Coreve, una miniera costituita dal riciclo del vetro usato
Avviare in alcuni Comuni la raccolta di solo vetro, sperimentare in altri la raccolta del vetro colorato separato da quello bianco, sensibilizzare e informare i cittadini, finanziare le ricerche di processi sempre più virtuosi per il relativo riciclo: questi gli obiettivi del Coreve, Consorzio Recupero Vetro che, con l’Associazione dei Comuni ha creato un fondo da destinare a questi ultimi per migliorarne la raccolta. Alimentato dall’accantonamento di 0,50 euro per tonnellata raccolta dai Comuni e consegnata al Consorzio, il fondo finanzia quella dei soli imballaggi in vetro e di vetro colorato da una parte e di vetro incolore dall’altra; il controllo dei conferimenti; il riciclo di flussi «incorreggibili». Il totale accantonato dal Coreve è stato di circa 645 mila euro nel 2011, e di 659 mila a fine 2012. Si prevede che nel 2013 gli accantonamenti da erogare ai Comuni raggiungeranno i 703 mila euro. Il passaggio definitivo al nuovo sistema di raccolta da multimateriale a monomateriale avverrà in 5 anni. Grazie a questo sistema, ogni mille tonnellate di rottame di vetro usato per nuovi contenitori si risparmieranno 1.180 tonnellate di materie prime, 120 di petrolio e 320 di CO2 equivalente. Il fondo stanziato dal CoReVe e dall’Anci ha inoltre finanziato progetti per individuare impieghi alternativi del vetro destinato alla discarica; tra essi, una ricerca dell’Università di Reggio Emilia e Modena sul brevetto della «pasta di vetro» ottenuta da scarti vetrosi, che consentirà ad aziende di eco-design e bioarchitettura e a imprese di costruzione di realizzare rivestimenti e complementi d’arredo, piastrelle, top per cucina, sanitari, arredi urbani e manufatti per l’edilizia. Creato dai principali gruppi vetrari italiani nel 1997 per gestire il ritiro e l’avvio al riciclo dei rifiuti in vetro provenienti dalla raccolta differenziata, il Consorzio è presieduto da Giampaolo Caccini. (Eli. Man.)
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