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«qualenergia»? il gotha istituzionale, intellettuale e manageriale si riunisce per accogliere la rivoluzione energetica

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La rivoluzione energetica in atto e l’opportunità che l’economia verde può offrire come volano della crisi dominano la scena e gli italiani ne sono maggiormente coscienti. Se ne è ragionato al V Forum «QualEnergia?» organizzato a Roma da Legambiente, Editoriale La nuova Ecologia e Kyoto Club, due giorni di dibattiti, case history e sondaggi per fotografare questa rivoluzione tanto auspicata e ormai inarrestabile. Il colore del futuro è «green», e non è più solo il sogno delle associazioni a tutela dell’ambiente. Lo dicono le istituzioni, lo dicono le aziende, lo ribadisce il mercato che in questo settore registra solo segni positivi. Il sondaggio condotto da Lorien Consulting, presentato nel corso dei lavori, sottolinea come il «green» sia entrato prepotentemente nelle conoscenze e nel paradigma culturale degli italiani: il termine «green economy» è noto al 54,4 per cento del campione intervistato; il 56,3 per cento ritiene la green economy fattibile in Italia e ben il 65,2 per cento la considera come strategica per superare la crisi. La sensibilità degli italiani rispecchia il nuovo orientamento anche per quanto attiene le scelte ideali delle fonti energetiche: il nucleare è passato dal 42,4 per cento dello scorso anno al 5,2 per cento del 2012. In calo anche la percentuale di italiani che si esprimono a favore del petrolio: dal 17,5 per cento al 12 per cento. Per il carbone si passa dal 7,5 del 2011 a un secco 3 per cento. Tendenza naturalmente al rialzo per il solare - che passa in un anno dal 43,7 al 51,2 per cento - e per il fotovoltaico che dal 16,7 per cento cresce al 20,3 per cento. Dopo il problema dell’occupazione (92,2 per cento), sono i temi ambientali a preoccupare di più gli italiani con un 64,2 per cento del campione intervistato. Inquinamento, spreco delle risorse e mutamenti climatici - con gli eventi estremi ad essi connessi - preoccupano più del rischio terrorismo. Nel sondaggio sulle preoccupazioni degli italiani quest’ultimo scende dal 21,1 per cento del 2011 al 10 per cento di quest’anno. La due giorni «QualEnergia?» ha registrato la partecipazione del gotha istituzionale, intellettuale e manageriale in ambito «green»: Sara Romano della Direzione Generale Energia del Ministero dello Sviluppo Economico; Ermete Realacci presidente onorario di Legambiente e della Fondazione Symbola, Edo Ronchi presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile; il senatore Francesco Ferrante vicepresidente del Kyoto Club, Vittorio Cogliati Dezza e Stefano Ciafani rispettivamente presidente e vicepresidente di Legambiente. Presenti i rappresentanti di Enel, Sorgenia, Terna, Greenutility e moltissime altre aziende operanti nei settori della ricerca e della produzione di energia. Presenti i Consorzi deputati alla raccolta e al riciclo dei rifiuti: Conai, Coou, Ecopneus e naturalmente Cobat. Proprio al Cobat il Forum ha voluto dedicare il case history dell’anno: «25 anni di Cobat, da Consorzio obbligatorio a Sistema multifiliera». Dopo un video emozionale sull’onda di note wagneriane, Enrico Fontan, direttore del Nuovo Paese Sera, ha intervistato Giancarlo Morandi, Michele Zilla e Claudio De Persio, rispettivamente direttore generale e direttore operativo, per comprendere il segreto del successo Cobat. Una storia di eccellenza italiana che ha saputo rinnovarsi e confermarsi pur nei mutevoli e più incerti scenari imposti dalla normativa di liberalizzazione del mercato. Ampie interviste e approfondimenti sono disponibili sul sito www.cobat.tv. 

Tags: Febbraio 2013

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