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ALTROCONSUMO E I PREZZI DI BENZINA E GASOLIO IN SEI CITTÀ ITALIANE

sodo estivo: anche il prossimo weekend si preannucia da “bollino nero” per le autostrade italiane. E come non pensare al prezzo della benzina, che tanto angustia il portafoglio degli italiani. Consultando l’Osservatorio prezzi carburanti del ministero dello Sviluppo economico, Altroconsumo ha pertanto analizzato quelli praticati da 1.100 distributori in 6 città italiane per capire quali siano le scelte più convenienti quando parliamo di carburante, scelte che possono arrivare a far risparmiare 672 euro l’anno (considerando 2 pieni al  mese, da 50 litri ciascuno).

L'associazione di consumatori ha preso in esame i prezzi medi dichiarati in alcune città italiane: Milano e Roma, le due più grandi città; Trieste poiché città transfrontaliera prossima a Croazia e Slovenia, che hanno prezzi sensibilmente più bassi dell’Italia; Palermo e Cagliari, due città vicine ad importanti raffinerie e che quindi dovrebbero beneficiare di un accesso ai rifornimenti più rapido e, almeno in teoria, avere prezzi più bassi; Perugia, perché città interna e fuori mano.

Contrariamente a quanto immaginato, è proprio in quest’ultima città che i prezzi medi sono più bassi mentre i più alti si riscontrano a Palermo e Cagliari. La variazione però non arriva al 6%, mentre per il gasolio al 7%. Le differenze più rilevanti si riscontrano invece confrontando diversi distributori nella stessa città arrivando ad oscillazioni del 30% (picco del 40% per il diesel a Roma). Trieste è la città con i prezzi più stabili con variazioni del 17% per la benzina e 20% per il gasolio. Considerando due pieni al mese da 50 litri ciascuno, si arriva a risparmiare 670 euro l’anno se si possiede un’auto a gasolio (Roma), e 672 se l’auto è a benzina (Cagliari).

Utilizzando il self service rispetto al servito si può risparmiare tra il 5 e il 10%, ma questo non significa che il prezzo self di un distributore non possa essere più alto al prezzo servito di un altro. La vera differenza, infatti, la fa il tipo di insegna: all’interno di una stessa città i centri commerciali offrono i prezzi più convenienti, seguono le insegne minori o low-cost. Le insegne di marca presentano generalmente i prezzi più elevati, anche se questo non è vero in assoluto: a Cagliari e Trieste, ad esempio, distributori di marca propongono prezzi mediamente più bassi dei low cost. A chiudere il quadro dall’inchiesta è emerso che nelle circonvallazioni il prezzo è in media più alto (+13%), e che anche in autostrada si spende di più rispetto alle insegne più convenienti situate all’interno delle città.

Il commento di Altroconsumo è affidato al responsabile Relazioni esterne Ivo Tarantino: “I risultati dell'indagine restituiscono uno scenario variegato e per essere certi di risparmiare suggeriamo di controllare sempre i prezzi esposti dal distributore. In via generale, l’elevato prezzo dei carburanti in Italia è dovuto principalmente all’inefficienza della rete distributiva. Nel nostro Paese ci sono 21mila distributori, il doppio di quelli presenti in Francia o in Germania: uno scenario che non garantisce maggiore concorrenza e quindi prezzi più bassi ma, al contrario, una vendita minore di carburante (un terzo rispetto a quello di altri Paesi europei) e quindi prezzi più elevati. Una rete efficiente avrebbe bisogno di meno distributori e di un’offerta maggiormente diversificata”.

Come si arriva a cifre così elevate? Analizzando i dati forniti dalla Commissione Europea si riscontra che in Italia il prezzo della benzina e gasolio è tra i più alti con 13-15 centesimi in più a litro rispetto alla media comunitaria. Oltre ai limiti della rete distributiva, sul prezzo italiano influiscono soprattutto le accise: su 10 euro spesi 6,30 sono di tasse (nel caso del diesel 5,90 euro). Nel nostro Paese il fisco, su 10 euro, trattiene 1,60 euro in più rispetto alla media europea, in percentuale il 17% in più sulla benzina e il 21% in più sul diesel. Oltre alle accise inoltre c’è l’iva che viene applicata non solo sul prezzo del carburante ma anche sulle accise stesse.

 

 

Tags: auto consumatori altroconsumo IVA autostrada estate Luglio Agosto 2019

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