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MARIO MALZONI: IN DIRETTA CON IL MONDO LAPAROSCOPIA E UMANITÀ

Campania, 1956. La sanità non va (Italia 2010, idem). Il ginecologo Mario Malzoni mette a punto un progetto che sembra quasi quello di un visionario: creare una casa di cura privata, a regime mutualistico, in cui abbinare prestazioni mediche di alta qualità con un ricovero adeguato e con l’umanizzazione dell’apporto medico: seguire il paziente dalla prima diagnosi sino alla guarigione. Nasce ad Avellino la casa di cura Malzoni Villa dei Platani con 30 posti letto, un primo nucleo esclusivamente destinato all’ostetricia, alla ginecologia e all’otorinolaringoiatria.
Prima il figlio del fondatore, Carmine Malzoni, quindi la nuova generazione di medici, i fratelli Mario e Annamaria, hanno portato avanti quella visione, ampliando il centro, che oggi ospita 160 posti letto, e l’offerta specialistica verso la chirurgia generale, l’ortopedia, la chirurgia oncologica, la nefrologia e l’urologia nonché creando, nel 1978, Diagnostica Medica spa che in un’unica struttura di 7 piani e di 6 mila metri quadrati concentra tutte le discipline a Mercogliano, in provincia di Avellino.
La politica di famiglia è quella di «operare nel pubblico per il pubblico» attraverso l’integrazione con il servizio sanitario nazionale, in un regime di competitività e di serrato confronto con le maggiori istituzioni scientifiche, dando al paziente un’effettiva scelta sul medico curante e sulla struttura ospitante. Nell’ottica di una crescita consolidata dell’attività chirurgica, oggi il Gruppo Malzoni ha dotato il modulo di endoscopia ginecologica di un blocco operatorio con due sale connesse di ultima generazione, di un reparto con 20 posti letto e di un’apposita équipe medica e infermieristica, un’esperienza tra le poche nel mondo che ha richiesto grandi investimenti, ma che ha reso il Centro di Endoscopia Ginecologia Avanzata un punto di riferimento per pazienti e medici di ogni Paese, con una casistica operatoria di oltre 1.200 interventi laparoscopici annui e 300 isteroscopie e resettoscopie.
Il centro opera nella divulgazione delle conoscenze, delle innovazioni e dei risultati delle ricerche in un’operazione di trasferimento del proprio know-how attraverso seminari e corsi di aggiornamento professionale, programmi di formazione continua, diretta degli interventi; sono attive convenzioni con i maggiori centri mondiali per la formazione dei colleghi stranieri provenienti da Spagna, Portogallo, Israele, Ucraina, Russia, Emirati Arabi. Questa vocazione anima il progetto per il primo ente formativo nel settore sanitario in Italia, la Scuola di Alta Formazione: i seminari, i simposi, le conferenze e l’attività formativa e di aggiornamento crescono insieme alla famiglia, in un meccanismo di interazione che è un forum di esperienze e conoscenze ai massimi livelli del settore. Fanno parte del Gruppo la casa di cura privata Malzoni Villa dei Platani, la Diagnostica Medica, il Laboratorio di Biodiagnostica Montevergine Malzoni, il Centro Cobaltoterapia, la Malzoni Servizi e la Società Sanitaria Consortile.
Ciò che più di altro distingue il Gruppo Malzoni è la fine preparazione nel campo della laparoscopia, moderna tecnica chirurgica che permette l’esecuzione di trattamenti ginecologici senza l’apertura della parete addominale, praticando incisioni sulla cute. Giovandosi dei progressi tecnologici e della miniaturizzazione della strumentazione, l’équipe operatoria è in grado di eseguire la chirurgia attraverso l’osservazione delle immagini provenienti dall’interno dell’addome su un monitor esterno, usando nello stesso tempo strumenti molto sottili e compiendo le incisioni nella porzione interessata.
La chirurgia laparoscopica ginecologica nasce nel 1940; oggi è il giovane prof. Mario Malzoni uno dei più esperti nel mondo, diretto allievo di un pioniere, l’americano Harry Reich che nel 1989 effettuò la prima isterectomia totalmente laparoscopica. Questa tecnica limita di molto il traumatismo addominale e più dell’80 per cento della patologia benigna ginecologica che necessita di intervento chirurgico può avvalersene.
Mario Malzoni dirige il Centro di Endoscopia Ginecologica Avanzata, punto di riferimento internazionale per il trattamento endoscopico delle patologie ginecologiche. La creazione di un’unità chirurgica autonoma rispetto alla struttura ospedaliera conferisce enormi vantaggi; l’avveniristica struttura dà risposta alla crescita dell’attività chirurgica del Gruppo, senza perdere di vista la centralità del malato ma assicurando professionalità e deontologia medica, assistenza infermieristica, sviluppo tecnologico.

Domanda. Come si è evoluta l’unità Endoscopica Malzoni rispetto alle attività originarie del Gruppo?
Risposta. Il Centro di Endoscopia Ginecologica Avanzata nasce a metà degli anni 90 e ad essa abbiamo dato sempre più peso nel reparto di ginecologia fino a dedicarle, nel 2006, un reparto completamente a se stante, per il quale ho chiamato giovani ginecologi promettenti che avevo individuato in tutto l’ambiente dell’Italia meridionale. Ho formato una squadra di medici che dirigo e che operano in una struttura completamente dedicata.

D. Come si colloca la vostra unità rispetto alle altre strutture sanitarie europee e mondiali che si dedicano all’endoscopia?
R. Il centro costituisce una delle poche esperienze in Europa, in cui un gruppo di medici, infermieri e ausiliari è interamente dedito ad una sola branca, tanto da avere sale operatorie di ultima generazione completamente dedicate che permettono di sviluppare la migliore chirurgia laparoscopica e fanno parte di un circuito tecnologicamente integrato che consente la diretta di immagini e la comunicazione tra medici non presenti, dando la possibilità ai chirurghi di dialogare nel corso dei diversi interventi. Gli interventi sono proiettati anche all’esterno in aule per la didattica e attraverso schermi «touch screen»; dal tavolo operatorio il chirurgo invia le immagini tramite isdn e internet. La stessa tecnica consente settimanalmente di effettuare collegamenti con corsi e congressi simultanei in vari punti del mondo, al costo di una telefonata.

D. Il Gruppo Malzoni, e il suo stesso centro «Endoscopica», sono una realtà predominante nel panorama non solo campano, bensì meridionale per non dire italiano. In che modo riuscite ad essere presenti fino ad effettuare circa 1.200 interventi laparoscopici annui?
R. L’esperienza è stata particolarmente positiva, l’attività nel tempo è cresciuta molto, la squadra si è allargata e abbiamo ginecologi che si occupano esclusivamente di chirurgia endoscopica ginecologica. Inoltre, abbiamo creato dei centri di riferimento a Napoli, Salerno e Agropoli.

D. Oltre a ciò opera attraverso l’associazione Gineva, di cui è fondatore. Di cosa si tratta?
R. A Roma operiamo da circa 10 anni nella casa di cura Villa del Rosario, che ospita la sede operativa di «Gineva», un’associazione professionale di medici ginecologi fondata per compiere la sintesi della lunga esperienza del nostro gruppo di lavoro. L’associazione ha come obiettivo la cura della donna in tutte le fasi della sua vita: dalla prima adolescenza alle indagini di prevenzione del tumore della cervice uterina e delle altre patologie oncologiche a carico dei genitali femminili, dalla diagnosi prenatale alla gestione della gravidanza. L’aspetto più qualificante e attuale è rappresentato dal trattamento avanzato dell’endometriosi, malattia di forte interesse sociale per le gravi conseguenze che comporta sulla qualità della vita della donna. La gestione clinica, la definizione diagnostica e il trattamento chirurgico mediante un metodo multidisciplinare consentono di guardare a questa patologia con più speranza di risoluzione. Inoltre l’associazione svolge formazione professionale del personale medico in Chirurgia Ginecologica Laparoscopica - Education & Training -, con il conseguimento dei crediti formativi previsti nell’ambito degli ordinamenti delle professioni sanitarie.

D. È presente personalmente in tutti gli interventi di laparoscopia?
R. Sono a Roma diverse volte al mese e coordino le attività svolte nelle varie sedi.

D. Arrivate dove la chirurgia tradizionale non può giungere, o vi arrivate semplicemente in un modo diverso?
R. Trattiamo patologie benigne ginecologiche, per lo più fibromatosi uterina ed endometriosi, tra le più diffuse e caratterizzate da un’incidenza altissima stimata in milioni di pazienti solamente in Italia. Per l’endometriosi non esiste ancora una terapia farmacologica, per cui quasi sempre è richiesto un intervento chirurgico in laparoscopia, che è il modo migliore per trattare la patologia ma non il più semplice; fin quando l’endometriosi è ad uno stato iniziale l’intervento è alla portata di tutti i ginecologi, ma quando diventa infiltrante e va in profondità verso gli organi interni esso diviene molto complicato, tanto da esser considerato tra i più complessi in chirurgia pelvica e da richiedere un’esperienza dedicata e specifica, che è quella che noi offriamo.

D. Chi, fa parte, insieme a lei, dell’equipe di Gineva?
R. Il gruppo dedicato alla chirurgia laparoscopica è costituito dai dottori Pierfrancesco Maggiora Vergano, Fabio Imperato e Filippo Perniola, i quali lavorano all’interno della sala operatoria; altri medici si interessano di diverse problematiche, come l’ostetricia, la diagnostica ecografica, la colonscopia, l’isteroscopia, le gravidanze a rischio, le diagnosi prenatali, la chirurgia senologica ed altro.

D. Una famiglia di medici o di imprenditori?
R. Il Gruppo Malzoni è stata fondato da mio nonno, Mario Malzoni, nel 1956, e ne abbiamo festeggiato di recente i 50 anni di attività. La nostra famiglia ne ha seguito le orme, dapprima mio padre Carmine, quindi io e mia sorella Annamaria, tutti medici. La sede principale è ad Avellino, nata come piccola casa di cura e sviluppatasi negli anni; attualmente possiede più di 150 posti letto convenzionati, ma allora nasceva come una clinica di 30 posti letto. Dapprima mio nonno, poi mio padre e adesso noi.

D. Ginecologia; c’è altro?
R. La casa madre di Avellino si occupa di una serie di discipline che vanno dall’ortopedia alla chirurgia generale, alla nefrologia, oltre a una serie di servizi collegati e inseriti nei centri di medicina della riproduzione, di sterilità, di dialisi, di diagnostica per immagine, di radioterapia, una serie di strutture collocate al di fuori della clinica nel centro polifunzionale della Diagnostica Medica.

D. Da dove provengono i vostri pazienti?
R. In alcuni settori siamo un punto di riferimento anche per il nord, come nel caso dell’oncologia ginecologica e dell’endoscopia. Moltissimi giungono dal centro Italia, dalle isole, dalla Sicilia e dal settentrione. Ne danno atto anche le visite al nostro sito internet, circa 2.500 mensili, e di queste più della metà provengono dal nord Italia, solo dalla città di Milano abbiamo in media 450 collegamenti al mese a garanzia di visibilità.

D. Non uno, ma tutti medici in famiglia: è stata una scelta obbligata?
R. Assolutamente spontanea. Per me non è stato affatto obbligatorio bensì normale immaginare la ginecologia nel mio futuro; non ho mai valutato altra carriera e mi iscrissi alla facoltà di Medicina pensando che avrei fatto il ginecologo. Frequentavo già la clinica di famiglia e facevo sin da molto giovane pratica in ginecologia. È stato un percorso naturale anche per mia sorella. Dopo la laurea all’università di Napoli SUN, compii l’ultimo anno di specializzazione nella Columbus University di New York, ed è lì che entrai attivamente nella chirurgia endoscopica ginecologica.

D. L’America cosa le ha dato?
R. Harry Reich è stato il mio ispiratore. Nel 1979 effettuò la prima isterectomia totalmente laparoscopica, un pioniere e il primo al mondo ad eseguire questo tipo di intervento, in particolare l’asportazione dell’utero in laparoscopia; e a lui, che è ancora oggi un operatore brillante, va il merito di aver fatto conoscere questa tecnica in tutto il mondo, oltre che a me. Harry sarà il presidente del nostro «12th international meeting» che si svolgerà dal 5 all’8 maggio ad Avellino, quattro giornate di chirurgia intensa, praticata in diretta come è nostra abitudine, da specialisti scelti tra i migliori del mondo, che metteranno a confronto le loro tecniche chirurgiche.

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