Quercetti, gli Stati Uniti giocano con i «chiodini» italiani

56 per cento. Tanto «pesa» il mercato estero sul fatturato della storica fabbrica di giochi educativi Quercetti. La vocazione all’export è nata insieme al fondatore, Alessandro Quercetti, che ha cominciato a guardare oltre i confini nazionali appena l’azienda ha avuto dimensioni tali da consentirle di esportare. Oggi, come 60 anni fa, è la qualità a fare la differenza. Quercetti resta infatti fra le pochissime aziende del settore a poter vantare una produzione al 100 per cento made in Italy. La scelta di Quercetti di restare in Italia e puntare sul Paese è risultata vincente e proprio per questo motivo che all’estero è un fiore all’occhiello. Il mercato statunitense, da sempre quello più «affezionato» ai prodotti della fabbrica del chiodino, dove Quercetti è presente da 35 anni, registra una crescita record. Le vendite negli Stati Uniti a maggio 2013 hanno registrato una crescita del 19 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012. Sono sempre i chiodini, infatti, insieme alle piste per biglie della linea Migoga, il prodotto più richiesto dagli americani. Oltre agli Stati Uniti, Spagna, Francia, Germania e Australia restano i mercati principali. Ma nella lista degli oltre 50 Paesi in cui i prodotti made in Italy della Quercetti vengono esportati uno salta all’occhio: la Cina. Il 90 per cento circa della produzione mondiale di giocattoli proviene dalla Cina. La Quercetti è quindi «un’anomalia» nel settore, nel quale domina il made in China. I punti di forza del made in Italy della Quercetti rispetto ad un produttore cinese riguardano, oltre ovviamente l’affidabilità e la garanzia di qualità dei prodotti, la possibilità di dilazione dei pagamenti e la rapidità della consegna.  (Alf. Pao.)