fattura elettronica e cbill: i servizi per una nuova p.a. più vicini ad imprese e cittadini
Il mercato bancario ha compreso in questi anni che la valorizzazione delle attività collaborative può rappresentare la chiave di volta per il miglioramento dell’offerta competitiva nei confronti della clientela corporate e non solo. In uno scenario di incertezza dei mercati, che viviamo già da tempo, in cui l’attenzione all’investimento risulta primaria, il valore generato da investimenti cooperativi ed in logica sinergica, può essere notevolmente maggiore rispetto all’investimento del singolo.
«Il Consorzio CBI–riferisce il direttore generale Liliana Fratini Passi–è da sempre pronto ad investigare e monitorare il mercato dei servizi finanziari con l’obiettivo di consolidare il proprio ruolo di facilitatore nello scambio di flussi finanziari e informativi tra imprese, cittadini, Istituti Finanziari e Pubblica Amministrazione, al fine di rendere più efficienti, dal punto di vista economico e organizzativo, le procedure d’incasso, pagamento, riconciliazione e gestione documentale».
Gestendo una moderna rete infrastrutturale, il Consorzio CBI definisce standard tecnici e normativi interoperabili, che consentono a circa 620 Istituti Finanziari (95 per cento del sistema bancario italiano, Poste Italiane e CartaLis) di offrire servizi dispositivi, informativi, di gestione documentale e di e-billing, in modalità competitiva, ad oltre 900 mila clienti (imprese e Pubblica Amministrazione). «Il Consorzio ha visto in questi anni trasformare la propria mission–continua il direttore generale–sviluppando servizi evoluti e rivolgendo le progettualità verso nuovi mercati e target di clientela, tra cui la Pubblica Amministrazione e il retail. L’innovazione dell’offerta ha infatti portato il Consorzio CBI ad implementare, in questo ultimo anno il servizio CBILL».
Operativo dal primo febbraio 2013, il servizio CBILL permetterà agli Istituti Finanziari di offrire nuove modalità più efficienti per il pagamento delle bollette grazie ai vantaggi che garantisce a clienti e Biller. «CBILL abiliterà infatti gli utenti di Home Banking e Corporate Banking alla consultazione e al pagamento di bollette (cioè i documenti che notificano ad un cittadino o ad un’impresa, l’importo dovuto a seguito dell’erogazione di un servizio o a fronte di un obbligo amministrativo) emesse da soggetti ‘Biller’. Il servizio CBILL è quindi rivolto sia agli utenti retail, che potranno pagare le proprie bollette in logica multicanale (Home Banking, ATM, smartphone, ecc.), che ai Biller, che potranno inviare i dati delle bollette ai propri clienti debitori abilitandone il pagamento telematico favorendo la dematerializzazione».
Proprio con riferimento a quest’ultimo aspetto, la dottoressa Fratini Passi mette in evidenza un ulteriore importante passo verso la digitalizzazione, connesso all’entrata in vigore nel mese di giugno del secondo decreto attuativo della legge finanziaria del 2008. In coerenza con i nuovi obblighi normativi il servizio di Fatturazione elettronica offerto dagli Istituti Finanziari sul canale CBI consentirà ad imprese e pubbliche amministrazioni di inviare e ricevere le fatture elettroniche, con riduzione dei costi ed ottimizzazione dei processi.
L’importanza della fatturazione elettronica è ancora più evidente in un contesto di crisi finanziaria, che spinge le aziende a richiedere soluzioni innovative che rispondano alle crescenti esigenze di rendere liquido il working capital, efficientando tutte le differenti fasi del processo commerciale e finanziario. Specifica la Fratini Passi: «Grazie al lavoro del CBI, gli Istituti Finanziari sono in grado di offrire servizi di fattura elettronica e, più in generale, di dematerializzazione, nonché servizi finanziari correlati, garantendo alle imprese l’integrazione completa dell’intera financial value chain, dalla trasmissione della fattura, alla generazione automatica dell’incasso e del pagamento, alla relativa rendicontazione e riconciliazione automatica».
«Quanto alla riduzione dei costi–prosegue–il vantaggio è evidente: i dati rilevati dalla Commissione Europea e dal Politecnico di Milano, confermano che il costo medio per la gestione manuale di una fattura ammonta ad una cifra compresa tra 30 e 80 euro mentre il risparmio di costo ottenibile attraverso il processo elettronico varia dal 60 per cento al 90 per cento. Tali vantaggi crescono in maniera proporzionale al numero di imprese che adottano processi di fattura elettronica, rendendo pertanto ulteriormente auspicabile il raggiungimento di una massa critica di imprese».
«Inoltre, secondo la ricerca pubblicata dal Politecnico di Milano a maggio 2013–continua il direttore generale–ogni anno sono prodotti 45 miliardi di documenti, che necessitano 10 miliardi di ore uomo per essere gestiti: la dematerializzazione dei processi potrebbe portare, alla sola Pubblica Amministrazione, possibili risparmi per oltre 15 miliardi di euro. Le imprese, ancorché convinte dell’importanza della fatturazione elettronica, hanno finora ritenuto opportuno attendere che anche il quadro normativo dello scambio tra imprese e Pubblica Amministrazione fosse completo. E finalmente ciò sembra essere una realtà con l’emanazione del secondo decreto attuativo».
«Il Consorzio CBI, che da anni segue la materia nei principali consessi nazionali e internazionali–spiega Fratini Passi–non solo partecipa allo Stakeholder Forum italiano ma si è fatto da sempre promotore di iniziative, anche privatistiche, a supporto del processo di abbattimento del digitale divide. Con questo obiettivo stiamo sostenendo il Manifesto per l’Italia Digitale, finalizzato a traghettare l’Italia verso un mondo completamente digitale con più efficienza, meno sprechi e più opportunità per tutti».
Il completamento del quadro normativo, quale base per spingere la creazione dell’Italia Digitale, potrebbe pertanto divenire un acceleratore non solo per la diffusione della fattura elettronica, ma anche per l’ammodernamento e la dematerializzazione di altri processi che coinvolgono la Pubblica Amministrazione e, di riflesso, imprese e cittadini.
«Inoltre le esigenze di innovazione della PA–spiega la Fratini Passi–stanno portando alla creazione di nuovi progetti di collaborazione con il settore bancario tramite la definizione di servizi finanziari personalizzati. Da tali accordi sono derivati progettualità specifiche per l’offerta alla Pubblica Amministrazione di servizi personalizzati, erogati attraverso il Servizio di Nodo CBI, tramite il quale le stesse pubbliche amministrazioni possono interfacciarsi in modo efficiente con l’intera industria bancaria».
Il servizio di Nodo è offerto oggi:
- al Ministero dell’Economia e delle Finanze (attraverso la Consip) per le esigenze derivanti dal Monitoraggio Finanziario delle Grandi Opere Pubbliche e per la Certificazione dei Crediti verso la Pubblica Amministrazione;
- ad Equitalia per la gestione della tesoreria del Gruppo ed Equitalia Giustizia per il Fondo Unico Di Giustizia (FUG),
- all’Agenzia delle Entrate per i pagamenti da portale da parte degli utenti web del portale «Sister» (ex Agenzia del Territorio) e per la veicolazione delle disposizioni di pagamento F24 dal canale Entratel.
«Da ultimo, ma solo in ordine di tempo–continua il direttore generale –è necessario menzionare il progetto tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Associazione Bancaria Italiana che permette l’accesso da parte delle banche e degli intermediari finanziari alla piattaforma elettronica che gestisce la certificazione dei crediti. Il collegamento tra la piattaforma elettronica pubblica e il sistema finanziario permetterà a banche e intermediari finanziari di verificare direttamente lo stato del credito, velocizzando e semplificando le procedure di anticipazione o sconto per le imprese fornitrici della pubblica amministrazione. La realizzazione del servizio di collegamento telematico tra le banche, gli intermediari finanziari e la piattaforma elettronica di certificazione dei crediti si basa sulla rete del Consorzio CBI».
L’esperienza del Consorzio CBI è pertanto l’attestazione che l’industria finanziaria italiana è pronta a competere efficacemente sul mercato interno ed internazionale, supportando lo sviluppo dell’intero Sistema Paese.
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