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Dayanita Singh, quando una foto diventa poesia

«Archival pigment prints», 2013

La Fondazione Mast di Bologna presenta per la prima volta in Italia, dal 12 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017, un’esposizione personale di Dayanita Singh, una delle figure più rilevanti della fotografia contemporanea. Dopo gli esordi nel fotogiornalismo e i numerosi reportage sull’India realizzati negli anni novanta,  Singh ha preso le distanze dal linguaggio giornalistico e dalla prospettiva tipicamente coloniale da cui il suo Paese è spesso stato ritratto, sviluppando una ricerca fotografica documentaristica e poetica insieme. L’artista ha infatti elaborato una forma espositiva molto originale: attraverso una serie di arredi in legno come paraventi e carrelli - costruisce ciò che lei stessa definisce «musei»: strutture mobili, portatili, modulabili, che permettono di conferire al suo lavoro una fisionomia mutevole e un significato sempre nuovo. In questi «musei», attraverso un racconto per immagini privo di parole, Singh rielabora storia personale e storia collettiva, vita privata e vita pubblica, presenza e assenza, realtà e sogno, trasformandoli in un insieme frammentario ma pervaso da un profondo sentimento di umanità, dall’interesse e dal rispetto profondo per tutto ciò che la circonda: persone, ambienti sociali, oggetti, archivi, macchine. La mostra, dal titolo «Museum of Machines», propone un percorso espositivo di circa 300 fotografie che raccontano il lavoro dando vita a scenari psichici in cui riconosciamo esperienze, dolore, speranze.

Tags: Ottobre 2016

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