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Palazzo Baleani, eccellenza unica nella senologia a rischio chiusura?

Palazzo Baleani, Policlinico Umberto I

di SERENA ZANCLA
specializzanda in Oncologia Medica

 

Entro il 2016 la patologia della mammella dovrà essere trattata solo in centri senologici di eccellenza. Il Governo Italiano ha recepito la direttiva europea del 2003 senza però avviare un’idonea iniziativa volta a sostenere la realizzazione in Italia di «Breast Units». Infatti, ancora oggi il tumore al seno viene trattato in una miriade di piccoli ospedali sul territorio, invece che in centri specialisti in senologia. Nei principali ospedali romani (universitari e non) si sono organizzate varie unità di senologia che spesso, troppo spesso, non rispondono ai criteri prescritti (il centro di senologia deve essere diretto da un medico specializzato in patologie mammarie particolarmente qualificato, mentre l’équipe interdisciplinare deve essere formata da medici esperti che operano esclusivamente su patologie mammarie).
Con quali criteri si definisce uno specialista in un altro campo (chirurgia, oncologia, radiologia) esperto in patologia della mammella? Perché nonostante l’aumentata incidenza del cancro al seno e la complessità della gestione delle patologie della mammella non si vuole ancora istituire per i giovani una scuola di specializzazione? Come mai invece aumentano esponenzialmente le offerte di corsi di formazione, master privati (molto cari) in senologia?
Eppure, ben prima delle normative europee del 2003 cui l’Italia non si è ancora attenuta, come distacco del Policlinico Umberto I di Roma nasceva, su iniziativa del professor Felice Virno, circa 30 anni fa, un’Unità di Senologia a Palazzo Baleani, in Corso Vittorio Emanuele a Roma, alla quale  si rivolgono migliaia di pazienti per la prevenzione, diagnosi e cura dei tumori. Quotidianamente circa 30 persone, senza appuntamento, sono sottoposte a visita senologica, mammografia ed ecografia e se necessario, ad agoaspirato con esame citologico; in presenza di una patologia maligna , il referto dell’esame citologico viene consegnato alla paziente nella stessa mattinata, in modo tale da proporre, nello stesso giorno, un possibile piano terapeutico.
Palazzo Baleani è a rischio chiusura, pur rappresentando ad oggi la perfetta sintesi tra le richieste della Regione Lazio, che vuole creare nuovi Centri di Medicina Territoriale (per risolvere il problema del sovraffollamento degli ospedali) e le direttive europee che prevedono che entro il 2016 tutta la patologia della mammella venga trattata, solo ed esclusivamente, in centri di senologia come il nostro, da un’equipe interdisciplinare; e pur testimoniando come si possono ridurre i costi sanitari di gestione essendo un semplice servizio ambulatoriale non andando in alcun modo a ledere il paziente. Di recente si è affiancata anche una onlus con lo scopo di sensibilizzare enti pubblici e privati a sostenere la metodologia del Centro, nel quale sono stati ridotti i costi di gestione, essendo un servizio ambulatoriale, senza ledere l’eccellenza della «Breast Unit».
Nel 2003 il Parlamento Europeo considerando che lo screening, la diagnosi, la cura e la post-terapia del cancro al seno dovrebbero essere effettuate esclusivamente da un’équipe medica specialistica interdisciplinare, poiché ciò può aumentare notevolmente le possibilità di sopravvivenza delle pazienti, e che servizi di qualità in materia di carcinoma mammario si traducono in economie per il sistema sanitario, a medio e lungo termine, poiché consentono di evitare esami e trattamenti superflui e permettono di diagnosticare più tempestivamente un’eventuale cancro al seno - riducendo così il numero di interventi e terapie post-operatorie onerosi - invitava gli Stati membri e la Commissione a fare della lotta contro il cancro al seno una priorità della politica sanitaria e a sviluppare e attuare strategie efficaci per migliorare la prevenzione, lo screening, la diagnosi, la cura e la post-terapia del carcinoma della mammella.
Richiedeva a tal fine il riconoscimento del diritto delle donne affette da carcinoma della mammella ad essere curate da un’équipe interdisciplinare, invitando gli Stati membri a sviluppare una rete capillare di centri di senologia certificati, che debbono soddisfare i seguenti criteri di qualità, tra cui il minimo (150) di casi nuovi l’anno, la direzione di un medico specializzato e la presenza di un’équipe di esperti e di un gestore dati; una qualità garantita dalla ricerca clinica; la partecipazione ad azioni di perfezionamento da parte del personale medico e paramedico; un incontro multidisciplinare alla settimana sui casi riscontrati; il raggiungimento dello standard minimo per gli indicatori di qualità previsti da Eusoma; attività di insegnamento per studenti o specialisti in training; una consulenza oncologica-psicologica, di sostegno psicoteraupetico e di prestazioni di fisioterapia.
Se Palazzo Baleani ottenesse fondi potrebbe rispondere completamente ai criteri Eusoma. Ma l’eccellenza a quanto pare non basta.     

Tags: Luglio Agosto 2013 donne oncologia medici

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