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WEO 2014, il futuro energetico è da cambiare

Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni

«Incertezze crescenti sul lungo termine» e «segni di stress»: sono questi i due termini chiave che l’Agenzia Internazionale dell’Energia, punto di riferimento per lo sviluppo delle politiche dei Governi e delle strategie di mercato, ha usato nel presentare la nuova edizione del World Energy Outlook 2014 svoltasi a Roma, nella sede dell’Eni, lo scorso dicembre. Lo studio analizza le ricadute della trasformazione del mercato dell’energia nel lungo termine su sviluppo economico mondiale, sicurezza internazionale e lotta ai cambiamenti climatici; il rapporto presenta scenari che si estendono per la prima volta fino al 2040, frutto di un’indagine precisa, per fonte e per area, delle dinamiche energetiche globali. Nonostante una forte crescita delle rinnovabili e un rallentamento del carbone, il trend di emissioni previsto punta a sforare entro il 2040 il «carbon-budget», cioè la quantità di gas serra che si può rilasciare senza superare la soglia critica dei 2 gradi di riscaldamento. La situazione è potenzialmente critica anche dal punto di vista della disponibilità di energia: infatti la domanda energetica mondiale aumenterà del 37 per cento entro il 2040. Per l’Agenzia al 2040 il mix energetico sarà diviso in quattro fette di ampiezza simile: petrolio, gas, carbone ed energie rinnovabili e nucleare; per quest’ultimo si parla di un aumento del 60 per cento nei prossimi 26 anni, localizzato soprattutto in Cina, India, Corea e Russia; questa fonte, però, creerà non pochi problemi perché di qui al 2040 dovranno essere rimodernati 200 reattori con un costo di circa 100 miliardi di dollari.

Tags: Gennaio 2015

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