tema, parchi sull’antica Roma, sull’esempio di quello che si è fatto a Parigi, creando un consistente flusso turistico non soltanto attraendo i turisti ma soprattutto facendoli trattenere un paio di giorni in più. Se questo riuscisse, si riempirebbero per tutto l’anno gli alberghi di Roma che, tranne in alcuni periodi, non sono mai pieni al 100 per 100. Puntiamo quindi a far venire più gente grazie soprattutto a nuove attrattive, per esempio l’acquario, il turismo ambientale e quello sportivo, la costruzione di grandi centri sportivi.

D. Chi è interessato a questa operazione?

R. In questa direzione si stanno muovendo vari mondi: innanzitutto quello del golf, con la realizzazione di un centro internazionale che dovrebbe essere tra i maggiori d’Europa; il mondo del cinema con la costruzione di una nuova Cinecittà per lo sviluppo della cinematografia e in particolare del filone del cinema romano, la cui storia sarà così valorizzata; il mondo imprenditoriale, con il coinvolgimento anche dell’ex presidente Confindustria Luigi Abete; il mondo del turismo congressuale, nel cui ambito la Nuvola di Fuksas attiverà un flusso di circa 10 mila congressisti alla volta; a Roma i grandi congressi professionali e le manifestazioni religiose e sociali non si sono mai svolte per mancanza di strutture idonee; la Nuvola costituirà un’attrazione in questa direzione.

D. Che cosa si fa nel settore del turismo espositivo?

R. Bisogna ampliare le iniziative della Fiera di Roma che obiettivamente, oltre alla difficoltà per accedervi, non ha ancora raggiunto il top dell’organizzazione. A tutto ciò si aggiungono i programmi nel campo della nautica e del turismo da diporto, e il coinvolgimento di Fiumicino e di Civitavecchia. Esistono 23 rilevanti progetti, alcuni dei quali già approvati, che potrebbero far parte della promozione del secondo polo turistico, corredati logicamente da strade, autostrade, servizi ecc. Tra essi figura la proposta di istituire a Roma una gara automobilistica per auto di Formula 1. In proposito abbiamo pubblicato un dossier che, tradotto perfino in inglese, in giapponese e in cinese, abbiamo diffuso anche in occasione della recente Esposizione universale di Shanghai 2010. L’amministrazione comunale romana si è avvalsa anche della nostra collaborazione.

D. Da dove provengono i capitali per costruire l’Acquario di Roma?

R. La realizzazione è interamente finanziata da gruppi privati; Comune e Provincia di Roma e Regione Lazio non spendono nulla. Si tratta di un’operazione coraggiosa comportando un investimento di 100 milioni di euro. Il 60 per cento dell’importo è a carico di un gruppo di imprenditori privati, tra i quali figura uno dei maggiori finanziatori romani; il rimanente 40 per cento è fornito da banche.

D. Quali sono i tempi necessari per le opere?

R. La realizzazione del progetto è già avviata, prima di Natale è prevista l’inaugurazione di un grande parcheggio con 700 posti interrati, situato dinanzi alla stazione della metropolitana B in piazzale Umberto Terracini all’Eur. Il parcheggio entrerà in funzione nell’anno prossimo, mentre l’Acquario dovrà essere terminato entro un anno, al massimo un anno e mezzo. Sarà situato tutto sottoterra e sotto il laghetto dell’Eur, all’esterno non si vedrà nulla anche per evitare un impatto visivo ai passeggeri che arrivano e partono con il metrò; questo avrà una stazione sulla destra e una sulla sinistra, per cui i visitatori potranno entrare da una parte, visitare il complesso sotto l’acqua del laghetto, uscire dalla parte opposta.

D. Come si presenterà l’Acquario di Roma?

R. La principale caratteristica consiste nel fatto che sarà una struttura non solo tradizionale ma innovativa, realizzata sotto l’acqua perché punta a offrire a tutti, grandi e piccoli, l’emozione di scendere nei fondali del Mediterraneo. In collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e con le università riprodurremo fedelmente quello che esiste e che si fa sotto l’acqua, come parchi marini protetti, recupero di reperti archeologici sommersi d’accordo con la competente Sovrintendenza, esecuzione di riparazioni da parte dei palombari della Marina Militare, tunnel sommersi, simulazioni di esperienze da sub con acqua a destra, a sinistra, sopra e sotto, impiego di materiali acrilici in elaborazione a Pomezia ed altro.

D. Quanti anni occorreranno per ammortizzare la spesa?

R. Abbiamo previsto un periodo di dieci anni; la concessione avrà una durata trentennale, dopodiché si valuterà quanto è stato investito in più, che costituirà un plusvalore. Le attività indotte forniranno lavoro a un numero di addetti tra i 300 e i 500. I progetti sono stati tutti approvati. Inizialmente era stato mobilitato il gruppo bancario Unicredit, poi è stato costituito un pool di banche composto da Intesa-Sanpaolo, Unicredit, Banca Imi e Mediocredito, quattro istituti di credito in grado di assicurare un valido sostegno.

D. C’è qualche interesse anche fuori dell’Italia?

R. Abbiamo avviato rapporti con la Commissione Europea per questa iniziativa così innovatrice che si avvale perfino di robot progettati e costruiti in Italia e in Inghilterra da un pool di scienziati all’avanguardia, e che assomigliano a pesci reali. Il rivestimento esterno dei robot è opera dei docenti della scuola di Carlo Rambaldi, premio Oscar per gli effetti speciali cinematografici creatore di E.T., l’extra-terrestre del film di fantascienza di Steven Spielberg. Abbiamo svolto un lavoro eccezionale per rendere spettacolari nell’Acquario dell’Eur avvenimenti naturali. Grazie a videocamere ed altri dispositivi questi robot trasmetteranno dati agli scienziati del Consiglio nazionale delle ricerche per studiare specie di animali in via di estinzione. Abbiamo stipulato convenzioni con il Ministero dell’Agricoltura, con la Guardia Costiera e le Capitanerie di Porto; avviato rapporti con il Corpo Forestale. Saranno affidati all’Acquario i grandi pesci spiaggiati, che non si ha la possibilità di custodire altrove, e che saranno ospitati e curati in apposite vasche da specialisti di ecologia marina che poi li rimetteranno in acqua. Il nostro scopo è la spettacolarizzazione di fatti naturali nello stile della serie di trasmissioni televisive come Quark.

D. Come promuovete l’Acquario e su quali categorie di visitatori puntate principalmente?

R. Con una tecnica innovativa ideata dai nostri ingegneri e che si chiama 4D, inviamo dei sub in fondali marini, ad esempio nelle secche di Torre Paterno, ricchissima area protetta davanti a Roma, insieme a squadre della Marina Militare e della Lega Navale, per compiere riprese con videocamere in 3D, che diffondiamo nelle scuole. Questa iniziativa sta riscuotendo un grande successo; l’anno scorso lo spettacolo è stato visto da 10 mila alunni, quest’anno abbiamo ripreso il programma cominciando da Acilia e pensiamo di farlo vedere a 100 mila alunni delle scuole elementari e medie. Stiamo realizzando programmi anche per le università. Il fine è quello di mostrare tutte le attività marine non con un filmato normale, ma con effetti speciali grazie ai quali i pesci sembrano uscire dallo schermo e rovesciarsi sugli spettatori. Su questi spettacoli i bambini sono chiamati ad eseguire disegni e pensierini da noi premiati. Lo scopo è far crescere l’attenzione e l’emozione su temi come il recupero del Mediterraneo.

D. Chi ha avuto l’idea di realizzare l’Acquario?

R. L’idea è stata mia, poi però ho scoperto di non essere stato il solo. Il primo ad avere l’idea di realizzare un acquario sotto il laghetto dell’Eur fu il progettista del quartiere, l’architetto Marcello Piacentini; abbiamo trovato documenti in proposito e inoltre abbiamo scoperto un elemento inedito: molto prima del nostro progetto, in una sorta di concorso aperto a tutti i bambini dell’Eur venne chiesto cosa avrebbero desiderato nel quartiere, numerosi partecipanti avevano indicato l’Acquario e aveva vinto il primo premio addirittura un ragazzo che ne aveva disegnato uno sotto il laghetto dell’Eur. Quando consultiamo le scolaresche, constatiamo l’esistenza di un entusiasmo da stadio sul progetto, e questo ci conforta. Giunto all’esame del Consiglio comunale in Campidoglio, il progetto è stato approvato all’unanimità, così pure ha fatto il Consiglio regionale del Lazio.

D. Da chi, come e perché fu creato il laghetto dell’Eur?

R. Il leggendario commissario straordinario dell’Eur, prof. Virgilio Testa, aveva pensato che in quel punto del quartiere si potesse realizzare una riserva di acqua per la sicurezza idrica di Roma; non c’erano le attuali tecnologie che hanno trasformato la zona in un ambiente di grande valore. Proprio in questo mese Eur spa, società di gestione del quartiere guidata dal presidente Pierluigi Borghini e dall’amministratore delegato Riccardo Mancini, sta rimettendo in funzione le fontane; la popolazione è entusiasta e collabora. Saranno ripristinati non solo quelle dotate di spruzzi di acqua, ma anche quelle un tempo ospitanti gli spettacoli di suoni e luci nell’area che fu il teatro verde dell’architetto Raffaele De Vico, uno dei più grandi progettisti di giardini e strutture del genere. Quel teatro, che oggi è completamente smontato, sarà ricostruito fedelmente come era, senza le superfetazioni compiute nel frattempo. 

D. L’acqua del laghetto non è ormai del tutto inquinata?

R. L’Acquario di Roma comporterà anche il risanamento del lago, la cui acqua oggi non ha più il colore naturale; proveniente da una sorgente situata nella vicina località Cecchignola, essa alimenta il vicino serbatoio artificiale soprelevato denominato il Fungo, costruito nei primi anni 60 insieme a tutti i giardini dell’Eur, e noto a romani e turisti anche per il ristorante panoramico che vi si apre sulla sommità, al quattordicesimo piano. Si tratta di acqua di recupero che, invece di essere eliminata, viene conservata in quel grande serbatoio. Un altro aspetto rilevante è rappresentato dalla possibilità di vedere dal fondo, ossia dall’Acquario, il sovrastante lago dell’Eur, anche se le acque saranno divise, separate. Le strutture infatti sono prefabbricate ma vengono impiegate lastre acriliche trasparenti, senza rifrazione o effetti ottici, più resistenti di un muro di cemento armato di 40 centimetri di spessore. L’Acquario sarà un fattore scatenante per Roma, ultima metropoli a dotarsene. E avrà il risultato di farla diventare capitale del Mediterraneo.

Tags: acqua turismo cinema Marina Militare Acquario Civico Roma pesce mare Capitanerie di Porto - Guardia Costiera dicembre 2010

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