FOCUS ambiente energia sostenibilità - Cosimo Ferri: l’ambiente è un tema che deve unire, e mai dividere. Trump compreso
«Ritengo essenziale non alimentare un clima di allarmismo intorno ai temi dell’ambiente, della sostenibilità e della riduzione di emissioni di gas inquinanti, perché credo che la tematica ambientale sia una priorità nell’interesse di tutti i Paesi. Certamente le politiche annunciate dal presidente Trump vanno in un direzione differente rispetto all’amministrazione precedente, ma ciò non implica che le tematiche ambientali siano passate in secondo piano e che non si possa avere un sereno e costruttivo confronto con gli Stati Uniti e con tutti gli altri Paesi maggiormente industrializzati per fissare obiettivi e intraprendere nuove sfide. Se Trump vorrà svincolarsi dagli accordi di Parigi, cercheremo di discuterne tutti insieme per trovare una soluzione condivisa: l’ambiente è un tema che deve unire e mai dividere»
Magistrato, sottosegretario di Stato alla Giustizia nel Governo Letta, nel Governo Renzi e nel Governo Gentiloni, Cosimo Maria Ferri approfondisce per Specchio Economico il dibattito sul tema ambientale.
Domanda. Il tema delle energie rinnovabili continua ad essere al centro del dibattito europeo ed internazionale. Che cosa intendiamo? Quali sono gli sviluppi normativi?
Risposta. Le fonti energetiche rinnovabili rappresentano una risorsa fondamentale per il nostro Paese, sia per garantire una maggiore sostenibilità ambientale sia per aumentare la nostra autonomia energetica. Si tratta, peraltro, di fonti che stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante, anche a livello internazionale, tanto per la produzione di calore e di energia elettrica quanto per l’impiego come biocarburanti nel settore dei trasporti. Basti pensare che, come è emerso dalla Relazione 2015 sulla situazione energetica nazionale - pubblicata nel giugno 2016 e relativa all’anno precedente -, si è registrato un sensibile aumento della diffusione delle energie rinnovabili in tutti i Paesi OCSE e che, per la prima volta dopo 10 anni, il mercato del carbone ha subito una frenata nel commercio a riprova che si sta puntando su fonti meno inquinanti. Anche in Italia, nell’ultimo decennio, sono state predisposte numerose misure di incentivazione diretta per favorire la produzione e lo sviluppo tecnologico di questo nuovo settore, e proprio l’anno scorso il Governo, su proposta del ministro dello Sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente, ha approvato un decreto legislativo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 giugno 2016, recante misure finalizzate a sostenere la produzione di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili attraverso la semplificazione dell’accesso agli incentivi. Si tratta di misure che andranno a potenziare gli ottimi risultati già registrati in questi anni e che contribuiranno a proiettare l’Italia ben oltre gli obiettivi, inizialmente considerati ottimistici ed oggi già parzialmente superati, indicati dalla Direttiva 2009/28/UE. La sfida che ci troviamo ad affrontare è quella di consolidare questi dati positivi anche con un auspicato, e in parte già registrato, aumento della domanda di energia primaria conseguente alla ripresa economica in atto e grazie all’incremento della produzione industriale registrato in questi ultimi mesi.
D. Energia decentrata e autoprodotta: è questo il futuro energetico che ci aspetta in un mondo sempre più complesso e messo a rischio dallo sfruttamento delle risorse naturali?
R. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, è necessario porre le basi per potenziare la crescita economica come, dopo anni difficili, stiamo riuscendo a fare anche nella nostra economia nazionale. In questa direzione è essenziale rafforzare l’approvvigionamento energetico sostenibile e la disponibilità di energia da fonti rinnovabili non solo per creare ricchezza e nuove opportunità per le nostre imprese, ma anche per creare posti di lavoro e sfruttare le tecnologie. Sebbene si debba importare molta dell’energia necessaria per la quotidiana attività delle imprese e per l’utilizzo nelle case, il nostro Paese deve puntare con determinazione al recupero di tutte le fonti di cui dispone in natura, come l’acqua, il sole e le risorse naturali, al fine di raggiungere più importanti soglie di autoproduzione ed approvvigionamento interno. Con gli investimenti nella «green economy» si possono ottenere risultati importanti non solo sotto il profilo della sostenibilità ambientale ma anche per quanto concerne lo sviluppo di nuove tecnologie e di nuove pratiche di recupero ed immagazzinamento dell’energia.
D. Il clima-scetticismo di Donald Trump è uscito secondo lei dai confini nazionali andando a contaminare altre realtà?
R. Ritengo essenziale non alimentare un clima di allarmismo intorno ai temi dell’ambiente, della sostenibilità e della riduzione di emissioni di gas inquinanti, perché credo che la tematica ambientale sia una priorità nell’interesse di tutti i Paesi. Certamente le politiche annunciate dal presidente Trump vanno in un direzione differente rispetto all’amministrazione precedente, ma ciò non implica che le tematiche ambientali siano passate in secondo piano e che non si possa avere un sereno e costruttivo confronto con gli Stati Uniti e con tutti gli altri Paesi maggiormente industrializzati per fissare obiettivi e intraprendere nuove sfide. Se Trump vorrà svincolarsi dagli accordi di Parigi, cercheremo di discuterne tutti insieme per trovare una soluzione condivisa: l’ambiente è un tema che deve unire e mai dividere.
D. Il Consiglio di Stato ha dato il via libera, il 27 marzo scorso, alla realizzazione della TAP, Trans Adriatic Pipeline, il gasdotto dell’Adriatico: cosa ne pensa?
R. Il progetto è davvero strategico per il nostro Paese e rientra in una strategia di cooperazione con altri Stati per realizzare un rapido canale di collegamento e trasporto del gas estratto dai giacimenti in Azerbaijan. Questa opera è strettamente connessa alla realizzazione del tratto transanatolico sul quale vi è da tempo un accordo tra i Governi di Turchia e Azerbaijan: una volta terminata, l’intera infrastruttura garantirà al nostro Paese un sicuro canale di approvvigionamento di una risorsa fondamentale all’insegna di una maggiore sicurezza energetica e di una diversificazione delle fonti di energia che porterà ad un aumento della competitività e dell’offerta di energia con sensibili ripercussioni sulle bollette dell’energia a vantaggio delle famiglie e delle imprese italiane. Sappiamo che il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del TAR del Lazio che aveva, in precedenza, respinto il ricorso del Comune di Melendugno per l’annullamento degli atti relativi alla realizzazione dell’infrastruttura. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che gli atti posti in essere per la realizzazione di tale infrastruttura rientrano nell’ambito della discrezionalità amministrativa, che le separate valutazioni di impatto ambientale (TAP e tratto di interconnessione Snam) sono state presentate legittimamente in modo distinto e che sono state vagliate tutte le undici ipotesi alternative, risultando quella prescelta la più percorribile. Proprio in relazione alla natura del procedimento vagliato dal giudice amministrativo, va sottolineato che il percorso decisionale è stato sostenuto da valutazioni strettamente tecniche che hanno condotto a ritenere congrua la soluzione che riflette le diverse problematiche naturalistiche ed ambientali. L’impatto concreto della decisione sarà costantemente seguito e monitorato nella fase esecutiva per garantire la massima sicurezza e tutela dei cittadini. Garantire sostenibilità ambientale e non fermare l’innovazione e la modernizzazione del nostro Paese: la nostra sfida è proprio quella di far coesistere questi due mondi, trovando soluzioni condivise e vantaggiose per tutte le parti coinvolte.
D. A questo punto di clima si parlerà di nuovo a Taormina, per il vertice dei capi di Stato e di Governo, previsto a fine maggio. Quali sono le sue previsioni?
R. Siamo orgogliosi di ospitare questa importante occasione di confronto e siamo certi che i temi discussi saranno molti e tutti di primaria importanza. Ogni Paese deve assumersi la responsabilità di prendere impegni per la tutela del nostro Pianeta, della natura e del futuro dei nostri figli. L’Italia ha mostrato la voglia di rispettare gli impegni, con politiche di incentivazione delle rinnovabili, con una maggiore attenzione alla cura dei territori e con l’approvazione di una nuova disciplina in materia di reati ambientali. Siamo tutti consapevoli che è necessario investire sulla «green economy» per creare crescita, occupazione e benessere nel pieno rispetto dell’ambiente, e vogliamo parlarne senza pregiudizi per garantire a tutti un mondo più sostenibile.
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