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TRATTORIE E LOCALI TIPICI PER GLI ITALIANI E L'INGREDIENTE SPECIALE È UNA CALDA ACCOGLIENZA

Trattorie e locali tipici ma anche paninoteche, bar e pasticcerie che sono frequentati almeno una volta al mese dal 34% degli italiani, mentre il 53% occasionalmente: l'importante in realtà sono le materie prime, ben cucinate e digeribili.

È una ricerca Ixè-Coldiretti del giugno 2018 su un campione di 800 italiani maggiorenni, e resa nota da The Good Burger – Gruppo Restalia, a far emergere la varietà delle scelte effettuate dagli italiani: l’87% degli italiani quando sceglie di mangiare fuori si dirige verso la cucina tipica e i locali più tradizionali e il 30% degli intervistati dichiara anche di pranzare o cenare al bar almeno una volta al mese. Questi locali sono frequentati abitualmente da circa 1/6 di loro, soprattutto dai giovani nella fascia d'età 18 - 34 con un picco tra i 25 - 34 anni: questi ultimi amano variare e frequentano anche ristoranti etnici, vegetariani e vegani. Negli ultimi anni però la frequentazione abituale si sta anagraficamente amplificando, abbracciando soggetti fino ai 44 anni e i ristoranti etnici, i pub, le paninoteche e lo street food sono alcune tipologie di ristorazione che, più di altre, sono caratterizzate da una clientela anagraficamente omogenea.

“In fatto di cibo – spiega Margherita Sartorio Mengotti, ad dell’Istituto Ixè - gli italiani sembrano badare più alla sostanza che alla forma: l’81% ritiene che sia fondamentale la qualità delle materie prime mentre la presentazione delle pietanze e l’estetica del locale sembrano interessare molto meno, anche se il 55% sceglie gli agriturismi per unire al buon cibo la bellezza del paesaggio. Ma è la relazione positiva e amicale con il gestore il primo criterio con cui scegliere un locale, a dimostrare quanto per noi italiani la tavola si sposi con la socialità, le relazioni umane gradevoli, il relax, l’accoglienza. In particolare, per quanto riguarda il pranzo fuori casa, si aggiungono altri due fattori: la rapidità del servizio e la leggerezza del pasto. Per questo bar, pub, paninoteche sono frequentate da un target anagraficamente ampio alla ricerca di un pasto veloce e il più possibile sano e digeribile”.

Dati importanti per definire la strategia del Gruppo Restalia, che in Italia conta più di 50 ristoranti con il brand 100 Montaditos e che a Roma, vicino a piazza Barberini, ha aperto il primo The Good Burger (TGB): “La nostra nuova proposta – afferma Andrea Cutispoto, country manager Italia – punta a rispettare le esigenze di un cliente sempre più attento alla qualità dei prodotti e alla loro origine. Non vogliamo confonderci con i fast food anche se il menù principale è composto da panini con hamburger serviti con i ritmi adeguati alla vita di oggi”. Ne è un esempio “Slim” che, in sole 290 Kcal, combina petto di pollo arrosto, mix di lattuga, cipolla rossa in salamoia, salsa leggera affumicata e funghi saltati. Tutto racchiuso in un delizioso pane di cristallo, tipico della regione di Barcellona, cotto su pietra per ottenere una particolare alveolatura interna e una grande leggerezza e digeribilità. Una proposta gustosa e leggera, per coloro che vogliono mantenersi in forma senza rinunciare al piacere del buon cibo. Slim è nato infatti con l'intenzione di creare un piatto sano ma che, allo stesso tempo, risultasse appetitoso. In questo modo, l'etichetta più giovane di Restalia propone quindi il prodotto meno calorico sul mercato, concentrandosi su tutti coloro che vogliono prendersi cura sia della linea che del gusto.

Tags: cibo etichetta Roma food Coldiretti ristoranti

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