Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

SELEZIONE DEGLI OLI DOP E IGP DELLA REGIONE TOSCANA

Carlo Conti selezione olio Toscana

Prodotto distintivo della Toscana, l’olio è tornato protagonista nell’evento di presentazione della selezione degli oli extravergine di oliva DOP e IGP, da parte della Regione Toscana in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, insieme a PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana; selezione pubblicata nel catalogo reperibile anche on line. 44 le aziende produttrici per un totale di 52 oli selezionati, eccellenza della produzione olearia regionale, caratterizzata da 4 DOP: Chianti Classico, Lucca, Seggiano e Terre di Siena e la IGP Toscano.

“Il nostro obiettivo – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - è portare l’olio evo allo stesso livello di conoscenza e apprezzamento che esiste per il vino. La Toscana già premia tecniche innovative di estrazione rispettose del prodotto, premia la biodiversità, la tradizione, il miglioramento della redditività delle aziende, il mantenimento del paesaggio olivicolo oltre che la crescita professionale degli olivicoltori”. Gli fa eco la vicepresidente e assessora all’Agroalimentare Stefania Saccardi: “Qualità particolare e investimento sul futuro, ecco cos’è l’olio toscano: di grande valore ma insufficiente quantità per soddisfare la richiesta persino regionale”, e continua: “è necessario continuare a fare ricerca e innovazione pur mantenendo questa radice di toscanità. A breve avremo 100 milioni del PNRR da poter investire sui frantoi e abbiamo esaurito le richieste sulla misura 3.2 sulla promozione dei nostri prodotti di valore, inoltre ci sono i bandi a sostegno dell’innovazione”. Per la vicepresidente fondamentale diventa quindi far comprendere al consumatore che, proprio in virtù della capacità dell’olio di creare comunità e senso d’identità, bisognerebbe che spendesse di più per acquistare olio toscano: un investimento sulla propria salute, sul paesaggio e soprattutto sull’economia regionale perché è un prodotto spesso poco sostenibile per olivicoltori e produttori.

Eppure, specifica il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze Giuseppe Salvini, in Toscana sussistono ben 32.700 imprese olivicole, 393 frantoi di cui 82 nel Fiorentino, 15 milioni di piante su 90.000 ettari per 11mila tonnellate di olio prodotte nel 2021 (-45% rispetto all’anno precedente) con un valore di 679 milioni di euro di olio esportato: “un ambasciatore di toscanità straordinaria nel mondo, con le correlate funzioni di marketing territoriale e attrattività turistica. L’olio è un’economia: il 25 per cento della produzione certificata nazionale arriva dalla Toscana”. Come da tanti osservato, soprattutto dagli addetti ai lavori, anche Salvini ritiene che il prezzo sia da adeguare ai grandi sforzi profusi per ottenere un prodotto di qualità. Massimo Manetti ha osservato come la selezione degli oli stia diventando importante per tutto il comparto oleario e, poiché la mission di PromoFirenze, da lui presieduta, è il sostegno all’internazionalizzazione, ecco che la selezione acquisisce maggiore importanza in quanto gli oli selezionati parteciperanno a BuyFood. Tra le iniziative per la promozione delle imprese sono stati pertanto organizzati tre webinar nel mese di giugno, finalizzati proprio a potenziare l’export dell’olio evo toscano. Il racconto delle eccellenze agroalimentari è da sempre al centro dell’attenzione di Fondazione Sistema Toscana attraverso la testata giornalistica intoscana.it e a format come ‘Toscana bella e buona’, con il quale si descrivono le imprese, e ‘Storie di moderni contadini’ che approfondisce la vita degli agricoltori. Francesco Palumbo, direttore della Fondazione Sistema Toscana, supporta la comunicazione degli eventi regionali BuyWine e BuyFood, oltre a curare sito e social di Vetrina Toscana; si è da tempo aggiunta la promozione della selezione degli oli, evento che sta crescendo di pari passo con l’interesse verso l’oleoturismo, come si può appurare dall’apprezzamento per offerte e contenuti pubblicati su visittuscany.com, sito della destinazione Toscana gestito anch’esso da FST.

I vari interventi hanno inoltre raccontato dell’ottima annata in termini qualitativi, accompagnata però da una forte riduzione della produzione, dovuta alle penalizzanti condizioni climatiche della campagna olearia 2021-2022. La Toscana vede 90 mila ettari di oliveti, di cui 16mila di superficie biologica, con oltre 15 milioni di piante e 80 varietà di olivo autoctono, un patrimonio genetico unico, legato profondamente al territorio. Tra le varietà più diffuse troviamo: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino e Pendolino. Considerando che la Toscana produce mediamente il 5 per cento della produzione nazionale e l’Italia il 15 per cento della mondiale, si evince che a livello di volumi totali non è la prima regione produttrice ma, se invece si considera quanto sia conosciuta dal punto di vista della qualità e quanto sia acclarato il binomio olio-Toscana, ecco che appare quanto sia stata una regione pioniera in branding e territorialità. Dai dati elaborati da ISMEA emerge che la Toscana è la regione che meglio ha interpretato le indicazioni geografiche nel settore olivicolo: ne ha una quota sulla produzione totale che oscilla tra il 13% e il 28%, quando la media nazionale si attesta tra il 2% e il 7%. La produzione certificata IG regionale nel 2021 è tornata sulla soglia delle tremila tonnellate. L’IGP Toscano rappresenta circa il 95%, segue a molta distanza il Chianti Classico con una quota del 4% e a seguire le altre tre DOP. Nel 2020 il valore della produzione dell’olio IG della Toscana si era assestato a quota 25,4 milioni di euro, ben il 36% dei 71 milioni nazionali. Sulla scia del successo dell’IGP Toscano altre regioni hanno visto riconosciuta l’IGP regionale per dare maggior impulso al settore. La Sicilia prima, poi Puglia, Calabria, Basilicata, Marche hanno scelto il riconoscimento regionale. La leadership della Toscana si consolida anche nell’export degli oli IG. In volume le produzioni toscane raggiungono punte del 50% del totale nazionale mentre in valore la quota supera il 60%. Dell’intero fatturato all’export degli oli IG della Toscana, oltre il 75% viene realizzato fuori dai confini della UE.

L’olio di qualità è un patrimonio che può aver importanti risvolti turistici. Proprio pochi giorni fa, infatti, è stata approvata dal Consiglio regionale la legge sull’oleoturismo, una norma alla quale la Regione e in particolare l’assessorato all’Agroalimentare, ha lavorato molto negli ultimi mesi per aiutare le imprese agricole a sviluppare tutte quelle attività legate al turismo rurale che possono rappresentare una marcia in più per l’agricoltura toscana e lanciare l’oleoturismo sui percorsi di promozione che si merita. Forse anche per questo l’ospite speciale dell’evento, nominato ambasciatore degli oli extravergine di oliva DOP e IGP della Toscana, è stato il presentatore Carlo Conti che da tempo porta avanti una micro-produzione a Careggi, che gli regala qualche bottiglia di olio “Il gioiello”: già personaggio dell’olio 2022 in occasione della premiazione del concorso Il Magnifico 2022, Carlo Conti saprà certamente con la sua toscanità e amore per l’olio promuovere questa parte eccellente del made in Tuscany.

Tags: agricoltura toscana aziende agricole prodotti tipici Firenze olio olive olivicoltura Buyfood

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa