Policlinico Gemelli: in occasione dei cinquant’anni Nicola Piovani dirige un’orchestra di giovani per i malati nell’ospedale
Il concerto «Gemelli insieme» è stato l’evento di celebrazione per i cinquant’anni del Policlinico nel piazzale dell’ospedale il 7 luglio scorso. Il Policlinico universitario si è trasformato in un teatro all’aperto carico di emozioni con l’Orchestra e i Cori Voci bianche e Mani bianche del Sistema Orchestre e Cori giovanili e infantili in Italia onlus, diretti dal maestro Nicola Piovani. «Gemelli insieme» fu avviata nel giugno 2013 a Roma, in Piazza del Popolo, lungo il filo rosso della prevenzione delle malattie e dell’educazione sanitaria con cui i medici del Gemelli, per impulso della direzione del Policlinico, hanno incontrato i romani nelle piazze e nei luoghi di aggregazione della Capitale.
Una serata dedicata anzitutto ai malati e ai loro familiari, che la direzione ha voluto realizzare proprio nel cuore dell’ospedale. Tanti i degenti e le famiglie che dalle finestre e dai balconi, trasformati per l’occasione in palchi teatrali, hanno seguito l’esecuzione dell’intenso e vario programma scelto da Piovani. Chi era costretto a letto ha potuto seguire la serata musicale dalle stanze di degenza grazie al sistema tv a circuito chiuso.
Il concerto è stato preceduto dalla presentazione del francobollo ordinario tematico dedicato al Gemelli emesso dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise) e distribuito dalle Poste Italiane nella serie «Le Eccellenze del sapere». La serata è stata condotta da Milly Carlucci. Il pubblico ha seguito l’avvio del concerto con le note dell’Inno di Mameli per proseguire con i grandi classici della musica sinfonica: da Béla Bartòk a Johannes Brahms a Domenico Modugno, allo stesso Piovani che vinse l’Oscar per il film di Roberto Benigni «La vita è bella».
Per l’occasione numerose le personalità presenti e gli amici del Gemelli. Tra di essi il presidente del Senato Pietro Grasso che a Natale aveva ospitato il Sistema Orchestre e Cori giovanili e infantili in Italia onlus; Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; Francesco Maria Grieco, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede; monsignore Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma; Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione; Luca Palamara, presidente dell’Anm, l’Associazione nazionale magistrati; Luisa Todini, presidente delle Poste Italiane; Angelo Di Stasi, presidente della Commissione Studio ed elaborazione Carte e Valore del Mise; Roberto Grossi, presidente di Federculture. Presenti inoltre personaggi pubblici e dello spettacolo.
Per l’Università Cattolica, con il rettore Franco Anelli erano presenti il direttore amministrativo Marco Elefanti, il direttore del Policlinico Gemelli Maurizio Guizzardi, il preside della Facoltà di Medicina e chirurgia Rocco Bellantone e l’assistente ecclesiastico generale, monsignore Claudio Giuliodori.
«In questo cinquantesimo anniversario del Policlinico Gemelli–ha dichiarato il rettore Anelli–è giusto ricordare non solo il fondatore padre Agostino Gemelli, ma anche i primi professori e gli operatori, pionieri di questa nascente istituzione, sorta su una collina alla periferia della Capitale. Un Policlinico universitario che ha come scopo quello di trasferire la conoscenza al letto del malato. ‘Gemelli insieme’ ha avuto l’obiettivo di celebrare i cinquant’anni del Policlinico e di essere un percorso, nelle piazze e in diversi luoghi di aggregazione della città di Roma, di prevenzione delle malattie e di educazione alla salute. La qualità dell’assistenza sanitaria è nelle cure più avanzate disponibili: questo ci pone il problema di spingere avanti i confini della ricerca nel rispetto della persona, sui temi che pongono dubbi etici, in coerenza con i principi nei quali da sempre ci riconosciamo».
«Mi piace pensare a questo concerto–ha dichiarato il maestro Piovani–come a un momento di attenzione a due pilastri fondamentali della nostra società: la sanità e la cultura che oggi vivono una crisi profonda. Questo–ha concluso Piovani–è particolarmente doloroso in un Paese come l’Italia che vive e ha vissuto da sempre di arte e cultura».
Per Roberto Grossi si tratta di una serata così importante per Roma e per il Policlinico Gemelli che in cinquant’anni si è posto come struttura di eccellenza per tutto il territorio nazionale. Il Mise, attraverso l’emissione del francobollo, ha inteso tributare un omaggio all’ospedale, ma anche a uomini e donne che hanno contribuito a far crescere il «modello Gemelli», binomio indissolubile di assistenza e di ricerca.