Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

  • Home
  • Speciali
  • *Speciale energia* cobat: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. ecco allora come riciclare

*Speciale energia* cobat: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. ecco allora come riciclare

Giancarlo Morandi, presidente del Consorzio Cobat

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. È il principio di conservazione della massa, ma è anche la chiave per comprendere cosa significa davvero innovare: non creare qualcosa ex novo, ma recuperare e trasformare ciò che è passato per renderlo in futuro migliore. I prodotti che compriamo e utilizziamo non sono mai totalmente nuovi. Hanno già vissuto mille vite, sotto altre forme. Sono tanti piccoli frammenti di qualcosa che è stato trasformato. E questa è la missione di Cobat, Consorzio nazionale di raccolta e riciclo, che ogni giorno da oltre 25 anni si occupa del fine vita di una vasta gamma di prodotti, facendoli rinascere sotto altre sembianze, in maniera efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale. Forte di una leadership nella gestione di pile e di accumulatori esausti, Cobat ha rinnovato in questo lungo percorso la propria identità divenendo un consorzio multifiliera in grado di mettere il proprio know-how al servizio dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita e degli pneumatici fuori uso. Oltre ai mutamenti normativi previsti dal decreto legislativo 188/08, che ha istituito un regime di libera concorrenza nel settore, sono state le esigenze dei produttori, interessati ad individuare un unico interlocutore cui affidare la gestione del fine vita dei diversi prodotti immessi sul mercato, a spingere Cobat verso tale evoluzione. Per questo il Consorzio ha lavorato alla strutturazione di una propria capillare rete di raccolta, costituita da 90 punti Cobat, per servire oltre 80 mila produttori di rifiuto tra artigiani, officine, distributori e isole ecologiche, effettuando più di 150 mila interventi ogni anno per l’avvio al riciclo dei rifiuti presso i 7 impianti di recupero del piombo e gli 11 per il trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Un circuito virtuoso di trasformazione del prodotto giunto a fine vita in risorsa, monitorato attraverso un innovativo sistema di tracciabilità che dal produttore/detentore arriva fino agli impianti di riciclo. Insomma, importanti traguardi raggiunti in tutte le filiere trattate e attestati anche dalle certificazioni Iso 9001, Iso 14001 ed Emas, che lo rendono l’unico sistema in Italia a esserne dotato. Con una quota di immesso al consumo pari a oltre il 60 per cento del mercato nazionale, Cobat è il sistema di raccolta e riciclo di pile e accumulatori esausti (portatili, industriali e per veicoli) più rappresentativo in Italia, anche grazie al sostegno dei produttori ed importatori di tutte le categorie di pile e accumulatori iscritti. A livello nazionale, infatti, l’attività di gestione delle batterie per veicoli e industriali viene svolta da diversi Sistemi di raccolta su un mercato libero, mentre quella di gestione delle pile portatili ricade sotto l’attività del Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori (Cdcnpa) il quale, operando una funzione di armonizzazione dei diversi sistemi di raccolta, garantisce in Italia le medesime condizioni di servizio. L’ingresso di Cobat nella filiera dei Raee è avvenuto, invece, nel 2011 con l’adesione al Centro di coordinamento Raee, a cui è riconosciuta per legge la funzione di coordinare l’attività svolta dai sistemi. L’attività di ritiro dei Raee domestici dai centri di raccolta, assegnati dal Centro di coordinamento Raee, e il loro conferimento agli impianti di trattamento sono stati affidati da Cobat a un «general contractor», in possesso dei requisiti e delle autorizzazioni previste dallo stesso Centro di coordinamento. Ma il Consorzio, avvalendosi della propria rete di Punti Cobat, svolge anche attività di raccolta dei Raee professionali presso i clienti dei propri iscritti, un servizio che rappresenta una porzione significativa della propria attività di gestione dei Raee. Dal settembre 2011, inoltre, Cobat ha anticipato la stessa Direttiva 2012/19/UE sui Raee strutturando la prima filiera italiana per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici esausti. In seguito all’idoneità ricevuta dal Gestore dei servizi energetici (Gse) allo svolgimento del servizio per conto di produttori e importatori, che comprende anche il riconoscimento delle tariffe incentivanti agli utilizzatori finali, è arrivato in soli due anni a rappresentare uno tra i più importanti consorzi della filiera. Oltre alla manleva dalle responsabilità civili inerenti la gestione dei rifiuti per i produttori e gli importatori di moduli fotovoltaici, il Consorzio garantisce anche la totale tracciabilità e garanzia finanziaria per i singoli moduli immessi al consumo e un sistema di georeferenziazione (sole.cobat.it) di quelli già attivi sul territorio nazionale. Anche per quanto riguarda la gestione degli pneumatici fuori uso, regolamentata dal decreto legislativo 82/11 in attuazione dell’articolo 228 del decreto 152/06, Cobat è in grado di offrire il servizio di raccolta e riciclo sia in qualità di soggetto terzo autorizzato, sia di struttura operativa. I produttori e importatori degli pneumatici devono, infatti, provvedere alla raccolta e al recupero dei relativi rifiuti secondo tre diverse modalità: una gestione diretta, una gestione affidata a terzi autorizzati alla raccolta e al recupero degli pneumatici fuori uso e sistemi di raccolta e recupero partecipati da produttori e importatori.

Il futuro del settore: il riciclo delle batterie al litio
Dal 2001 al 2013 l’utilizzo degli accumulatori al litio è decuplicato al punto che oggi la quasi totalità delle batterie che alimentano i telefoni cellulari e che vengono utilizzate anche per la trazione delle auto elettriche o ibride di ultima generazione appartiene a questa tipologia. Non esiste, però, ancora una tecnologia affidabile per il loro riciclo, avendo un elemento base altamente infiammabile. Per questo il Consiglio nazionale delle ricerche e Cobat hanno recentemente siglato un accordo quadro, che avrà durata triennale, per individuare una tecnologia efficace, efficiente ed ecosostenibile per il riciclo e il trattamento delle batterie al litio. I due enti collaboreranno per individuare soluzioni innovative e processi di lavorazione sicuri, che consentano il recupero completo dei materiali.
«Il nostro Consorzio–ha spiegato il presidente di Cobat, Giancarlo Morandi–ha l’obiettivo di consolidare anche per il futuro la propria posizione come sistema di riferimento nazionale nel segmento della raccolta e riciclo degli accumulatori, che negli ultimi anni assiste a un accelerato processo di innovazione tecnologica con la comparsa sul mercato di accumulatori di nuova generazione, come ad esempio gli accumulatori al litio».

Innovazione ed energia   
L'incessante innovazione tecnologica obbliga a fissare traguardi nuovi e sempre più ambiziosi. La storia di Cobat lo testimonia: nel 1988, anno di nascita del Consorzio, non si poteva ancora immaginare quanto sarebbero stati diffusi, solo pochi decenni dopo, nuovi prodotti come le batterie al litio e beni al tempo relativamente costosi, come per esempio i computer. Una valanga di apparecchiature presenti nelle case di tutti e che spesso, come nel caso degli smartphone, vengono sostituite con frequenza, vittime a loro volta dell’aggiornamento tecnologico.
Siano essi moduli fotovoltaici, apparecchiature elettriche ed elettroniche, batterie o pneumatici, questi prodotti rischiano di diventare un danno per l’economia e per l’ambiente se non vengono opportunamente raccolti e trattati. Il lavoro di Cobat è quello di viaggiare di pari passo con l’innovazione tecnologica. Una lunga maratona iniziata 25 anni fa. 


Tags: Ottobre 2014 Cobat

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa