Pagamenti elettronici - Il servizio Cbill del consorzio Cbi al centro della digitalizzazione
Il Consorzio Customer to Business Interaction - CBI è stato creato il 20 maggio 2008 in prosecuzione delle attività gestite dall’Associazione per il Corporate Banking Interbancario (ACBI), nata nel 2001. Il Consorzio definisce in ambito cooperativo le regole e gli standard tecnici e normativi del Servizio CBI, del Servizio CBILL e dei servizi di Nodo, e gestisce l’infrastruttura tecnica di connessione tra i consorziati. Il servizio storico sviluppato ed evoluto nel corso degli anni è il Servizio CBI, che permette all’impresa di ottimizzare l’intera catena commerciale-finanziaria, affiancando ai servizi di incasso, pagamento ed informativi ulteriori servizi di gestione documentale. Di recente è stato implementato il Servizio CBILL per permettere agli istituti finanziari di offrire agli utenti di Home Banking e Corporate Banking la consultazione e il pagamento di bollette emesse da soggetti fatturatori.
Verso l’italia digitale
L’Italia sta affrontando già da tempo l’importante sfida per superare lo stato di arretratezza in cui versa il processo di digitalizzazione, partendo dalla necessità di creare una nuova cultura dell’innovazione e riproporre il nostro Paese come protagonista nella scena economica internazionale. Molto si sta facendo ma molto resta ancora da fare. Secondo il Digital Economy and Society Index (DESI), che rappresenta l’indice che aggrega gli indicatori delle performance in ambito digitale registrate dai Paesi membri dell’Unione europea, l’Italia occupa il 25esimo posto su un totale di 29 Paesi censiti, ma allo stesso tempo risulta tra i Paesi con la crescita più alta (un incremento del 19.7 per cento) registrata tra il 2013 ed il 2015. Quindi sembrano esserci tutti i presupposti per affermare che siamo sulla buona strada.
Il nostro Paese sta quindi palesemente accelerando il passo per recuperare il ritardo nei confronti degli altri Paesi europei in tema di digitalizzazione. Ingenti sono gli sforzi che sta facendo il Governo, per la realizzazione dell’Agenda digitale. Non solo l’AgID è fortemente coinvolta su tutti i progetti che porteranno l’Italia al passo con l’Europa, ma l’Italia ha anche scelto di creare un team per la trasformazione digitale, guidato dal nuovo Commissario straordinario per il digitale, Diego Piacentini, che presto si attiverà per non perdere l’appuntamento con Europa 2020. Infatti, anche sul fronte dei pagamenti elettronici, l’Italia è ancora indietro rispetto al resto d’Europa: basti pensare che, nel 2009, il 90 per cento delle transazioni degli italiani erano in contanti a fronte di una media europea del 70 per cento e che questa percentuale in Italia si è ridotta all’87 per cento nel 2012, contro una media comunitaria del 60 per cento, e al 56 per cento nel 2015. Ci sono dunque ancora tanti margini di miglioramento e un ritardo, nell’utilizzo di strumenti alternativi al contante, che è indispensabile colmare, anche perché dal più ampio utilizzo di contante discendono maggiori costi sociali, minore velocità e trasparenza degli scambi. Il ritardo culturale è una componente rilevante della mancata diffusione dell’uso dei pagamenti digitali, ma ciò è destinato a cambiare in maniera rapidissima. In altri Paesi è già avvenuto. La diffusione dei pagamenti digitali è un processo esponenziale che è già partito e che andrà sempre più velocemente.
«Tutti gli attori del mercato pubblici e privati–afferma Francesco Francioni, presidente del Consorzio CBI–sono chiamati a promuovere le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione per favorire l’amministrazione digitale, la fatturazione elettronica e l’identità digitale. Le imprese bancarie da sempre hanno individuato nel Consorzio CBI l’infrastruttura cooperativa sulla quale creare servizi a valore aggiunto, nel rispetto dell’offerto competitiva delle singole banche, nell’ambito della digitalizzazione e innovazione».
«L’innovazione nel mercato dei servizi transazionali è interpretata dalle attività del Consorzio CBI–interviene il direttore generale del Consorzio CBI, Liliana Fratini Passi–il quale definisce in ambito cooperativo gli standard tecnici e la normativa del Servizio CBI, del Servizio CBILL e dei servizi di Nodo, che gli Istituti Finanziari italiani offrono in modalità competitiva ai propri clienti. Gli standard e le regole sono condivise ed interoperabili sia a livello nazionale che internazionale».
Il servizio cbill, pagamento di bollettini in mobilità
Le imprese bancarie italiane stanno quindi ripensando la propria offerta di strumenti di pagamento, investendo fortemente nella digitalizzazione. Seguendo tale trend, e sulla scorta dell’esperienza internazionale, le banche italiane hanno sviluppato un nuovo servizio di pagamento on line dei bollettini (utenze domestiche, ticket sanitari, multe, tributi, tasse ed altro ancora): il Servizio CBILL (www.cbill.it).
«Lo sviluppo del Servizio CBILL–dichiara Francioni–ha avuto l’obiettivo di ampliare l’offerta degli istituti finanziari sia verso i fatturatori che verso gli utenti debitori, garantendo una nuova ed efficiente modalità di pagamento, multibanca e multicanale, di bollette, ticket ed altri avvisi di pagamento. Il Servizio CBILL, come strumento elettronico di pagamento, favorisce altresì la riduzione nell’uso del contante e, pertanto, supporta anche gli obiettivi più generali di riposizionamento dell’Italia nella media europea nell’utilizzo di strumenti alternative al contante stesso».
In particolare, il Servizio CBILL è multicanale in quanto accessibile tramite home banking, ATM, mobile e sportello fisico, e multibanca poiché disponibile per la totalità dei clienti dotati di un conto corrente bancario. Lanciato il primo luglio 2014, il Servizio ha riscosso un immediato successo: ad oggi hanno aderito circa 400 fatturatori, tra aziende private e Pubblica amministrazione, e sono state effettuate oltre 4 milioni di operazioni di pagamento, per un controvalore complessivo di oltre 850 milioni di euro.
«A ciò si aggiunga che il Servizio CBILL è già applicabile al pagamento dei servizi offerti dalla Pubblica amministrazione tramite il Nodo PagoPA dell’AgID, secondo quanto previsto dal modello 3 (pagamento attivato da PSP) delle Linee guida. Ciò garantirà un maggiore efficientamento del colloquio tra imprese bancarie e Pubblica amministrazione, nonché la disponibilità per i cittadini di servizi di pagamento sempre più efficaci ed evoluti anche per gli avvisi di pagamento inviati dalla Pubblica amministrazione stessa–conclude Francioni.
Vantaggi per cliente e fatturatore
«Per milioni di famiglie e imprese italiane utilizzare il CBILL significa risparmiare tempo e denaro– continua Fratini Passi–. Grazie a CBILL infatti, è possibile pagare i propri bollettini ovunque e in mobilità, evitando inutili code. Ciò supporta anche l’accessibilità e la fruibilità dei servizi bancari anche a fasce di popolazione con ridotte possibilità di deambulazione o con limitate disponibilità di tempo o logistiche. Senza dimenticare che in più c’è la garanzia che la propria banca esponga tutti i fatturatori aderenti al servizio e non solo quelli direttamente contrattualizzati».
Infatti una grande differenza con gli altri servizi di pagamento online dei bollettini consiste proprio nel fatto che il Servizio CBILL è un servizio multibanca: mentre con gli altri servizi di pagamento online i clienti possono pagare online solo i bollettini delle aziende o pubbliche amministrazioni che hanno sottoscritto specifici accordi con il proprio istituto di credito, con il CBILL basterà collegarsi al proprio internet banking per consultare e pagare i bollettini di qualsiasi azienda e PA che abbiano adottato il servizio CBILL. Alcune banche offrono il CBILL anche su tablet e smartphone, e hanno abilitato al CBILL anche gli sportelli automatici (ATM) e fisici.
Tra i vantaggi del servizio–informa Fratini Passi–vi è inoltre il calcolo automatico dell’importo dovuto, anche dopo la scadenza del bollettino, funzionale ad esempio per chiudere la propria posizione debitoria relativa ad avvisi e cartelle di pagamento in caso di tributi, contributi e tasse non pagate. Il cittadino potrà quindi beneficiare di un servizio intelligente che gli consente in tutta autonomia di visualizzare e saldare l’esatto importo che risulta dovuto alla data dell’operazione».
Inoltre, da ottobre 2016, ciascun cittadino, grazie alla nuova funzionalità «estratto conto» del Servizio CBILL, potrà consultare tramite ATM ed internet banking l’estratto conto dei propri debiti nei confronti di Equitalia. Il contribuente non dovrà fare altre che inserire il proprio codice fiscale, nelle schermate relative ai pagamenti CBILL, semplificando e digitalizzando sempre di più la relazione cittadino-Pubblica amministrazione. Tale servizio è offerto ad oggi solo da alcune banche, ma presto sarà attivo per quelle che offrono il CBILL.
Numerosi anche i vantaggi per i fatturatori che sono in grado di garantire maggiore valore all’utente, con una nuova modalità di pagamento semplice, veloce e sicura, migliorando anche la tempestività e la trasparenza delle informazioni erogate ai cittadini. E ancora: semplificazione dei processi di riconciliazione contabile, riduzione degli errori, riduzione dei tempi di riscossione, possibilità di raggiungimento di un maggior numero di utenti online e, infine, di personalizzazione del servizio in funzione delle proprie specifiche esigenze.
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