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MEF: FLESSIONE PARTITE IVA NEL PRIMO TRIMESTRE 2020

158.740 le partite iva aperte nel primo trimestre del 2020, con una flessione del 19,7% determinata prevalentemente dall’emergenza sanitaria rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

Nei primi due mesi dell’anno risulta una contrazione dell’8% delle aperture, dovuta principalmente alla diminuzione di avviamenti in regime forfetario rispetto al notevole aumento riscontrato nei primi mesi del 2019 grazie all’innalzamento del limite di ricavi a 65.000 euro. Gli effetti dell’emergenza sanitaria sono rilevabili nel mese di marzo con un calo di aperture pari al 50% rispetto a marzo 2019.

La distribuzione per natura giuridica mostra che il 76,1% delle nuove partite iva è dovuto alle persone fisiche, il 18,6% alle società di capitali, il 3,6% alle società di persone; la quota dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente l’1,6% del totale. In confronto al primo trimestre 2019, tutte le forme giuridiche accusano consistenti cali di aperture: dal -17,1% delle società di persone al -20,7% delle persone fisiche. Queste ultime quelle con flessione maggiore nel primo bimestre (-9,7%): l’anno scorso hanno subito un forte aumento a causa delle massicce adesioni al regime forfetario; più contenuta invece la flessione per le società di capitali (-2,9%). Nel mese di marzo le diminuzioni si attestano tra il 50 ed il 57% per tutte le forme giuridiche. Da segnalare in controtendenza i soggetti non residenti, che continuano a registrare un forte aumento (+56,7%) e si concentrano in particolare nel commercio elettronico. Il 14,5% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero.

Il 45,2% delle nuove aperture è localizzato al nord, il 21,5% al centro e quasi il 33% al sud e nelle isole. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si nota una generalizzata diminuzione di avviamenti: la più contenuta in Valle d’Aosta (-8%) e la più marcata nel Lazio (-23%). Nei primi due mesi il calo maggiore si è avvertito in Calabria (-11,3%), mentre l’Abruzzo ha segnato un incremento dell’1,5%; in marzo la Lombardia ha accusato una flessione del 55,2%.

In base alla classificazione per settore produttivo, le attività professionali risultano il settore con il maggior numero di nuove partite iva (19,7% del totale), seguito dal commercio con il 17,1% e dalle costruzioni (9,7%). Rispetto al primo trimestre del 2019, tra i settori principali la maggiore flessione di aperture si è avuta nelle attività di intrattenimento (-24,9%, in marzo -63,9%), la meno sensibile nella sanità (-10,5%). Nei primi due mesi i servizi alle imprese registrano una diminuzione di avviamenti del 14,1% mentre l’istruzione è in attivo del 2,2%.

Sostanziale stabilità nella ripartizione di genere, con i maschi al 61,1%. In merito all'età, il 47,6% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 31,7% tra i 36 e i 50 anni. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, si registrano decrementi di aperture in tutte le classi di età: la più consistente è il -31,9% della classe più anziana.

Nel periodo considerato 81.779 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 51,5% del totale delle nuove aperture, con una diminuzione del 21,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al riguardo, in gennaio la flessione è stata pari al 10,9%, in marzo al 50,6%.

Tags: IVA Ministero dell'Economia e delle Finanze MEF Maggio 2020

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