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RISCHI AMBIENTALI, TECNOLOGICI E FINANZIARI NELL’EMERGING RISK SURVEY 2017 DI AXA

Assicurazione significa prevenire le avversità e proteggere i clienti dai rischi, che oggi gli assicuratori devono quindi saper interpretare ed essere preparati nei confronti di quelli futuri. Hélène Chauveau, head of emerging risks di Axa, li definisce “nuovi rischi in evoluzione o in mutamento, caratterizzati generalmente da una maggiore incertezza”. Incertezza in parte derivata dalla mancanza di dati storici che li caratterizzino ma anche da cambiamenti scientifico-tecnologici, socio-politici o normativi che possono creare discontinuità nella loro evoluzione. Come classificare quindi le potenziali minacce?

A partire dal 2014, Axa gestisce l’Emerging risk survey, rivolta a esperti con background e competenze eterogenei per tracciare un quadro completo ed esaustivo dei rischi emergenti. I risultati di quest’anno hanno messo in luce la predominanza dei rischi ambientali (climate change, risorse naturali) e dei rischi legati alla tecnologia (Internet of Things (IoT), Intelligenza artificiale (AI) e cyber risk) oltre all’incertezza finanziaria.

Per il terzo anno consecutivo, i rischi ambientali sono al primo posto nella classifica dei rischi emergenti. Questo risultato non sorprende ma anzi in esso c'è l'aspetto positivo della maggior consapevolezza dell’opinione pubblica: i 5 anni più caldi di tutti i tempi si sono verificati a partire dal 2010 e il trend climatico non sembra destinato a interrompersi. La probabilità di intense ondate di calore aumenterà entro i prossimi dieci anni, come anche i picchi di pioggia e la possibilità di inondazioni sulle coste. Le aree costiere saranno chiamate ad affrontare i maggiori rischi, soprattutto perché l’urbanizzazione continua a crescere drasticamente in queste regioni, che oltretutto presentano forte concentrazione della popolazione: si pensi all’Asia sud-orientale, l’Africa occidentale o il sud-est degli Stati Uniti. Questo genera ovviamente l’aumento dei valori assicurati. Regolamentare la costruzione nelle zone soggette a inondazioni è uno dei migliori esempi di come aziende e autorità pubbliche possono collaborare per un cambiamento concreto.

Il cyber risk è davvero un rischio emergente? Esistono sin dalla creazione di Internet e difficilmente si possono qualificare come tali ma, per quanto riguarda le definizioni del settore assicurativo, il cyber risk è un rischio emergente: è ancora poco capito e semplicemente non si hanno abbastanza informazioni storiche per essere in grado di definire i prezzi con i metodi di pricing tradizionali. E c’è una valida ragione alla base di tale scarsità di informazioni, data la natura sempre mutevole del cyber risk, che può influenzare centinaia di migliaia di persone in centinaia di paesi in una manciata di secondi. Si aggiungono a questa complessità l’entità dei rischi cibernetici – dalla criminalità informatica alla guerra d’informazione – e l’ampia gamma di soggetti interessati – individui, Stati e società.

Proseguendo, alcuni progressi tecnologici negli ultimi anni hanno aperto lacune di sicurezza difficili da colmare. Questo è il motivo per cui i rischi tecnologici hanno guadagnato il terzo posto nella classifica 2017 dei rischi emergenti. Questa sfaccettata categoria di rischi tocca diversi ambiti, dai progressi nell’intelligenza artificiale (con lo sviluppo del deep learning) allo sviluppo della robotica e al crescente numero di oggetti collegati (Internet of Things, IoT). L'internet delle cose in particolare presenta due rischi principali: cybersecurity dei dati e cybersecurity dei device, oltre al fatto che tali e tanti oggetti collegati potrebbero essere utilizzati sia per l’aggregazione dei dati indipendenti che per l’azione diretta. Le minacce possono anche venire da attori statali che vorrebbero interrompere l’attività dei sistemi informativi, da terroristi, stalker o solo giovani delinquenti che potrebbero voler utilizzare sistemi automatici per causare distruzione, digitale o fisica, o addirittura guasti della rete. Infine, va considerato che con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale i rischi stanno cambiando forma. Dal momento che nuovi servizi in grado di prendere decisioni autonome diventano più diffusi, molti hanno sollevato perplessità riguardo l’affidabilità di questi sistemi; è quindi tempo che i legislatori regolamentino queste tecnologie, lasciando spazio per ulteriori sviluppi e applicazioni.

Un decennio dopo la Grande Recessione, la crescita è ancora in modalità di ripresa. Se la crescita dovesse rallentare prima che gli squilibri finanziari sussistenti diminuiscano completamente, gli squilibri potrebbero creare rischi finanziari che devono essere attentamente monitorati nei prossimi 5-10 anni, cosa che sembra altamente probabile poiché l’economia globale potrebbe subire un rallentamento ciclico nel medio termine e pertanto si concretizzeranno alcuni dei rischi legati alla volatilità del mercato. Le vulnerabilità nel sistema finanziario verranno messe alla prova quando i mercati vengono stressati. Gli economisti attribuiscono questa fragilità alla combinazione di bassa produttività e politiche fiscali e monetarie eccezionali che sono state messe in campo per sollevare le economie dalla più grande crisi economica degli ultimi decenni: per Axa, i tassi di interesse ultra-bassi hanno sostenuto la valutazione per la maggior parte delle attività finanziarie e degli asset reali, mentre le politiche non sono riuscite a sollevare la crescita esponenziale. Un ritiro delle politiche di allentamento della banca centrale, senza adeguate politiche fiscali e strutturali, potrebbe portare ad un crollo dei mercati finanziari. Per quanto riguarda gli enti pubblici, in particolare gli Stati, i Comuni e le società private, la situazione non è positiva in quanto i tassi di interesse storicamente bassi, combinati con le politiche di bilancio che non sono state invertite nei recenti periodi economici migliori, hanno portato ad un forte aumento della leva finanziaria, in particolare per i governi e le società non finanziarie. I rischi finanziari in Cina, data l’importanza del paese nell’economia globale, hanno solo ulteriormente alimentato la paura dell’instabilità: la Cina è soggetta a grandi squilibri finanziari che dovranno essere smistati a medio termine, e ciò in un momento in cui l’economia globale poggia sulle spalle di una singola economia emergente in un modo senza precedenti. Utile sarà agire nella regolamentazione finanziaria e nelle politiche macroprudenziali.

La gestione delle risorse naturali come quinto rischio emergente riflette la crescente consapevolezza di come l’economia mondiale stia raggiungendo un limite in termini di sostenibilità. Gli elementi alla base della tensione sulla domanda di risorse naturali continuerà nei prossimi 5- 10 anni, la popolazione globale continuerà a crescere, determinando una crescente domanda di cibo e fibre, acqua ed energia; l’attività economica dovrà espandersi per garantire a tutti il sostentamento. Per questa ragione, una crisi di fornitura idrica dovuta alla mancanza di risorse o ad un eccesso di domanda paralizzerebbe intere regioni e metterebbe a rischio la vita di molte persone. Le autorità pubbliche devono indirizzare la questione a livello nazionale e internazionale, rimuovendo incentivi pericolosi che incoraggiano lo sfruttamento delle risorse naturali, come i sussidi sui combustibili fossili, non pagando il pieno costo dell’acqua, sviluppando una legislazione coerente con lo sviluppo sostenibile e piani di sviluppo regionali e nazionali incentrati sulla sostenibilità.

Oltre alla classificazione dei rischi per ordine di importanza, Hélène Chauveau nota che l’indagine mira anche a evitare punti oscuri e ad individuare i rischi chiedendo se si pensa che alcuni di essi non siano presi in considerazione nel nostro radar. Quest’anno, il sondaggio sottolinea anche l’importanza dei rischi per la salute, anche se questi rischi non sono stati messi in cima alla classifica. Gli intervistati hanno espresso preoccupazione per le pandemie, la resistenza agli antibiotici, le nuove pratiche mediche e le recenti paure relative a malattie del sistema endocrino: rischi collocati a livelli piuttosto medio-bassi della classifica, evidenziando una potenziale sottostima rispetto ad altri.

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