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michele dell’orco: siamo contro progetti devastanti e onerosi

Michele Dell’Orco, deputato del M5S

Molto attivi sul fronte dell’attenzione ai problemi delle grandi opere e dell’ambiente, oltre alle molteplici associazioni ambientaliste, il Movimento 5 Stelle riesce con scioltezza a trovare e denunciare le anomalie e la mal gestione politica. L’onorevole Michele Dell’Orco, emiliano 29enne, capogruppo del Movimento 5 Stelle nella IX Commissione della Camera dei Deputati, si occupa di trasporti, poste e telecomunicazione. Tra le varie iniziative di cui si è fatto carico, ha presentato con il collega Alessandro Di Battista un’interrogazione a risposta scritta al ministro dei Trasporti e Lavori pubblici Maurizio Lupi su un progetto relativo all’area laziale di Fiumicino.
Domanda. Il M5S ha definito questo «un progetto devastante e che peserà sulle nostre tasche». Perché?
Risposta. Attraverso la segnalazione di alcuni cittadini abbiamo scoperto che è in corso di approvazione il primo lotto di un progetto, di cui ignoravamo l’esistenza, per la costruzione del nuovo porto commerciale di Fiumicino da destinare ad attracco per unità da crociera e navi merci e a darsena pescherecci. Questo provocherà non solo un grande movimento di turisti ma anche un forte incremento di afflusso di persone dall’entroterra, perché sorgerà anche un centro commerciale di grandi dimensioni.
D. Incrementare turisti e commercio non è un dolo, anzi. Che ne pensa?
R. Certo che no, ma il problema sembra essere a monte del progetto. Per farne un’attenta valutazione ci siamo avventurati a cercare se ci fosse in rete l’ultimo accordo quadro tra Palazzo Chigi, enti locali e l’Autorità portuale di Fiumicino. Con grande sorpresa non abbiamo trovato nulla agli atti, e di questa mancanza che ci siamo preoccupati. Continuando le ricerche, abbiamo poi trovato traccia di grosse perplessità mosse sul progetto dalla Regione Lazio, dal Ministero per i Beni culturali e dal Ministero dell’Ambiente, organismi tutti critici nei confronti di questo nuovo progetto. Abbiamo quindi, doverosamente, inoltrato l’interrogazione scritta al ministro Maurizio Lupi.
D. Quali sono i dettagli tecnici che non la convincono?
R. Le perplessità maggiori riguardano l’impatto ambientale, che potrebbe essere devastante. I dati in possesso degli enti locali indicano che in quella zona risulta esservi a monte un grande problema di erosione delle coste, la cui quota di arretramento è già compresa tra il 50 per cento e il 60 per cento, che sarà aggravata dall’impatto dell’eventuale realizzazione del progetto. Inoltre, proprio nell’area di incidenza del nuovo porto, durante i sondaggi e i carotaggi eseguiti per saggiare il terreno sono apparsi fenomeni di geyser provenienti da una falda acquifera posta a 50 metri di profondità e contenente dei gas potenzialmente mortali come acido solfidrico e anidride carbonica provenienti dai vulcani dei Castelli Romani. Queste fuoriuscite gassose renderebbero l’aria di questa zona ancor più mediocre per via della non lontana presenza della discarica di Malagrotta e di tutti gli impianti inquinanti di Valle Galeria a danno della popolazione residente: il Comune di Fiumicino conta oltre 70 mila abitanti ed è in continua crescita.
D. Che cosa risulta, invece, riguardo alla viabilità ?
R. Essendo prevista una grande espansione commerciale, oltre alle navi che attraccheranno nel nuovo porto, ci sarà un aumento esponenziale del traffico su gomma che trasporterà le merci. Prevista, quindi, una nuova rete di infrastrutture stradali. Ma sul tracciato di queste nuove strade c’è una serie di vincoli archeologici che pare siano stati ignorati.
D. Come proseguirete nel controllo di questo progetto?
R. Occorrerà compiere un accesso agli atti e magari ci risponderanno tra sei mesi, periodo in cui potrebbe essere già stato avviato il bando di gara. Peraltro, si parla di 178 milioni di euro di spesa, ma ad oggi non si capisce se siano interamente a carico dello Stato o, magari, siano frutto di un accordo con l’Unione Europea.
D. Che impressione ricava da questa vicenda ?
R. Che questo progetto sia stato fatto velocemente senza valutare bene i danni ambientali connessi. Non vorremmo vedere stanziare la somma in campo per avere poi lo stop ai lavori causato da vincoli già in essere. Parliamo però solo del primo lotto, perché, non avendo in mano le carte complete, non ne sappiamo molto. Ma si potrebbe anche pensare che potrebbe essere stato già approvato il progetto definitivo. Nel caso mancherebbe solo il bando di gara pubblica.
D. Qual è il vostro rapporto con il ministro Lupi ?
R. Il problema è solo che noi in Commissione Trasporti lo vediamo poco, al massimo una o due volte l’anno. Lui è a capo di un Ministero importantissimo cui fa capo tutto il business delle infrastrutture, dall’Expo alle grandi opere in progetto o in cantiere, un terreno minato in Italia per il pericolo reale dell’intervento delle mafie sugli appalti. E i soldi pubblici in ballo sono tantissimi per effetto dello «Sblocca Italia», il decreto varato alla fine dello scorso anno per agevolare i progetti. Ma su alcuni di questi, a nostro giudizio non è stata compiuta una corretta analisi dei costi-benefici da parte del Ministero dei Trasporti. Se andiamo a vedere la legge quadro che riunisce tutte le grandi opere, che sono 120 al costo medio di un miliardo di euro, parliamo di 120 miliardi di euro. Siamo estremamente critici anche sulla trasparenza usata dal Ministero per investire tutto questo denaro. Peraltro, su una ventina di interrogazioni rivolte al Ministero delle Infrastrutture, ho avuto risposta solo a tre e, per giunta, dopo 6 mesi se non dopo un anno.
D. In precedenza a questo, su quale altro progetto lei ha mosso critiche?
R. Tra i tanti, l’autostrada Orte-Mestre che con oltre 400 km di cemento ed asfalto attraverserà cinque regioni; la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo; la Tav Torino-Lione e la Tav di Firenze. Per i politici coinvolti nei vari territori che hanno gestito i passaggi burocratici e le società appaltatrici di queste opere, come gruppo politico più che critici siamo «furiosi» ma determinati, come sempre, a segnalare eventuali illeciti, senza concedere sconti a nessuno.   

Tags: Febbraio 2015 Svalduz

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