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un dialogo da non credere, per vivere veramente e non piuttosto subire

MASSIMILIANO DONA, segretario generale dell’unione nazionale consumatori

Dopo il nostro appuntamento dello scorso 23 maggio con «Cose da non credere», mi sono ritrovato a riflettere su come è nata l’idea di organizzare un evento dedicato alla consapevolezza dei consumatori. Molti dei nostri ospiti, per la verità, hanno curiosato proprio sull’originalità di questo format e probabilmente mi hanno sentito rispondere che nasceva dalla voglia di «inventare» un evento da affiancare all’ormai storico appuntamento con il «Premio Vincenzo Dona, voce dei consumatori», che si svolge a novembre da ormai sette anni.
«Cose da non credere» però è un’altra cosa: un evento che nasce dal basso perché prende spunto dalle opacità, bugie, inganni, pregiudizi e luoghi comuni che ogni giorno i consumatori raccontano ai nostri sportelli. Abbiamo pensato di valorizzare questo fardello di inconsapevolezze facendone oggetto di dibattito, per metterlo sul tavolo (nel senso fisico vista la presenza nella prima parte dell’evento di tavoli di lavoro) per una riflessione ad opera degli addetti ai lavori, imprese e istituzioni. L’intento è proprio quello di sgombrare il campo dalle «cose da non credere» per costruire qualcosa insieme, sulla strada del dialogo tanto più necessario in tempi nei quali abbiamo visto crescere l’aggressività della comunicazione commerciale e certe opacità informative da un lato e la diffidenza dei consumatori dall’altro. Anche se dobbiamo ammettere che una parte degli equivoci e delle mistificazioni di cui parliamo nascono dalla «disattenzione» degli stessi consumatori, resa talvolta letale da una loro insufficiente cultura di base, dalla approssimazione, dalla fretta con la quale si compiono gli acquisti.
A Villa Miani, insomma, si è discusso delle cose alle quali non credere, in assonanza con il progetto originario che muove dal tentativo di raccontare, attraverso brevi video, le bugie di certi spot pubblicitari. Nel corso dei mesi, visto il successo dei video, «Cose da non credere» è diventata una campagna su Twitter (attraverso l’hashtag #cosedanoncredere) e poi questo evento non convenzionale sia per la location (una suggestiva villa nel verde a Roma) che per l’orario (il tardo pomeriggio). Ad onor di cronaca l’appuntamento si è articolato in due momenti distinti, ma legati dal filo conduttore dell’informazione ai consumatori: in una prima parte, come detto, si sono incontrati addetti ai lavori, rappresentanti delle Istituzioni, players del settore e opinion leaders, divisi in tre tavoli dedicati al web, al food e all’energia, con l’obiettivo di fornire alcune proposte per il Governo. A partire dalle ore 19, poi, è iniziata la sessione plenaria aperta al pubblico alla quale hanno preso parte Giovanni Pitruzzella (presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Paolo Barilla (presidente di Aidepi), Giovanni Cobolli Gigli (presidente di Federdistribuzione), Luigi Cremonini (presidente di Assocarni), oltre ai giornalisti Gianni Riotta, Eleonora Daniele, Myrta Merlino, Paola Saluzzi e  Giovanni Floris.
La vera peculiarità del nostro appuntamento (oltre al parterre straordinario di presenti) è stata chiedere ad alcuni dei nostri ospiti di dedicarci qualche ora del loro tempo lavorando con noi: devo ammettere di aver provato una certa emozione nel vedere manager del web, capitani dell’industria alimentare e autorevoli rappresentanti delle big company dell’energia seduti intorno al tavolo, quasi in religioso silenzio, per confrontarsi con i rappresentanti delle Autorità, esperti e consumatori sui temi focali del mercato, cercando un punto in comune.
Nel 1956 Vincenzo Dona in uno dei primi discorsi dopo la fondazione dell’Unione Nazionale Consumatori pronunciò parole di straordinaria attualità: «Per vivere veramente, e non piuttosto subire, il nostro tempo, dobbiamo creare una mentalità nuova per la quale la coesistenza, leale e paritaria, tra chi produce, vende e consuma, sia un fatto ovvio». Mi piace pensare che «Cose da non credere» abbia reso possibile quell’obiettivo, almeno per un pomeriggio, dimostrando che la coesistenza è possibile e soprattutto che è l’unica strada per rilanciare i consumi.
L’ambizione di «Cose da non credere» non si è fermata al 23 maggio 2013: le riflessioni di quanti hanno partecipato (e di coloro che vorranno partecipare in futuro) proseguono sul sito dedicato all’evento www.cosedanoncredere.it. Perché forse è proprio il dialogo la cosa più incredibile di questi tempi.   

Tags: Luglio Agosto 2013 consumatori Massimiliano Dona UNC Unione nazionale consumatori

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