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italia 2.0 le basi ci sono, purché restino virtuali

Il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti

a cura di VITTORIO FELICI
Italia in formato web 2.0. L’obiettivo del Governo e, in particolare, del presidente del Consiglio e del ministro dello Sviluppo Economico è di quelli «alti». Ma è tutto da conquistare. A porre le basi, in ogni caso, è il recente secondo decreto sulla crescita. Quello ribattezzato proprio Agenda digitale che, secondo lo stesso Mario Monti, «è un modo per trasformare il Paese e per recuperare il gap tecnologico». Come? «Puntando in modo ambizioso a fare dell’Italia un luogo nel quale l’innovazione sia un fattore di crescita sostenibile e di competitività delle imprese». Ma che cosa è l’Agenda digitale e quali sono i pilastri dell’ultimo provvedimento dedicato specificamente, ma non solo, all’innovazione? Partiamo dalle stesse promesse offerte dall’Esecutivo. «Con l’applicazione dell’Agenda digitale–si legge nella presentazione di Palazzo Chigi–aumentano fortemente i servizi digitali per i cittadini, che potranno avere un unico documento elettronico, valido anche come tessera sanitaria, attraverso il quale rapportarsi con la Pubblica Amministrazione». Non solo. Sulla scena faranno la propria comparsa anche le ricette mediche digitali e il fascicolo universitario elettronico, e scatterà l’obbligo per le Amministrazioni pubbliche di comunicare attraverso la posta elettronica certificata, e di pubblicare online i dati in formato aperto e riutilizzabile da tutti. L’Italia, secondo il Governo, si dota in questo modo di uno strumento normativo che costituirà un’efficace leva per la crescita occupazionale, per una maggiore produttività e competitività ma anche per il risparmio e per la coesione sociale, quindi una spinta strutturale per la realizzazione di strategie, politiche e servizi di infrastrutturazione e innovazione tecnologica dell’intero Paese. In testa alla lista delle novità in arrivo possono collocarsi quelle finalizzate a semplificare la vita delle persone e delle imprese. Si dovranno e potranno dunque abbandonare i documenti di identità cartacei, a cominciare dalla vecchia carta di identità e dalla tessera sanitaria. Al loro posto ci si dovrà e potrà dotare di un’unica card elettronica gratuita, che consentirà di accedere più facilmente a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione. Il documento, che sostituirà progressivamente quelli attualmente in circolazione, costituirà il punto di riferimento unitario attraverso cui i cittadini saranno registrati e riconosciuti dalle Amministrazioni dello Stato. Dal primo gennaio 2013, si potrà scegliere di comunicare con la Pubblica Amministrazione esclusivamente attraverso un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), che costituirà il domicilio digitale e sarà in seguito inserito nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente, in modo che possa essere usato da tutte le Amministrazioni Pubbliche. Sullo stesso fronte le imprese individuali che si iscriveranno al Registro delle imprese o all’Albo delle imprese artigiane avranno l’obbligo di indicare un proprio indirizzo PEC, così da semplificare e ridurre notevolmente tempi e oneri per gli adempimenti burocratici. In questo senso le comunicazioni tra diverse Amministrazioni Pubbliche, così come quelle tra queste e i privati, dovranno avvenire esclusivamente per via telematica. E, nello stesso modo, nel settore pubblico tutte le certificazioni di malattia e di congedo parentale dovranno essere rilasciate e trasmesse per via telematica. Le Amministrazioni titolari di servizi di trasporto pubblico locale dovranno promuovere l’adozione di sistemi interoperabili per emettere biglietti elettronici, in modo da ridurre i costi connessi all’emissione dei titoli di viaggio. Non basta. Sul fronte della mobilità sostenibile dovrà essere dato un forte impulso ai sistemi di trasporto intelligenti (ITS) per consentire la diffusione di nuovi servizi informativi sul traffico, sulla viabilità, sulla prenotazione di aree di parcheggio sicure, sui servizi di emergenza su strada. Sarà introdotto l’obbligo per le Amministrazioni Pubbliche, così come per gli operatori che erogano o gestiscono servizi pubblici, di accettare pagamenti in formato elettronico, a prescindere dall’importo della singola transazione. Le stesse Amministrazioni saranno tenute a pubblicare, nei propri siti istituzionali e nelle richieste di pagamento, i codici IBAN identificativi del conto di pagamento. I soggetti che esercitano la vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, saranno tenuti, dal primo gennaio 2014, ad accettare pagamenti con carta di debito, ad esempio, i bancomat. I pagamenti elettronici potranno essere eventualmente compiuti anche tramite tecnologie mobili. Al via anche il fascicolo sanitario elettronico (FSE), che conterrà tutti i dati digitali di tipo sanitario e sociosanitario della persona, raccogliendo di fatto l’intera storia clinica. Il fascicolo sarà aggiornato da vari soggetti che, nell’ambito del Servizio sanitario pubblico, prenderanno in cura il titolare. In questo senso le strutture sanitarie pubbliche e quelle private accreditate potranno conservare le cartelle cliniche solo in forma digitale, realizzando significativi risparmi e semplificazioni. Viene accelerato anche il processo di digitalizzazione delle prescrizioni mediche, definendo tempi certi e uguali in tutto il territorio nazionale. Si prevede inoltre di estendere la spendibilità delle prescrizioni di farmaceutica, attualmente limitata alla singola regione, a tutto il territorio nazionale. Dall’anno accademico 2013-2014, poi, sarà introdotto il fascicolo elettronico dello studente, uno strumento che, raccogliendo tutti i documenti, gli atti e i dati relativi al corso di studi, consentirà la gestione informatizzata dell’intera carriera universitaria. Verrà inoltre fortemente favorita la dematerializzazione dei flussi informativi tra gli atenei, facilitando e semplificando la mobilità degli studenti. Il capitolo «istruzione» prevede anche che, a partire dall’anno scolastico 2013-2014, nelle scuole sarà progressivamente possibile adottare libri di testo in versione esclusivamente digitale, oppure abbinata alla versione cartacea. Per accelerare il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione e la messa a sistema delle informazioni e dei servizi riguardanti i cittadini, sarà istituita l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), centro unico di gestione dati che subentrerà all’Indice nazionale delle anagrafi (INA) e all’Anagrafe della popolazione italiana residente all’estero (AIRE). Grazie a queste nuove procedure digitali, l’Istat inoltre potrà compiere, con cadenza annuale, il censimento generale della popolazione e delle abitazioni, realizzando anche l’Archivio nazionale delle strade e dei numeri civici e usando il conferimento degli indirizzari e degli stradari comunali. I dati e le informazioni forniti dalla Pubblica Amministrazione dovranno essere obbligatoriamente pubblicati in formato aperto, cosiddetto «open data». In questo modo sarà possibile ampliare notevolmente l’accesso a informazioni di pubblica utilità, favorendone il riuso per analisi, servizi, applicazioni e soluzioni, con sensibili effetti dal punto di vista della crescita economica e sociale. Tali dati avranno una licenza d’uso aperta e saranno dunque utilizzabili, senza alcun tipo di restrizione, in primis da persone affette da forme di disabilità sensoriali. Sempre per la Pubblica Amministrazione è stabilito anche che tutte le procedure per l’acquisto di beni e servizi da parte di enti pubblici dovranno essere svolte esclusivamente per via telematica, così da garantire maggiore trasparenza e tempistiche più celeri. Si punta anche a snellire modi e tempi delle comunicazioni e notificazioni in modo da rendere più efficienti i servizi in ambito giudiziario tra cittadini e imprese. In particolare, nei procedimenti civili tutte le comunicazioni e notificazioni a cura delle cancellerie o delle segreterie degli uffici giudiziari saranno compiute esclusivamente per via telematica quando il destinatario è munito di un indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, ovvero quando la parte costituita in giudizio personalmente abbia indicato l’indirizzo di posta elettronica certificata al quale ricevere le comunicazioni e notificazioni relative al procedimento stesso. La stessa procedura è prevista per le notificazioni a persona diversa dall’imputato nell’ambito dei processi penali. Non solo. Nel capitolo «giustizia» si prevede anche che attraverso l’uso della posta elettronica certificata e di tecnologie online, le comunicazioni dei momenti essenziali della procedura fallimentare avverranno per via telematica. La frontiera dell’innovazione contempla la conferma dell’obiettivo di azzerare il divario digitale, portando la connessione a almeno 2 mbps nelle zone non ancora coperte e nelle aree a fallimento d’impresa. A questo riguardo vengono fortemente semplificate procedure e adempimenti autorizzatori per favorire la diffusione della banda ultralarga, anche tramite wireless, e delle nuove tecnologie di connessione. Per esempio, per quanto riguarda gli scavi per la posa della fibra ottica, è prevista l’esenzione della tassa per l’occupazione del suolo e del sottosuolo. Gli operatori di telecomunicazione avranno assicurato l’accesso alle parti comuni degli edifici per la posa della fibra. Il provvedimento punta dunque a promuovere la definizione di grandi progetti di ricerca e innovazione su temi strategici e in linea con il Programma europeo Horizon 2020, con l’obiettivo di favorire sinergie tra il sistema produttivo, la ricerca e le esigenze sociali. Lo scopo è di spostare in avanti la stessa frontiera dell’innovazione attraverso appalti innovativi e intese commerciali per servizi di ricerca, in modo da sviluppare soluzioni industriali innovative non ancora presenti nel mercato, e che rispondono alle esigenze espresse da Pubbliche Amministrazioni. Si arriva così a quelle che sono chiamate comunità intelligenti, delle quali viene disegnata l’architettura tecnica, di governo e di processo per la loro gestione delle comunità intelligenti. Queste ultime sono partecipative, promuovono l’emersione di esigenze reali dal basso e l’innovazione sociale, e prevedono meccanismi di partecipazione, inclusione sociale e efficienza delle risorse attraverso il riuso e la circolazione delle migliori pratiche. Un sistema di valutazione e monitoraggio garantisce che le comunità rispettino gli impegni assunti attraverso uno statuto periodicamente rivisto, allo scopo di verificare e massimizzare l’effetto del progresso tecnologico sul territorio. In ultimo, per la prima volta nell’ordinamento del Paese viene introdotta la definizione di impresa innovativa (start up): le nuove misure toccano tutti gli aspetti più importanti del ciclo di vita di una start up, dalla nascita alla fase di sviluppo, fino alla sua eventuale chiusura. Le promesse e le premesse sono da Italia web 2.0 e c’è da sperare che anche le realizzazioni siano tali. ■

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