Atitech: necessario rilanciare il polo di Capodichino

Un polo nazionale delle manutenzioni e degli allestimenti aeronautici, che punta a diventare hub per i tre continenti che si affacciano sul Mediterraneo - Europa, Asia, Africa - è il nuovo obiettivo di Atitech, la società napoletana che punta sulla propria base di Capodichino per avviare il rilancio dopo il distacco da Alitalia avvenuto nel 2009. Le prospettive dell’azienda, presentate nello scalo partenopeo a clienti, fornitori e istituzioni, sono state illustrate dal presidente Gianni Lettieri che ha inaugurato il nuovo logo della società: «Il polo Atitech a Capodichino rappresenta una grande opportunità di efficienza per tutto il sistema dell’aviazione nazionale e anche per le compagnie estere che gravitano attorno al bacino del Mediterraneo», ha dichiarato. Oggi la società, la maggiore in Italia nel settore, occupa con contratti stabili 350 persone e nel 2012 ha fatturato 28 milioni di euro rispetto ai 23 del 2009, ripianando la situazione debitoria successiva allo scorporo dall’Alitalia. «Il nostro lavoro di questi anni è stato ripagato dai risultati finanziari raggiunti e dall’ampliamento dei nostri servizi–ha sottolineato Lettieri–. Ora dobbiamo avviare la fase di crescita, per liberare tutte le nostre potenzialità, ma non possiamo farlo da soli: abbiamo bisogno delle istituzioni. Per rendere pienamente operativo il polo napoletano occorrono investimenti e infrastrutture, come accade in altri Paesi. In Germania e in Francia le compagnie di bandiera valorizzano le rispettive società di manutenzione, cioè la Lufthansa Technick e l’Air France Industries». Prossimo traguardo per le attività di Atitech sono le commesse per i voli di lungo raggio. Ma per la certificazione di questi aerei sono necessarie nuove infrastrutture, in primo luogo hangar più grandi, tanto che oggi numerose attività manutentive relative ad aerolinee italiane, sono svolte all’estero, in Israele o in Romania. La piena operatività del polo di Capodichino potrebbe evitare il ricorso all’estero per molti servizi, riportando in Italia un fatturato di milioni di euro. «Speriamo che il tavolo aperto con la Regione Campania–ha precisato Lettieri–, porti risultati concreti. In caso contrario saremo costretti a perdere consistenti lavori o a rivolgerci ad altre regioni per cercare gli spazi di cui abbiamo bisogno». Con sede nell’aeroporto napoletano di Capodichino, l’Atitech è partecipata per il 75 per cento dalla Manutenzioni Aeronautiche del Gruppo Meridie, per il 15 per cento dall’Alitalia e per il 10 per cento dalla Finmeccanica. L’azienda ha contratti di manutenzione con le società Alitalia, Airone, Mistral Air, gli aerei A319 dell’Aeronautica Militare Italiana, Air Italy, Belle Air, Air Mediterranée, Belle Air Europe, Alenia Aermacchi per la verniciatura. Accordi non esclusivi sono attivi con Aegean, Olympic Air, Smartlynx, Meridiana Fly. (Gio. Pacif.)
Tags: Maggio 2013