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SPECIALE Turismo e cultura - claudio strinati: un foro ciascuno

Il prof. Claudio Strinati

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha dato un segnale ragguardevole all’atto del proprio insediamento varando come primo provvedimento la pedonalizzazione del tratto di Via dei Fori imperiali che da Largo Corrado Ricci sfocia su via Labicana. Certo, come accade normalmente per tutti i provvedimenti innovativi, i primi giorni - si è partiti dal 3 agosto 2013 - sono stati funestati da proteste di commercianti, associazioni di categoria, studiosi di diverso orientamento politico, che hanno messo in luce i punti di debolezza del progetto, veri o presunti che fossero. Si è detto che molti negozi di Via Labicana e di Via Merulana sarebbero stati danneggiati dall’impossibità, da parte degli automobilisti, di parcheggiare lungo quelle strade, con calo delle vendite.
Si è detto che il traffico, modificato con nuovi sensi unici, sarebbe stato più caotico del solito, con disagi e difficoltà per la vita quotidiana. Ma la questione va adesso esaminata dal punto di vista della politica culturale e gestionale della città di Roma, punto ineludibile per qualsiasi Amministrazione. Nell’assumere quel provvedimento il prof. Marino indicò una metodologia volta a privilegiare, appunto, gli aspetti culturali nella amministrazione della città, posizione talmente rilevante che è su essa che occorre giudicarne l’operato.
Malgrado il sindaco precedente Gianni Alemanno, infatti, avesse avuto due brillanti assessori alla Cultura come Umberto Croppi prima e Dino Gasperini poi, non si può dire che avesse brillato in particolare per strategie culturali, cui pure posso attestare, per personale testimonianza diretta, tenesse molto senza poter realizzare ciò che aveva probabilmente a cuore. Va dunque giudicata in modo molto positivo ed entusiasta la decisione del sindaco Marino di «prendere il toro per le corna» prospettando alla cittadinanza un primo provvedimento, emblematico del suo mandato incentrato soprattutto sull’aspetto culturale.
La pedonalizzazione di Via dei Fori imperiali è un atto culturale di grande significato e risonanza, ma occorre chiarire bene subito, raccogliendo l’implicita ed esplicita sfida lanciata dal nuovo sindaco, quali siano le conseguenze che un atto culturale, in senso lato, possa e debba avere sulla vita della città. In tal senso la vera domanda da porsi è: che cosa vuol dire politica culturale, quando questa è esercitata da un sindaco prima ancora che dallo Stato? Non è questione di poco conto o marginale.
Basti pensare come la pedonalizzazione di quel tratto di Via dei Fori imperiali - in un momento oltre tutto in cui si è impiantato il cantiere della metropolitana implicante consistenti chiusure di vari punti della via dove si svolgeranno i sondaggi e i lavori - vada fortemente a incidere sulla fruizione culturale e turistica di luoghi che, a dir poco, sono considerati fulcro della storia universale dell’Umanità, come sono il Colosseo o l’Arco di Costantino, la Piazza che circonda il Colosseo stesso, gli ingressi ai Fori imperiali e i vicini Fori di Traiano e Nerva. Ebbene è importante notare come, dal punto di vista amministrativo, gestionale e proprietario, non tuti questi ambiti siano di diretta e esclusiva competenza del sindaco di Roma.
Il Colosseo appartiene allo Stato e non al Comune ed è amministrato dalla Soprintendenza statale archeologica di Roma. Il Comune non ha competenza sul Monumento, ma ha ampia competenza sulla piazza antistante dove, tra l’altro, dovrebbero essere compiuti lavori sponsorizzati per la costruzione di edifici da utilizzare in funzione del Colosseo stesso: biglietterie, punti di ristori, bookshop. Il Foro romano è dello Stato mentre i Fori traianei e di Nerva sono di preminente interesse comunale. La Via Sacra che attraversa il Foro romano non ha lo statuto di via comunale tanto che per un certo periodo fu transitabile liberamente senza pagare la tassa di ingresso ai Fori romani, riscossa dallo Stato, per illuminata decisione della Soprintendenza statale, ma adesso non lo è più.
 È chiaro allora che il problema della pedonalizzazione di Via dei Fori imperiali, comunale, non è tanto nelle ricadute organizzative e amministrative di stretta competenza comunale come nettezza urbana, traffico veicolare, pubblico commercio, quanto nella messa in evidenza del vero problema culturale che è il seguente: può il sindaco di Roma porre il tema culturale quale prioritario per la positiva gestione della città? Certo che può, anzi deve, ma riesaminando e risolvendo nel contempo le questioni inerenti alla distribuzione delle competenze su siti che costituiscono, proprio dal punto di vista culturale, una unità mentre, dal punto di vista amministrativo, sono troppo parcellizzati, il che fa correre il rischio a qualunque amministratore di essere paralizzato.   

Tags: Marzo 2014

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