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ACCADEMIA ITALIANA: FASHION FILM PER GLI STUDENTI DI MODA E DESIGN

ballerini stilisti danzano su terrazza Accademia Italiana

È la natura che ispira le collezioni dei neolaureati del corso di fashion design di Accademia Italiana, istituto di alta formazione con sede a Firenze e Roma, dal 1984 punto di riferimento nella formazione per le industrie creative di moda, design, comunicazione visiva e fotografia. Natura dicevamo quindi: non solo dal punto di vista della sostenibilità ambientale ma anche come ispirazione estetica. Ideate e realizzate interamente a mano, le creazioni dei 36 studenti potranno essere viste in un fashion film ambientato in esclusive location fiorentine e girato il 28 e 29 maggio da Mirror Production, studio con all’attivo collaborazioni con brand rappresentativi del Made in Italy quali Ferrari e Bottega Veneta. A indossare gli outfit i ballerini della compagnia Opus Ballet, diretti dal coreografo Jari Boldrini, che hanno danzato nel film donando interpretazione e fisicità diverse rispetto professionisti delle sfilate. Fibre insolite, lavorazione complessa, tridimensionalità, riciclo con un occhio alla sostenibilità che si annuncia un tema portante dei nuovi corsi: sperimentazioni sartoriali frutto di un anno di studio e indossate dal corpo di ballo nel refettorio di Santa Maria Novella, nella sede dell’accademia Palazzo Bargagli con spettacolare altana vista Lungarno e nel parco del Bobolino, noto per il cosiddetto albero dei cornuti, un secolare calocedrus decurrens (cedro della California) recentemente messo sotto tutela dall’assessorato comunale all’Ambiente.

Cosa pensa Alessandro Colombo, da un anno managing director per l’Italia del gruppo AD Education di cui fa parte Accademia Italiana, della sostituzione delle sfilate con le modalità emergenti di presentazione degli abiti e di interazione con il pubblico? “Questo passaggio da sfilata a video si è reso necessario, anzi obbligatorio, negli ultimi due anni: una sfilata, pensata per centinaia di persone, purtroppo è ancora una chimera. Ci torneremo sicuramente, però è vero anche che mandandola in onda c’è anche la possibilità di un pubblico allargato che comunque assiste, quindi un blend tra entrambe le cose risulta intrigante, mentre trovo meno funzionale riportare la sfilata a video”. Interessante quindi la possibilità di un linguaggio filmico, con l’inserimento di una sceneggiatura, cosa che si può fare meno in una sfilata. Soddisfatto del valore aggiunto del ballo: “Devo dire che il rapporto con la danza può avere dal vivo un risultato favorevole; inoltre da considerare il fatto che un modello lavora nella sua professionalità, dando massima visibilità alle forme, con un ordine e una precisione che fanno sì che l’abito poi gli si veda perfetto addosso quando invece indossato da una persona comune ha tutt’altro effetto. Un danzatore invece mette l’abito sotto pressione, lo sgualcisce, quindi obbliga chi realizza, chi costruisce l’abito a pensare da subito ai movimenti, perché poi mica siamo tutti in passerella quando stiamo per perdere il treno. Quindi anche questa imperfezione nella postura evidenziata dalla danza porta invece a un nuovo linguaggio, ed è stimolante vedere il rapporto tra due linguaggi diversi; noi sicuramente continueremo a lavorare con danzatori anche quando si tornerà realmente in scena. Due linguaggi che sicuramente possono convivere”.

Nel giugno 2020 Accademia Italiana quindi entra a far parte di AD Education, network internazionale specializzato nell’alta formazione per le discipline creative ed artistiche nei settori lusso, design, gemmologia, profumo, comunicazione e digitale tramite 14 scuole e 40 campus in Francia, Italia, Spagna e Germania per un totale di oltre 10.000 studenti. L’offerta formativa ad oggi si compone di corsi di laurea triennale accreditati dal MIUR nel 2012 in fashion design, design, fotografia, graphic design e design del gioiello oltre a sei nuovi bienni specialistici, legalmente riconosciuti dal alla fine del 2019, in fashion textile design, fashion design and management, interior design, product design, graphic design, fotografia. Spiega Colombo: “Dopo ben 37 anni che il fondatore Vincenzo Giubba ha portato avanti Accademia Italiana, evoluzione naturale è stata la cessione al gruppo AD Education presieduto da Kevin Guenegan, non interessato solo ad acquisizioni fini a se stesse ma funzionali a una strategia: il piano strategico mi stimola molto e la funzionalità dei rapporti tra le varie scuole ne è la base. I primi passaggi che stiamo facendo denotano come Firenze e Roma siano destinazioni immediatamente interessanti. Firenze ha una lunga tradizione nella moda, Roma sta tornando, Torino e Bologna invece portano avanti il tema della mobilità e dei trasporti nell’Istituto di Arte Applicata e Design, temi fondamentali avendo la Germania”. Continua Alessandro Colombo, in merito agli scambi internazionali possibili nel network di scuole: “A me piace pensare che apro una porta qui a Firenze e sono a Berlino o Valencia, quindi quello che stiamo facendo è innanzitutto mappare le competenze presenti e creare percorsi multicittà. Se parliamo di moda, un dialogo Firenze-Parigi è interessante; se si parla di automotive verrà coinvolta Torino; parlando di video ci sono le scuole di Madrid e Roma, scuola che è invece molto meno strutturata della sede fiorentina quindi ci saranno considerevoli novità anche lì”. I primi passi? “Quest’estate cominciamo intanto con i corsi estivi trasversali quindi avremo studenti dalla Francia qui e alcuni nostri a Berlino. Stiamo pian piano cominciando a ibridare ma prima serve la mappatura perché i network sono belli quando tendono verso l’eccellenza, e creando percorsi internazionali si creano opportunità. Priorità adesso è far funzionare bene il network italiano”.

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