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Lombardia: no alla soppressione di Comunita' montane

I presidenti di 5 delle 23 Comunità montane lombarde

«Le Comunità montane in Lombardia sono uno strumento che le popolazioni hanno apprezzato e considerato utile e necessario: spesso hanno avuto la capacità di attrarre risorse, soprattutto dall’ambito comunitario, con le quali sono stati realizzati progetti e infrastrutture. La Regione Lombardia ne ha ridotto il numero, ma con l’obiettivo di difenderne il ruolo e la funzione. Nel riordino istituzionale in atto, la Comunità montana può e deve essere riformata e adeguata alle nuove necessità, ma la sua funzione resta irrinunciabile». L’ha detto il presidente del Consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo che, con i presidenti delle Commissioni Affari istituzionali Stefano Carugo e Riordino delle autonomie Giulio Gallera, ha ricevuto il direttivo del Coordinamento delle 23 Comunità montane lombarde, comprendenti 543 Comuni. I presidenti delle Comunità montane Val Brembana Alberto Mazzoleni, Valtrompia Bruno Bettinsoli, Piambello Maria Sole De Medio e Valchiavenna Severino De Stefani hanno chiesto a Cattaneo di essere coinvolti nella riforma per far riconoscere le Comunità montane soggetto idoneo allo svolgimento di funzioni associate, anche attraverso convenzioni, e di avere certezze su competenze e risorse per garantirne il funzionamento futuro. «Va mantenuto assolutamente il ruolo di coordinamento delle Comunità montane–hanno detto i presidenti Mazzoleni, Bettinsoli, De Medio e De Stefani–, che devono essere messe in grado di operare sulla base di un quadro normativo certo». Il presidente Cattaneo li ha invitati a formulare proposte.  (Alf. Pao.)

Tags: Luglio Agosto 2013

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