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Valore condiviso: la prospettiva di Hera sulla sostenibilita'

Hera declina un modello di sviluppo originale e attento alla sfide del futuro, nel quale l’interesse dell’azienda e quello dell’ambiente si saldano in seno a una strategia unitaria che ne valorizza le convergenze

Rendicontare il contributo misurabile di Hera alle priorità locali e globali: è questa una delle principali novità del bilancio di sostenibilità 2016 della multiutility. Tra le prime imprese in Europa a produrre questo tipo di rendicontazione, Hera sposa così la filosofia del cosiddetto «valore condiviso», termine mutuato dagli studi di Michael Porter (in particolare cfr. Kramer & Porter 2011) con il quale si intende il valore creato per l’azienda attraverso attività e progetti che rispondono, nello stesso tempo, ai bisogni espressi della società.
Parole? Nient’affatto. A fronte di un margine operativo lordo totale di 916,6 milioni di euro, infatti, il valore condiviso dello stesso incide per una quota del 33%, pari a 300 milioni di euro, una ricchezza che Hera ha prodotto perseguendo le priorità dell’Agenda globale con cui le Nazioni Unite hanno fissato gli obiettivi da raggiungere entro il 2030. Tanti gli ambiti interessati, alcuni di questi direttamente coinvolti nello sviluppo dell’economia circolare: si va così dalla gestione del ciclo dei rifiuti alle performance del servizio idrico integrato, passando per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, senza dimenticare l’innovazione e la promozione dello sviluppo del territorio. 
Nel riciclo e nel recupero energetico di rifiuti urbani, ad esempio, Hera ha già raggiunto risultati che anticipano gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Scende al 7,6% il ricorso alla discarica (10% l’obiettivo UE al 2030), sale al 64% il riciclo degli imballaggi (65% l’obiettivo UE al 2025), la raccolta differenziata aumenta al 56,6% (ben al di sopra della media nazionale) e oltre il 94% della stessa viene effettivamente recuperato. Altri miglioramenti sono attesi dall’estensione a Triveneto e Marche di HergoAmbiente, l’innovativo sistema di Hera per la gestione completamente informatizzata della raccolta dei rifiuti.
Un ulteriore passo in avanti sul fronte dell’economia circolare è rappresentato dalla recente acquisizione di Aliplast, azienda leader in Italia nel riciclo della plastica, grazie alla quale il Gruppo è adesso in grado di «chiudere il cerchio», producendo materiali che possono essere immessi nuovamente nel mercato e spostando così in avanti la frontiera del proprio business, non più limitato ai soli servizi e alle attività di selezione e recupero. Qualcosa di analogo, in questo senso, accadrà a partire dal 2018 con il nuovo impianto di Sant’Agata Bolognese, che produrrà biometano e compost di qualità dalla frazione organica dei rifiuti differenziati raccolti sul territorio.
Nella gestione della risorsa idrica, i fiori all’occhiello sono il piano per la salvaguardia della balneazione di Rimini, l’adeguamento del depuratore di Servola a Trieste e altri interventi migliorativi sui depuratori di Abano Terme (Pd), Cesenatico (Fc), Cattolica (Rn) e Ozzano dell’Emilia (Bo).
Sul versante dell’efficienza energetica, Hera si è posta come obiettivo di ridurre i propri consumi del 5% al 2020. Con i 117 interventi realizzati nel 2016 i consumi del Gruppo si sono già ridotti del 2,6% rispetto al 2013, con un risparmio di oltre 6.100 tonnellate equivalenti di petrolio.
Inoltre, dopo aver ridotto del 10% - nel 2016 - l’impronta di carbonio derivante da produzione di energia, da gennaio 2017 Hera alimenta tutte le attività gestite in Emilia-Romagna utilizzando solo energia elettrica da fonti rinnovabili.
 Nel 2016, infine, è salito a 1.729,7 milioni di euro (+4,9% rispetto al 2015) il valore economico complessivamente distribuito sul territorio a lavoratori, azionisti, finanziatori e istituti bancari, pubblica amministrazione e comunità locale, con 560,2 milioni di euro di forniture locali e un impatto occupazionale complessivo pari a 14.500 lavoratori, in cui si inquadra anche il collocamento di oltre 740 persone svantaggiate. A questo si aggiungono progetti importanti sul fronte del welfare aziendale, della sicurezza sul lavoro e della soddisfazione dei clienti.
L’insieme di questi elementi restituisce l’impegno di Hera nella declinazione di un modello di sviluppo originale e attento alla sfide del futuro, nel quale l’interesse dell’azienda e quello dell’ambiente - umano e naturale - in cui essa opera si saldano in seno a una strategia unitaria, capace di valorizzarne le convergenze.  

Tags: Giugno 2017

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