Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

DONNE DEL VINO: CORSO PER LA PREVENZIONE DEL SESSISMO SUL LAVORO

La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e il presidente della commissione Politiche UE Dario Stefàno hanno presentato a Palazzo Madama il primo corso di “prevenzione del sessismo” per i luoghi di lavoro e le Giornate delle Donne del Vino, quest’anno dedicate al futuro e alla pace e che si svolgeranno per la prima volta contemporaneamente in 11 Paesi del mondo: Argentina, Australia, Austria, Cile, Croazia, Francia, Georgia, Germania, Nuova Zelanda, Perù e Usa. Perché abbinare due tematiche che di primo acchito possono non sembrare correlate? In realtà è il comparto enologico il più vicino a sfondare il tetto di cristallo del gender gap e può essere capofila del cambiamento: le donne sono minoritarie, nei numeri e nei ruoli, in vigna e in cantina ma dominano i nuovi settori delle imprese enologiche: commerciale, marketing, comunicazione e turismo, grazie alla maggiore scolarizzazione e all’attitudine alla relazione proprie del genere femminile. Da questo le Donne del Vino, associazione presieduta da Donatella Cinelli Colombini, hanno tratto spunto per far conoscere in Italia il primo corso per la “prevenzione del sessismo” cioè parole, gesti e immagini che creano un ambiente di lavoro poco libero e professionale.

Quello presentato è il progetto con la demo, in attesa che si verifichino le condizioni necessarie per farlo partire, ovvero l’introduzione dell’obbligatorietà per tutti i neoassunti: la giornalista ed esperta Laura Donadoni sta elaborandolo partendo dal “sexual harassment prevention training” obbligatorio in California. Composto da 12 mini lezioni di 3 minuti, con quiz finale, il corso potrà essere seguito online: lo scopo è avere consapevolezza di quali comportamenti creano un ambiente di lavoro sessualizzato, ovvero ciò che fa sentire obbligati i sottoposti a compiacere il capo che ha appeso il calendario con persone nude o mostra un video, divertente, ma con contenuti erotici. Comportamenti che creano un clima ostile che limita la libertà delle persone e pone i rapporti su un piano diverso da quello professionale.

«Introdurre la parità di genere nei luoghi di lavoro è uno degli assi strategici del governo per lo sviluppo dell’economia italiana. Lo dimostra l’adozione della prima strategia nazionale per la parità di genere nella nostra storia, adozione resa strutturale in legge di bilancio e che vede nella strategia lo strumento trasversale di valutazione del raggiungimento degli obiettivi di parità nei progetti del PNRR. E con la certificazione per la parità di genere viene reso possibile un meccanismo premiante verso le aziende virtuose, con sgravi e premialità - spiega la ministra Elena Bonetti -. Auspico che il mondo del vino e in genere il settore agricolo diventino sempre più esempi di questo grande cambiamento nella cultura del lavoro. Un cambiamento vettore di sviluppo che vede protagoniste le donne e che farà risalire l’Italia dagli ultimi posti in Europa nel gender gap fra i Paesi europei».  

Elementi sociali ed economici su cui insiste anche il senatore Dario Stefàno: «L’Unione Europea chiede il massimo impegno nel contrasto alla discriminazione di genere. Tale diseguaglianza è un freno al rilancio del Paese anche perché costa all’Italia 89 miliardi l’anno, il 6% del pil. La valorizzazione delle donne è la risorsa inespressa da mettere in campo per accelerare la ripresa, soprattutto nel vino. Il settore agricolo riceve consistenti aiuti europei e nei bandi collegati al PNRR può trovare risorse aggiuntive per gli investimenti. La diffusa applicazione della norma sulla certificazione di genere può mettere le ali alle aziende dove la disparità tra uomini e donne è stata cancellata. I corsi di prevenzione al sessismo proposti dalle Donne del Vino potrebbero essere un elemento importante per abbattere discriminazioni e diversità».

 

 

«Facendo conoscere questi corsi, le Donne del Vino sperano che venga riconosciuta la loro utilità e siano resi obbligatori - spiega la presidente dell’associazione Donatella Cinelli Colombini – Si illude chi pensa che la violenza verso le donne appartenga al passato: nello studio condotto dall’università di Siena nel 2021 per le Donne del Vino dal professore Lorenzo Zanni e dalla ricercatrice Elena Casprini è emerso che nel 6,9 delle aziende intervistate erano avvenuti dei casi di violenza nei precedenti tre anni. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg, perché come ben sappiamo, la stragrande maggioranza degli abusi rimane sommerso».

La conferenza è stata l’occasione per presentare anche le Giornate delle Donne del Vino, che si terranno dal 1° al 14 marzo per trasmettere un messaggio di pace e di speranza. Le donne saranno unite dall’hashtag #coltiviamoilfuturo e dal messaggio: «Le Donne del Vino coltivano il futuro e la pace, la bottiglia come simbolo e contenitore dei messaggi diretti alle nuove generazioni: “senza pace non c’è futuro”». E le foto delle Donne del Vino saranno il punto di forza dell’iniziativa per il loro effetto virale nella rete: ogni foto ritrae una donna con in mano la bottiglia etichettata con il logo dell’evento. L’immagine mostra silhouette femminili giovani che guardano in direzioni diverse e appartengono a etnie diverse; hanno i colori della terra, nelle diverse tonalità, e sono sovrastate da onde che richiamano la comunicazione internet ma portano con loro foglie di vite e grappoli. Simboleggiano l’universo femminile del vino che guarda al futuro in direzioni diverse ma con uno stesso spirito solidale e fiducioso usando la tecnologia per fare network: quest’anno infatti per la prima volta partecipano le donne del vino di 11 nazioni diverse. Nelle bottiglie vuote ci sono le speranze e gli auspici per le nuove generazioni scritte su cartigli. Ecco che la bottiglia di vino diventa un simbolo che unisce, una capsula del tempo che manda messaggi sul tema 2022 “Futuro e pace”.

Le Giornate delle Donne del Vino sono un tassello del network internazionale di cui l’associazione italiana è capofila e che avrà il suo momento clou in occasione di SIMEI, fiera delle macchine per l’enologia, che si svolgerà dal 15 al 18 novembre a Milano e vedrà la presenza di due rappresentanti per ogni associazione femminile dell’enologia mondiale. Donne del Vino, associazione di enologia al femminile più grande del mondo, è nata nel 1988 e con le sue 950 socie di tutte le regioni italiane e di tutta la filiera enologica è la più organizzata e pertanto ha un ruolo guida per l’intero movimento. Le Donne del Vino sono produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste, coordinate in delegazioni regionali, e promuovono la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva. Due anni fa hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Attualmente promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero. La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell’attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Dall’anno scolastico 2021-2022 partirà la sperimentazione dell’insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell’identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da “vitigni reliquia” e da “vigneti antichi”. Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino en plein air con il progetto Camper Friendly. Contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione come #tunonseisola e il più recente sharing corner del sito per agevolare chi cerca lavoro. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News, inserto del Corriere Vinicolo.

 

Tags: donne vino Marzo 2022

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa