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Quelle stagioni delle arti che ci faranno innamorare

José Ramon Dosal Noriega, amministratore delegato  della Fondazione Musica per Roma

L'Auditorium Parco della Musica di Roma è deciso, con il nuovo amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma José R. Dosal Noriega, a rinnovare il proprio «alfabeto» per avvicinare la gente all’arte e presentare un nuovo, vero e proprio «Parco» in cui vivere un’esperienza «dolce, di musica, natura e cultura». Lo ha già dichiarato Dosal a Specchio Economico, nella sua prima intervista rilasciata alla stampa italiana una volta nominato e insediatosi: l’Auditorium è come una casa, la casa di tutti, dove bisogna, per l’appunto, sentirsi «a casa». Per dirla con un motto spagnolo: «Mi casa es tu casa». E non una casa qualunque: una villa costruita da un architetto famoso, Renzo Piano, e pertinenza di giardino, il «Parco». Insomma, conviene ai suoi utenti goderne il più possibile.
Lo ribadisce l’Ad presentando le linee guida della sua nuova gestione e il concept «Stagioni delle Arti» valevole per la stagione 2016-2017, annunciando anche di aver ottenuto, nei primi tre mesi del suo mandato, il 73 per cento in più di ricavi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo fa davanti agli ospiti del «Cocktail di Primavera» che ha tenuto il 21 marzo, non a caso l’equinozio, nello stesso Auditorium invaso di profumi di primavera e luci verdi.
Presenti, tra gli altri, il presidente della Fondazione Musica per Roma Aurelio Regina, i consiglieri di amministrazione Lavinia Biagiotti Cigna, Azzurra Caltagirone e Michele Dall’Ongaro, quest’ultimo presidente e sovrintendente dell’Accademia Santa Cecilia, quindi il suo vice Gianni Letta, Giovanna Melandri del MAXXI, Giuseppe Gerace del II Municipio, Marino Sinibaldi del Teatro di Roma, Lorenza Bonaccorsi, Giuseppe Laterza, Giovanna Marinelli, Antonio Monda, Nicola Piovani, Paolo Damiani, Ambrogio Sparagna, Maurizio Tarquini.
Sic: la comunicazione sarà più incisiva, specifica, multimediale e virale, con una veste grafica più accattivante e colorata soprattutto con il concept «Stagioni delle Arti» e il motto «un Parco per tutte le stagioni». Per l’ispanico è necessario partire da Roma e contemporaneamente aprirsi al mondo, e per farlo serve innanzitutto fare rete con gli altri protagonisti culturali della Capitale - dal Teatro di Roma al PalaExpo, dal Maxxi al Teatro dell’Opera - al fine di lavorare insieme e parlare a tutta la città, dal centro alla periferia, coinvolgendo e dando servizi anche alle famiglie con figli. Per educare tutti al bello. Consoliderà, lo sottolinea, l’immagine internazionale dell’Auditorium attraverso un accordo di cooperazione e reciproca visibilità, già stretto, con il Barbican Center di Londra, e attraverso altri progetti in realizzazione in Messico e Spagna.
Sono i giovani, anche, ad essere al centro dell’attenzione del manager argentino: in questo generale e prossimo rinnovamento, e ricordando anche i 6 flash mob «con i quali abbiamo invaso la città, dall’aeroporto a Fontana di Trevi», sono proprio costoro il principale obiettivo di Dosal, per giungere alla formazione di un nuovo pubblico. Si tratta di attivare «un nuovo storytelling di questa fabbrica di eccellenza culturale: perché qui, in tutte le stagioni dell’anno, ognuno potrà trovare la propria dimensione».
Queste «Stagioni delle Arti» per la Fondazione Musica per Roma rappresentano una «metafora che racconta la vita e il susseguirsi delle trasformazioni e dei cambiamenti». Ossia: le arti come sintesi assoluta di un’offerta culturale che abbraccia a 360 gradi tutte le forme espressive.
«Vi faremo innamorare», dice.

Tags: Aprile 2016

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