CIA all’Expo 2015, sei mesi per dare valore alla terra

Costruire una nuova consapevolezza universale attorno alla questione alimentare, agricola e ambientale per restituire centralità agli agricoltori e dare valore alla terra: è questo l’impegno che la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori guidata dal presidente Dino Scanavino, ha assunto all’Expo 2015. Sei mesi di iniziative, di proposte, di eventi che concretizzano il progetto «CiainExpo» costruito su quattro assi fondamentali: la biodiversità, la cooperazione internazionale, l’affermazione di un’agricoltura multiruolo, l’esaltazione delle identità per costruire una rete mondiale che si pone in alternativa alla globalizzazione intesa come omologazione. Con un’ambizione che è anche un impegno programmatico: proporre il modello italiano di agricoltura come indirizzo per lo sviluppo sostenibile. La presenza della Cia all’Expo si realizza infatti nella proposizione di modelli produttivi, di iniziative culturali e di valorizzazione dei prodotti. Per farlo la Cia ha messo in campo un programma molto articolato nel Padiglione Italia dove sarà protagonista di sei giornate, una al mese, dedicate ai temi cruciali che intende proporre. Si comincia il 5 maggio con «Giovani: il vivaio da coltivare per far crescere il Paese»; si prosegue il 18 giugno con «Acqua e territorio: il futuro nelle mani degli agricoltori»; il 24 luglio si affronta il tema «Biodiversità tra cultura e saperi, patrimonio degli agricoltori e dei consumatori»; il 28 agosto si disegnano le «Strategie di successo per un’agricoltura che guarda ai mercati»; il 9 settembre l’accento sarà posto sull’innovazione con «Ricerca e innovazione per l’agricoltura del futuro» mentre il 29 ottobre, a due giorni dalla chiusura di Expo, la Cia si riunisce nell’assemblea nazionale per «dare valore alla terra e ai nostri agricoltori». (Alf. Pao.)