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ALDO CHIARINI: ENERGIA, GDF SUEZ PUNTA A DIVENTARE TERZO OPERATORE ITALIANO

Aldo Chiarini, amministratore delegato 
di GDF Suez Energia Italia: «Oggi il Gruppo GDF Suez 
Energia Italia ha 1.400.000 clienti,
soprattutto famiglie; ne prevede
2.000.000 entro il 2015.
Ha 5,5 GW di capacità
elettrica installata,
8 centrali termiche,
una idroelettrica, 43 parchi eolici, 
3 impianti fotovoltaici per 3 MW.
Inoltre vende oltre
5,3 miliardi di metri cubi
di gas, e sono in corso
progetti per stoccaggio
di gas naturale
e liquefatto»
Intervista all’amministratore delegato di GDF Suez Italia

Il mercato dell’energia è attraversato in Europa e ancor più in Italia da trasformazioni imponenti, in grado di modificare sensibilmente gli scenari. La liberalizzazione nel nostro Paese ha favorito la penetrazione e lo sviluppo di molte società oltre l’Enel e le più strutturate aziende nate dalla fusione di ex municipalizzate. Uno dei grandi operatori mondiali nel campo dell’energia, GDF Suez, ha deciso di investire in Italia, che rappresenta la migliore opportunità in Europa dopo la storica area franco- belga. Il Gruppo, prima società nel mondo nel settore dei servizi pubblici, vanta un giro di affari a livello mondiale stimato nel 2011 in 90,7 miliardi di euro, con una capacità installata complessiva di 117,3 gigawatt. Si avvale di 218.900 collaboratori in cinque continenti, oltre 157.000 dei quali impegnati nei servizi energetici e ambientali.
Il Gruppo GDF Suez pone da tempo la scelta responsabile al centro delle attività, e ciò gli consente di offrire soluzioni innovative alle sfide energetiche e ambientali, di soddisfare i fabbisogni energetici, di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, di migliorare l’impiego delle risorse, con una filosofia di equilibrio ambientale e di lotta ai cambiamenti climatici. Ne parla l’Ingegner Aldo Chiarini, amministratore delegato di GDF Suez Energia Italia nonché responsabile del Gruppo per il Sud Europa.
Domanda. Quale importanza riveste e quali sono i piani di interesse per il nostro Paese?
Risposta. L’Italia rappresenta un mercato cruciale per la nostra società e per il Gruppo. Siamo già tra i primi operatori nel campo dell’energia, disponiamo di impianti diversificati ad elevata tecnologia in vaste aree del Paese, soprattutto nel Lazio e nel Sud, dove sono in esercizio strutture per i sistemi fotovoltaico ed eolico in Puglia, Basilicata e Sicilia. La nostra strategia in ambito energetico è crescere nel mercato finale. Il Gruppo opera in Italia oltreché con la controllata Energia Italia, con due altre società, Cofely per i servizi energetici e Suez Environnement per quelli ambientali.
D. Quanti sono i vostri clienti?
R. Oggi un milione 400 mila, soprattutto famiglie; si prevede di aumentarli entro il 2015 fino a due milioni. In Italia GDF Suez Energia possiede una capacità elettrica installata di 5,5 gigawatt con 8 centrali termoelettriche, una idroelettrica e 43 parchi eolici; si aggiungono 3 impianti fotovoltaici pari a 3 megawatt. Inoltre, per quello che riguarda il gas, ne vendiamo oltre 5,3 miliardi di metri cubi, mentre sono in corso progetti per lo stoccaggio di gas naturale e per un terminale di gas naturale liquefatto. La nostra ambizione è diventare il terzo operatore italiano per fascia di mercato. Le strategie di crescita puntano decisamente verso l’offerta di prodotti energetici e servizi integrati, quanto innovativi. Oggi proponiamo contratti duali per energia elettrica e gas.
D. Qual è la piattaforma regionale dei servizi? In quali aree avete una maggiore concentrazione?
R. Siamo presenti in quasi tutti gli 8 mila comuni italiani, di fatto sull’intero territorio nazionale; basti ricordare che annoveriamo oltre 560.000 clienti nel Nord, 350.000 nel Centro e poco meno di 500.000 nel Sud. Le aree di insediamento direi storiche, ove siamo più presenti, sono il Piemonte, la Lombardia, il Lazio e la Puglia. Abbiamo messo a punto una serie di azioni dirette alla vendita di pacchetti certificati «CO-FER», con i quali l’utente ha la certezza di acquistare energia da fonti rinnovabili. Con prodotti del tipo «Casa più verde» ci avviciniamo alle più sofisticate esigenze ambientali. Come ho ricordato, la nostra società dispone sia di centrali idroelettriche come la Tirreno Power, sia di impianti fotovoltaici e parchi eolici.
D. Su quali offerte commerciali si concentra la vostra attenzione? Quale utilità possono trovare i clienti?
R. Stiamo studiando una gamma di offerte innovative attraverso un canale digitale. Lo attiveremo nel prossimo autunno per consentire alla nostra utenza una gestione molto più flessibile e mirata, oltre al contenimento di alcuni costi materiali di gestione ordinaria. Il rapporto con il fornitore sarà, per chi lo vuole, solo via web. Non ci sarà più il collegamento con il call center o l’invio di fatture cartacee, tutto avverrà per via telematica. L’innovazione è la filosofia che prediligiamo; la base di tutti i nostri pacchetti di marketing vi è orientata in modo molto accentuato. Crediamo che questo sia il fattore primario sul quale imperniare tutti i programmi di crescita.
D. La crisi economica che si prolunga in uno scenario preoccupante e instabile incide sulla vostra attività o non ne avvertite gli effetti?
R. Tutti gli operatori europei stanno vivendo un momento di grande attenzione. Ci si concentra su obiettivi primari. Le attività vengono caratterizzate dalla massima efficienza. Le vendite di elettricità e gas, previste in crescita esponenziale, stanno ora segnando il passo, quando non mostrano una flessione. Noi che siamo presenti nel mercato con la dinamicità di chi vuole espandersi, non registriamo un calo dei consumi, visto che cresciamo come clienti finali.
D. Il costo dell’energia in Italia è molto elevato, supera in modo sensibile quello europeo. La percentuale sulla quale voi, come altre società, potete agire è ridotta. Vi è spazio, a suo parere, per una riduzione della bolletta al cliente?
R. Non vi è dubbio che la quota sulla quale si confrontano le società sia contenuta. La bolletta elettrica è gravata da una serie di oneri diversi, stabiliti dall’Autorità per l’energia. Sottolineo, comunque, che questo mercato in Italia è tra i più trasparenti d’Europa, lo dico nella veste di responsabile di una multinazionale straniera, con la dissimulata consapevolezza dell’italiano quando raggiungiamo buoni livelli di efficienza. Per contenere i costi della bolletta stiamo pensando all’offerta di servizi integrati partendo da un prezzo competitivo di base. Abbiamo un piano di promozione presso i nostri clienti denominato «vinci Energia» che ha messo in palio, ad esempio, dieci anni di energia gratuita per i clienti estratti. Abbiamo allo studio servizi complementari per l’efficienza energetica, l’efficacia delle apparecchiature, il consumo intelligente.
D. Dopo un primo periodo, i rapporti tra la GDF Suez e l’Acea hanno seguito un percorso tormentato, fino a sciogliere una joint venture che non ha prodotto, a giudizio di qualificati esponenti della comunità economica, i risultati attesi. È stato un bene? Vi sentite più capaci di operare sul mercato?
R. Come GDF Suez abbiamo un profilo nettamente diverso. I concorrenti cui ci riferiamo sono per noi quelli che operano su scala nazionale, mentre Acea opera soprattutto in ambiti territoriali. Ciascuno cerca di fare nel modo migliore il proprio mestiere. I clienti determineranno il successo delle iniziative, come in ogni libero mercato. Noi, sia la società che dirigo sia la Suez Environnement, tengo a precisarlo, siamo azionisti al 10 per cento di Acea. Abbiamo due rappresentanti nel Consiglio di amministrazione, per questo confidiamo che produca utili. Eravamo soci in una joint venture che ha funzionato bene, poi le strategie delle due società hanno imboccato itinerari diversi e, piuttosto che operare in un rapporto costellato da incomprensioni, si è raggiunto un accordo equilibrato: noi abbiamo rilevato gli attivi della generazione elettrica e Acea i clienti dell’area di Roma. Oggi abbiamo un piano di sviluppo basato su direttrici che ci stanno dando soddisfazione. Agiamo secondo gli scenari che riteniamo più convenienti.
D. Le prospettive di medio periodo prevedono ulteriori investimenti in Italia? Quale ambito, oltre quello familiare, intendete privilegiare?
R. Dividiamo i tipi di filiera in quattro canali: i clienti domestici, il piccolo commercio, le imprese che lavorano per il mercato, i grandi consumatori. Siamo presenti in ogni componente del mercato. Il Gruppo conta di investire in Europa 11 miliardi di euro all’anno nel triennio 2011-2013. Oggi le attenzioni si sono notevolmente ampliate, manteniamo in Italia tutti i progetti definiti. Il nostro Paese, come ho avuto modo di affermare, occupa un posto privilegiato in Europa. Io sono responsabile per tutta l’area Sud del continente, che comprende anche Spagna, Portogallo e Grecia. Ebbene il rilievo e gli investimenti nella nostra penisola sono di gran lunga i più elevati. Rappresentiamo, di fatto, il terzo Paese europeo per dimensione dopo Francia e Belgio.
D. Qual è l’attuale livello occupazionale? I rapporti con i collaboratori sono improntati alla valorizzazione professionale?
R. GDF Suez Energia Italia ha visto crescere l’occupazione in modo costante. Oggi contiamo 800 collaboratori, tutti di livello medio-alto. Accanto agli operai dei siti produttivi abbiamo ingegneri, economisti, colletti bianchi con ottimi requisiti professionali in ogni settore. Direi con malcelata soddisfazione che il target dei nostri collaboratori è decisamente elevato; questo ci consente progetti ambiziosi e risultati lusinghieri, in un quadro sociale ed economico instabile, con grandi sofferenze. Abbiamo rapporti ottimi con tutto il personale e buoni con il sindacato, che si rende conto in modo responsabile di come noi siamo operatori di primissimo piano. Il Gruppo, per di più, negli anni passati ha deciso di rivolgere un piano di azionariato a livello mondiale diffuso ai dipendenti; ad esso hanno aderito praticamente tutti i lavoratori italiani con un buona garanzia di successo. Come Gruppo italiano, la nostra società, ha investito moltissimo in formazione.
D. Dove è la vostra sede principale in Italia?
R. La sede è a Roma, è stata appena aperta in un prestigioso edificio sul Lungotevere Arnaldo da Brescia.
D. Quali sono le linee guida per gli investimenti sugli impianti di generazione? Quale spazio assume la ricerca e la tecnologia?
R. La GDF Suez Energia Italia, in armonia con gli orientamenti strategici della multinazionale, si concentra su modelli di crescita bilanciata nel territorio, articolati tra fonti energetiche, opportunità territoriali, attenzione all’ambiente e alle comunità. In sintesi possiamo dire che vogliamo crescere con serenità. Il bilanciamento energetico resta in Italia ancora incompleto. Dobbiamo garantire efficacia e flessibilità all’intero sistema energetico nazionale, con un equilibrato mix di componenti, connesso alle politiche integrate di approvvigionamento dei combustibili. Vogliamo offrire il nostro contributo proprio attraverso la leva della compatibilità tra i diversi tipi di impianti, il tutto attraverso la ricerca, l’innovazione, il ricorso alle tecnologie più innovative. In campo mondiale il Gruppo dispone di nove centri di ricerca eccellenti, conta ben 1.100 ricercatori ed esperti e si pone all’avanguardia in ogni settore di attività.
D. Come manager, qual è l’obiettivo recondito che accarezza?
R. Vorrei poter offrire ai nostri clienti un pacchetto completo di servizi, capaci di spaziare ben oltre l’energia, il gas e la loro gestione. In questo senso potrebbero realizzarsi risparmi economici, ma ancor più modelli di semplificazione per cittadini e famiglie che oggi ancora non riusciamo ad apprezzare, il tutto per gestire in modo efficiente e radicalmente nuovo le risorse energetiche. La mia ambizione segreta è rendere queste enunciazioni un fatto concreto eseguendo correttamente tutti gli adempimenti.

Tags: Settembre 2012 energia rinnovabile Ubaldo Pacella Italia-Francia energia fotovoltaico

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