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PASQUA CON LEE MILLER: "PREFERISCO FARE UNA FOTO CHE ESSERE UNA FOTO"

Prosegue fino al 9 giugno a Palazzo Pallavicini di Bologna “Surrealist Lee Miller”, retrospettiva dedicata ad una delle fotografe più importanti del Novecento, organizzata da Palazzo Pallavicini s.r.l. e curata da ONO arte contemporanea.

Sono previste aperture straordinarie nei giorni di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio (apertura dalle 11 alle 20 con chiusura biglietteria alle 19). Sabato 20 aprile inoltre alle 10,45 è prevista una visita guidata.

Lanciata da Condé Nast sulla copertina di Vogue nel 1927, Lee Miller fin da subito diventa una delle modelle più apprezzate e richieste fino a quando circa due anni più tardi decide di diventare fotografa lei stessa ed essendo rimasta colpita dalle immagini del fotografo più importante dell’epoca, Man Ray, ne diventa musa ispiratrice e instaura con lui un duraturo sodalizio artistico e professionale che assieme li porterà a sviluppare la tecnica della solarizzazione. Apre a Parigi il suo primo studio ma nel 1932 Lee Miller decide di tornare a New York per aprirne uno nuovo che, nonostante il successo, chiude due anni più tardi quando seguire al Cairo il marito, il ricco uomo d'affari egiziano Aziz Eloui Bey. Poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, nel 1939, lascia l’Egitto per trasferirsi a Londra e ignorando gli ordini dall'ambasciata americana di tornare in patria, inizia a lavorare come fotografa freelance per Vogue. Documenta gli incessanti bombardamenti su Londra, ma il suo contributo più importante arriverà nel 1944 quando è corrispondente accreditata al seguito delle truppe americane e collaboratrice del fotografo David E. Scherman per le riviste Life e Time. Fu lei l’unica fotografa donna a seguire gli alleati durante il D-Day, a documentare le attività al fronte a durante la liberazione. Le sue fotografie ci testimoniano in modo vivido e mai didascalico l'assedio di St. Malo, la Liberazione di Parigi, i combattimenti in Lussemburgo e in Alsazia e, inoltre, la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald. È proprio in questi giorni febbrili che viene fatta la scoperta degli appartamenti di Hitler a Monaco di Baviera ed è qui che scatta quella che probabilmente è la sua fotografia più celebre: l’autoritratto nella vasca da bagno del Führer.

 

 ©Lee Miller Archives England 2019. All rights reserved

Tags: Bologna fotografia Aprile 2019

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