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Marina Militare, controlli antipirateria nel Corno d’Africa

La fregata Libeccio della Marina Militare Italiana

Lo scorso settembre la fregata Libeccio della Marina Militare Italiana è salpata dalla base navale Mar Grande di Taranto per fare rotta verso Gibuti, nell’Africa Orientale, per partecipare alla missione «Atalanta» di contrasto alla pirateria nell’area del Corno d’Africa, sotto l’egida dell’Unione Europea. La nave, con un equipaggio di 220 tra uomini e donne, nel 2009 è stata inserita nella task force della Nato impegnata nell’operazione Ocean Shield, e nei sei mesi di presenza nei mari del Corno d’Africa ha sventato tre attacchi di pirateria contro navi mercantili e prestato soccorso a un peschereccio somalo alla deriva con tre persone a bordo. Nei cinque mesi di attività con la «Task force 465» sotto l’egida dell’Unione Europea è stato sventato un attacco e sono stati arrestati nove uomini sospettati di atti di pirateria. Risale al 2010 la sua prima partecipazione all’operazione Atalanta. La Libeccio, il cui rientro in patria è previsto per il mese di febbraio 2014, sostituirà nelle acque del Corno d’Africa un’altra nave italiana impegnata nell’operazione Atalanta: la fregata Zeffiro in missione di antipirateria dal giugno scorso. L’operazione Atalanta, concepita in accordo con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu emanate in risposta al fenomeno delle pirateria nell’Oceano Indiano e nel Golfo di Aden, è un significante tassello della politica europea di difesa e sicurezza comune rinnovata dallo stesso Consiglio dell’Unione Europea. La Nave Libeccio è alla sua terza missione di contrasto della pirateria marittima nel Golfo di Aden.

Tags: Ottobre 2013 africa forze armate Marina Militare pirateria

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