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SALEH MOHAMMAD AL GHAMDI: ITALIA-ARABIA SAUDITA, UN’AMICIZIA CHE COMPIE 80 ANNI

L’Ambasciatore Saleh Mohammad Al Ghamdi dinanzi al ritratto del Custode delle Due Sacre Moschee Re Abdullah Bin Abdulaziz

Nato ad Al Baljurashi nella regione di Al-Bahah, laureatosi nel 1974 in Scienze politiche nell’università del Punjab in Pakistan, conseguendo nel 1976 il master in Scienze politiche presso lo stesso ateneo, Saleh Mohammad Al Ghamdi, attualmente ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia, intraprese la professione diplomatica nel ministero degli Affari esteri saudita il 23 dicembre 1963 e fu presto trasferito all’ambasciata saudita di Islamabad nel Pakistan, dove restò per 11 anni. Ha lavorato in vari dipartimenti del ministero degli Esteri saudita e come direttore generale nell’ufficio del vice ministro degli Affari esteri dell’Arabia Saudita. Promosso ambasciatore nel 1995, ha partecipato a numerose conferenze arabe, islamiche e del Golfo, a riunioni ministeriali, seminari internazionali e diplomatici in Austria e Svizzera, tra cui il meeting per l’istituzione dell’Autorità internazionale dei fondali marini e la Corte internazionale del diritto del mare, rispettivamente a New York e in Giamaica. Membro della delegazione saudita alla 46esima e 50esima sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite per la decolonizzazione e la politica speciale, e al IV incontro all’Aia della commissione sulla proibizione delle armi batteriologiche, ha partecipato all’organizzazione della Conferenza islamica sulla presenza dei musulmani nel Sud delle Filippine, quando fu siglato il trattato di pace tra il Governo filippino e il Fronte di Liberazione Nazionale Moro. Saleh Mohammad Al Ghamdi è stato ambasciatore presso la Repubblica delle Filippine, la Repubblica Indiana e la Repubblica di Grecia e ambasciatore non-residente presso la Repubblica di Bulgaria. Quasi un anno fa, il 17 gennaio 2012, ha presentato le lettere credenziali come ambasciatore plenipotenziario e straordinario del Regno dell’Arabia Saudita presso la Repubblica Italiana al Capo dello Stato Giorgio Napolitano e successivamente come ambasciatore non residente al Presidente della Repubblica di Malta George Abela. In questa intervista illustra i rapporti attualmente intercorrenti tra il suo Paese e l’Italia.

Domanda. Quali sono i rapporti tra l’Italia e l’Arabia Saudita?

Risposta. Annoveriamo l’Italia tra i primi Paesi che hanno riconosciuto il Regno dell’Arabia Saudita sin dalla sua fondazione, nel 1932. A partire da quella data, le relazioni hanno testimoniato un ragguardevole e favorevole sviluppo a tutti i livelli, politico, economico, commerciale, culturale, scientifico, nonché nei settori degli investimenti, della sicurezza e della difesa. Tale collaborazione ha dato luogo a numerosi accordi e memorandum d’intesa.

D. Le relazioni tra i due Paesi sono cominciate, quindi, 80 anni fa. Come si sono sviluppate, poi, negli anni?

R. Essendo stata tra i primi Paesi ad avere riconosciuto il Regno dell’Arabia Saudita nel momento della sua fondazione, e quindi a stabilire con esso relazioni diplomatiche, proprio in quello stesso periodo l’Italia, aprì nella città di Gedda il proprio consolato generale nel 1933. Successivamente i rapporti tra i due Paesi hanno continuato a prosperare attraverso scambi di visite e comunicazioni dirette fino all’avvenuto riconoscimento diplomatico, con l’inaugurazione dell’ambasciata del Regno a Romanel nel gennaio del 1951.

D. Quali sono attualmente i progetti in campo economico alla cui realizzazione potranno collaborare i due Paesi?

R. Tra i Paesi dell’Unione Europea l’Italia è considerata un partner commerciale primario dell’Arabia Saudita. Negli ultimi tempi l’interscambio commerciale tra i due Paesi è raddoppiato, raggiungendo oltre 11 miliardi di euro all’anno. Il numero delle imprese italiane operanti nel Regno è aumentato da 54 a 80. Nel campo degli investimenti finanziari congiunti, i progetti nei settori industriale e dei servizi sono ben 11, e auspichiamo che si possa addivenire all’adozione di programmi comuni in materia di scambi, di competenze e di investimenti di natura turistica ed altro. Esiste, altresì, un’apposita commissione mista italo-saudita per lo sviluppo delle relazioni economiche, commerciali e d’investimento tra i due Paesi.

D. Qual’è, in particolare, l’attività svolta dalla commissione mista italo-saudita?

R. Questa commissione fu costituita nel 1975. Si tratta di un organismo ad alto livello che rappresenta i due Governi, saudita e italiano, con l’obiettivo di promuovere le relazioni economiche, commerciali e gli investimenti. Considerando che nel continente europeo l’Italia rappresenta un partner commerciale primario del Regno dell’Arabia Saudita, tale commissione è investita del compito di dare impulso alla cooperazione tra i due Paesi, in particolare nei settori economici. A partire dalla sua istituzione, questo organo ha svolto ben dieci sessioni, l’ultima delle quali ha avuto luogo a Riyad nell’ottobre di tre anni fa.

D. Ritiene che si potrà giungere alla costituzione di una società mista, formata da banche private saudite e da istituti di credito italiani, per favorire gli investimenti reciproci, in ciascuno dei due Paesi?

R. È evidente che la cooperazione bancaria e la partnership tra istituti di credito sia di notevole rilevanza per gli investimenti esteri in ciascun Paese, ed è indubbio che questo può comportare un positivo e decisivo risultato sull’economia locale, in quanto vi si iniettano capitali esteri. Tuttavia questo tipo di investimenti non è esente da rischi. Auspichiamo che i sistemi finanziari di entrambi i Paesi consentano questa tipologia d’interventi, ma ciò è lasciato alla facoltà degli uomini di affari e degli investitori del settore privato, che godono di libertà di movimento nei due Paesi.

D. Che cosa esporta l’Italia in Arabia Saudita? E come il vostro Paese contribuisce all’economia italiana?

R. Come ho menzionato poc’anzi, il volume dell’interscambio commerciale tra i due Paesi supera gli 11 miliardi di euro, e l’Italia costituisce il secondo Paese europeo per le importazioni dall’Arabia Saudita. Le esportazioni del Regno verso l’Italia costituiscono il 20 per cento di tutte quelle in atto verso i Paesi dell’Unione Europea. In tale ambito, nell’ultimo decennio l’Italia è stata il partner commerciale più importante dell’Arabia Saudita, assestandosi, in assoluto, come il sesto Paese esportatore verso il Regno e l’ottavo nella classifica dei Paesi importatori. Il Regno importa dalla Repubblica italiana medicinali, macchinari per la lavorazione di metalli, materiale sanitario, apparecchiature tecnologiche, pezzi di ricambio per velivoli, telai di autoveicoli, automezzi industriali e pullman, strumenti elettrici, materiale medico e sanitario e altro; mentre esporta verso l’Italia petrolio e suoi derivati, oltre a prodotti chimici e petrolchimici e ad altre merci.

D. Quali sono i rapporti tra l’Arabia Saudita e il Governo Monti?

R. Le relazioni tra i due Governi sono ufficiali e istituzionali; e, come ho rammentato precedentemente, costituiscono legami basati su un’amicizia profonda, di rilievo storico e in continuo consolidamento nel tempo. In particolare, durante l’attuale Governo Monti le relazioni hanno registrato uno slancio in avanti, e attualmente ci stiamo adoperando per organizzare solenni manifestazioni a Roma per la celebrazione dell’ottantesimo anniversario delle relazioni tra i due Paesi amici. In relazione alla maggior parte delle questioni internazionali esiste una profonda convergenza di vedute tra i due Paesi, e per il prossimo futuro prevediamo lo scambio di visite ufficiali ad alto livello tra i rappresentanti dei due popoli.

D. Come state affrontando, e con quali risultati, la crisi economica mondiale in atto?

R. Posso affermare che l’economia saudita è riuscita a mantenere un solido livello in tutti i settori. Il Regno continua a consolidare i risultati positivi attraverso la diversificazione delle risorse economiche e il potenziamento della produzione, che contribuisce a creare nuove e maggiori opportunità occupazionali per i cittadini, nonché a formare un clima propizio al miglioramento della produttività del settore privato. Il Regno ha varato, infatti, una campagna nazionale per incrementare l’occupazione dei sauditi nel settore privato, sostenuta da iniziative finalizzate ad affinare le competenze e la produttività attraverso l’istruzione e la formazione. Il Governo del Regno collabora con il settore privato affinché tali iniziative diano buoni risultati e a condizione che non rechino alcun pregiudizio allo spirito di concorrenza dell’economia saudita. Tali politiche finanziarie sono alla base del successo ottenuto dal Regno nel fronteggiare gli effetti negativi dovuti all’oscillazione del prezzo di petrolio; un successo realizzato altresì attraverso l’impiego di introiti petroliferi per soddisfare le necessità sociali, tra cui i programmi per l’alloggio, i sussidi per chi è in cerca di lavoro e il finanziamento di piccoli e medi progetti a medio e lungo termine.

D. Quale politica attua il vostro Governo nel settore bancario?

R. Per quanto concerne questo settore, che gode di buona salute, l’azione del Governo punta al consolidamento delle politiche di controllo e di regolamentazione, attuate dalle banche per poter affrontare gli shock imprevisti, contenerne la portata e gli effetti ed uscirne senza alcun danno. Questo rappresenta l’espressione della nostra solidità economica e finanziaria, e uno scudo a difesa delle nostre potenzialità, rivolte costantemente al servizio della patria e del cittadino saudita.3

D. Cosa pensa della nuova elezione del presidente degli Stati Uniti Barack Obama?

R. L’elezione per la seconda volta dello stesso presidente è un avvenimento interno agli Stati Uniti e rientra nel meccanismo in vigore per le elezioni americane. Ma al di là di chi diventa presidente, la politica americana non muta in maniera sostanziale, e per quanto concerne i rapporti con il Regno, quest’ultimo intrattiene una collaborazione costante basata sul rispetto reciproco che è la politica della cooperazione. Per noi non fa alcuna differenza che il Presidente americano sia democratico o repubblicano, in quanto l’Arabia Saudita è legata agli Stati Uniti da buoni rapporti con entrambe le parti politiche, rapporti che sono rimasti invariati anche dopo le recenti elezioni americane.

D. Che cosa pensa dei musulmani che infieriscono sulle donne che non indossano il burqa?

R. Il vestito islamico è dettato dalla legge islamica. Non ho mai sentito che un marito uccide la moglie perché non mette il velo. Purtroppo, nelle diverse religioni, si registrano casi di comportamenti disdicevoli, ma ciò rimane un fatto personale, come, nell’ambito della sfera delle libertà personali ed individuali, rimane la scelta di indossare il burqa ci si domanda, piuttosto, perché la gente critichi le persone che, invece, hanno la libertà di vestirsi come vogliono, nella misura degli usi e costumi del proprio Paese. E, comunque, tutte le religioni, nell’ambito dei loro stessi dettami, rispettano le libertà personali.

D. Come giudica l’azione svolta dall’attuale Governo italiano in relazione sia alle difficoltà politiche interne, sia alla situazione economica internazionale?

R. La crisi economica ha avuto ripercussioni in tutto il mondo. Forse noi l’abbiamo avvertita di meno perché abbiamo una guida saggia che sa come, quando e dove investire. Sono sicuro che attualmente anche l’Italia abbia una guida eccellente che risolverà questi problemi. Il presidente Giorgio Napolitano ha una storia eccellente, il primo ministro Mario Monti è specializzato in queste materie e adesso guida la nave verso la sicurezza. Sono convinto che l’Italia sia sulla strada giusta, ha una grande storia e civiltà, è un Paese commerciale e industriale, turistico, ha tutte le carte in regola per superare la crisi. Secondo me, il presidente Monti ha già fatto tanto verso la soluzione adeguata. 

Tags: ambasciate in Italia Arabia Saudita

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