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RAPPORTO UILCA SULLA DESERTIFICAZIONE BANCARIA

Nove persone su dieci sono insoddisfatte dalla chiusura degli sportelli bancari nel proprio comune e ritengono utile parlare con un operatore bancario. Per otto su dieci non sarebbe lo stesso se lo sportello bancario chiudesse e fosse sostituito da un bancomat. Per sette su dieci la prossimità bancaria influisce sulla propensione all’investimento in prodotti finanziari, a conferma che la banca non è solo un luogo dove custodire i risparmi ma anche il motore dal quale si origina la produzione di ricchezza. Queste le maggiori evidenze emerse dalla ricerca svolta da Uilca durante la campagna itinerante “Chiusura filiali? No, grazie”, la prima indagine volta a misurare il sentiment del fenomeno della desertificazione bancaria nel Paese. I dati di 2.870 interviste dell’indagine demoscopica sono stati raccolti ed elaborati dall’istituto di ricerca Lab 21.01. Delle 2.870 persone, il 48% sono donne e il 52% uomini dai 18 ai +65 anni, in prevalenza occupati (71,9%) e con un titolo di studio superiore o una laurea pari al 75,5%.

“Siamo molto soddisfatti per l’esito della campagna ‘Chiusura filiali? No, grazie’ che, come Uilca, abbiamo portato avanti per tutto il 2023. L’iniziativa è stata pensata e attuata partendo dalla convinzione che la chiusura degli sportelli bancari costituisca un problema di cui è necessario tutti prendano coscienza per gli effetti negativi che produce sotto il profilo sociale, economico e di legalità”, così il segretario generale Uilca Fulvio Furlan sui risultati del rapporto annuale 2023. “Nel nostro giro per l’Italia abbiamo coinvolto cittadini, politica - locale e nazionale - istituzioni e associazioni, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare un dibattito tra tutti i soggetti istituzionali interessati, a partire da quelli presenti al convegno, per trovare soluzioni, nel rispetto dei vari interessi coinvolti, ponendo al centro le necessità delle persone, in particolare quelle più in difficoltà. Il settore del credito è centrale per favorire lo sviluppo del Paese, dell’economica nazionale e dei territori, e deve essere costante punto di riferimento con la professionalità che sempre dimostrano le lavoratrici e i lavoratori bancari e con un approccio coerente con i suoi compiti sociali, di tutela del risparmio e di ricerca del profitto in modo sostenibile. È una battaglia che tutti insieme possiamo fare e come Uilca continueremo a presidiare il tema con grande attenzione, nell’ottica di favorire l’avvio di osservatori locali e nazionali per monitorare il fenomeno e individuare interventi condivisi per affrontare la questione. Un ringraziamento alla Uil, che ci ha sostenuto in tutto questo percorso, e a tutte le persone che abbiamo incontrato nelle piazze: ci hanno dimostrato che questo è un problema sentito da tutti e che richiede una soluzione condivisa”.

ABSTRACT

  • La prima domanda posta agli intervistati si concentra sul “gestore” del denaro:
    7 su 10 scelgono solo la banca, il 17,9% sceglie sia la banca che la posta mentre l’8,7% solo la posta
  • La metà degli intervistati, il 52,4%, si reca generalmente nella propria filiale bancaria almeno una volta al mese, il 21% una volta ogni 6 mesi, il 13,8% una volta l’anno e il 9,8% mai
  • Le operazioni che vengono più effettuate in banca vedono al primo posto il prelievo di contanti con il 43,5%, seguito dai pagamenti con il 31,8% e dagli investimenti/finanziamenti con il 26%
  • Il 63,5% ha percepito la mancanza/riduzione della filiale
  • Per 9 su 10 i servizi bancari in un comune sono molto o abbastanza utili
  • Per l’86,3% degli intervistati è determinante il rapporto umano e parlare con un operatore bancario per avere informazioni sui servizi necessari
  • Per 7 persone su 10 la banca rappresenta un luogo utile per avere supporto e assistenza su risparmi, investimenti e prestiti
  • Il 48,8% da quando non ha più lo sportello bancario vicino deve impiegare più tempo per raggiungere la banca; il 31,4% utilizza servizi on line sostitutivi; il 10,9% è costretto ad aspettare la disponibilità di familiari e amici che lo possano accompagnare
  • Per 8 su 10 se si installasse un bancomat al posto della filiale non sarebbe lo stesso
  • Se chiudesse la propria filiale bancaria, il 66,8% si recherebbe in un ufficio fisico (filiale bancaria/posta)
  • Il 61,9% ritiene che la presenza o l’assenza della banca influisca molto o abbastanza sulla scelta di vivere o abbandonare il proprio comune di residenza e allo stesso tempo sulla propensione a investire in prodotti finanziari (68,8%)
  • Complessivamente la riduzione/chiusura delle filiali nel luogo in cui si vive rende insoddisfatti 9 italiani su 10.

 

INDAGINE DEMOSCOPICA: L’IMPATTO DELLA DESERTIFICAZIONE BANCARIA SUGLI ITALIANI – RAPPORTO 2023

BANCA O POSTA? La prima domanda rivolta agli intervistati si concentra sul “gestore” del denaro: 7 italiani su 10 scelgono solo la banca (69,2%). Si registra una forte discrasia regionale rappresentata emblematicamente dal differenziale di oltre 40 punti percentuali tra il Trentino-Alto Adige (87,2%) e la Sicilia (46,7%). Il 17,9% sceglie sia la banca che la posta mentre l’8,7% solo le poste.

OGNI QUANTO SI VA IN BANCA? La metà degli intervistati, il 52,4%, si reca generalmente nella propria filiale bancaria almeno una volta al mese, di cui il 22,4% “una volta a settimana” e il 30% “una volta al mese”. Il 21% si reca in banca “una volta ogni 6 mesi”, il 13,8% “una volta l’anno” e il 9,8% dichiara di non recarvisi “mai”.
Anche per questo item si evidenziano forti differenze regionali: va “una volta al mese” il 50,8% in Toscana e il 14,8% in Basilicata.

COSA SI FA IN BANCA? Le operazioni che vengono effettuate più spesso in banca sono: “prelievo di contanti” al primo posto (43,5%) seguito dai “pagamenti” con il 31,8% e dagli “investimenti/finanziamenti” (26%). Le regioni che si scostano dalla media nazionale per quanto riguarda l’operazione del “prelievo dei contanti” sono la Sardegna (54,8%) e la Campania (29,7%).

LA BANCA CHIUDE. MANCA? Il 63,5% ha percepito la mancanza/riduzione della filiale bancaria, di questi il 35,7% “molto” e il 27,8% “abbastanza”. In particolare, a percepire “molto” la mancanza/riduzione della filiale, rispetto alla media nazionale, sono i residenti della regione Emilia-Romagna con il 50,2%; al di sotto della media italiana si posiziona la Sicilia con il 20,1%.

SERVIZI BANCARI. QUANTO SERVONO? Per 9 su 10, i servizi bancari in un comune sono “molto” o “abbastanza” utili (87,4%); di questi il 62,5% li ritiene “molto” utili, il 24,9% “abbastanza”. Anche in questo caso la distanza territoriale amplifica le differenze: in Lombardia l’80,1% ritiene “molto” utili i servizi bancari, rispetto alla Sicilia con il 30,3%.

QUANTO PIACE PARLARE AGLI ITALIANI? Determinante il rapporto umano: parlare con un operatore bancario per avere informazioni sui servizi necessari è utile per l’86,3%, di cui 63,9% “molto” e 22,4% “abbastanza”. Lo ritengono “molto” utile il 78,2% dei calabresi contro il 39,4% dei campani.

LA BANCA È… La banca rappresenta “un luogo utile per avere supporto e assistenza per quanto riguarda risparmi, investimenti e prestiti” per 7 persone su 10 (73,6%). In Sardegna le percentuali arrivano al 90,5% rispetto al 51,5% del Lazio.

…E SENZA BANCA? Il 48,8% da quando non ha più lo sportello bancario vicino deve “impiegare più tempo per raggiungere la banca”. Il 31,4% utilizza “servizi online sostitutivi”, il 10,9% è “costretto ad aspettare la disponibilità di familiari e amici che lo possano accompagnare”. Impiegano “più tempo per raggiungere la banca” il 59,3% della Valle d’Aosta contro il 31,8% della Campania.

BANCOMAT PIGLIA TUTTO? Per 8 su 10 se si installasse un bancomat al posto della filiale “non sarebbe lo stesso” (82,1%). I più affezionati al contatto umano sono i residenti nella regione Basilicata con il 90,2%, distanti i laziali con il 57,2%.

L’ON LINE È IL FUTURO? Se chiudesse la propria filiale bancaria il 66,8% degli intervistati si recherebbe in un ufficio fisico. Nel dettaglio, il 48,5% “si recherebbe in un’altra filiale bancaria”, il 18,3% “in un ufficio postale” e il 25,4% “utilizzerebbe i servizi della banca on line”. A scegliere di recarsi in un’altra filiale bancaria la Valle d’Aosta con il 61,2%, che supera la media nazionale, contro l’Abruzzo e la Sicilia che si fermano al 34,2%.

MANCA LA BANCA: COSA SUCCEDE IN UN COMUNE? Il 13,8% delle persone dichiara di aver “preferito lasciare il proprio comune per l’assenza di filiali bancarie o altri servizi essenziali”. In Campania la percentuale supera il 90% (90,3%) mentre in Sardegna è del 61,9%. In generale, per il 61,9% degli intervistati “la mancanza di una banca (o di un servizio essenziale analogo) per la scelta di vivere o abbandonare il comune di residenza” influisce “molto” (25,6%) e “abbastanza” (36,3%). Influisce “abbastanza” per il 42,6% dell’Emilia-Romagna e per il 21,8% della Sicilia.

ALLO SVILUPPO DEL PAESE? Secondo il 68,8% la prossimità della filiale bancaria influisce sulla propensione all’investimento in prodotti finanziari. Di questi: “molto” per il 32,5% e “abbastanza” per il 36,3%. Dichiara che influisce “abbastanza” il 54,2% in Sardegna e il 19,7% nel Lazio.

E ALLE PERSONE? Complessivamente la riduzione/chiusura delle filiali bancarie nel luogo in cui si vive rende insoddisfatte 9 persone su 10. L’88%, infatti, si dichiara non soddisfatto: di questi, il 64,6% è “per nulla” soddisfatto e il 23,4% è “poco” soddisfatto. Sono “per nulla” soddisfatti il 77,7% in Calabria e il 49,5% in Campania. Il sentimento dell’insoddisfazione è un dato trasversale che non risente della disposizione geografica. Le regioni maggiormente scontente (con valori superiori al 90%) sono Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Sardegna, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria.

LA PROPOSTA DELLA PIAZZA. Nel corso del sondaggio Uilca, è stato chiesto agli intervistati di ipotizzare delle soluzioni alternative all’abbandono delle filiali bancarie nei propri territori. Il 47,7% ha suggerito uno spazio dedicato all’interno del comune ove a turno si possano fissare appuntamenti settimanali con un bancario del proprio istituto di credito come una delle forme di contatto prediletta. In Lombardia la preferenza, con il 56,4%, supera la media nazionale mentre in Campania è al 37,8%. Risposta significativa quella del 26,2% per cui nessuna delle forme di contatto alternative può sostituire la propria filiale bancaria.

Tags: banca sindacato banche Uilca Gennaio 2024

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