Roma e Cina unite con l’Orchestra Sinfonica di Roma
L’Orchestra sinfonica di Roma ha festeggiato il proprio decennale ospitando la China National Opera House per l'apertura della nuova stagione sinfonica. La più importante troupe cinese e tra le migliori al mondo ha interpretato il 30 settembre e il 1 ottobre nell’Auditorium della Conciliazione la pucciniana «Turandot», con 350 persone di cui 90 professori d’orchestra, un cast di solisti di primissimo ordine; 100 coristi di altissimo livello; maestranze capaci di montare 10 tonnellate di materiale comprendenti scene, tessuti di cui tutta la scenografia è ricoperta, sipario in seta installato e dipinto in opera e per il cui apprezzamento non esistono adeguati aggettivi; raffinati costumi di gusto e di fattura in Italia dimenticati; direzione artistica e musicale al top. Responsabile del connubio, Francesco La Vecchia, direttore artistico e uno dei fondatori dell’Orchestra romana, che per l’occasione ha fatto spostare «un teatro lirico intero, tra artisti, tecnici, luci, costumi, scenografie: il tutto in 7 aerei e in altrettanti container». L’idea è nata nel dicembre 2011 quando La Vecchia ha diretto a Pechino il «Flauto Magico», e si è concretizzata in due date simbolo per la Cina: l’occasione è stata la Festa della Repubblica Popolare Cinese, il primo ottobre. Aggiunge il consigliere culturale dell’Ambasciata cinese in Italia Zheng Hao: «Il 30 settembre è anche la tradizionale Festa della Luna, per noi la più importante dopo il Capodanno, nella quale si affida al satellite ogni nostalgia e affetto per i propri cari». Per il presidente dell’Orchestra Sinfonica di Roma Bruno Piattelli, «le cause del successo dell’Orchestra dell’Opera di Pechino sono molte; dalla loro analisi emergono innumerevoli componenti, ma alla base c’è un elemento vitale, l’entusiasmo». Nello spettacolo a Roma dell’Opera di Pechino gli spettatori hanno potuto sentire e vedere in azione il «formidabile», come è stato definito, direttore e concertatore Maestro You Feng, che controlla ogni elemento presente; una stupenda voce espressiva, e dalla perfetta dizione, del personaggio Liù, interpretato da Yao Kong; gli attori con voci primarie Ping e Pang Pong nelle vesti di Timur o dell’imperatore. Positivi i giudizi di professionisti e artisti dei massimi complessi musicali nazionali. Questa è stata la China National Opera House di Pechino per l’esecuzione della «Turandot» sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica. Il pubblico presente ha espresso un giudizio più che positivo e, insieme a tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di assistervi, spera nella ripetizione dell’iniziativa. L’Orchestra Sinfonica di Pechino si è cimentata nella produzione dell’Opera e dell’evento ma non si è trattato di un fatto eccezionale rispetto al programma della Stagione, in quanto è stato inserito in questo per celebrare il decennale dell’attività dell’Orchestra Sinfonica di Roma. E si è praticato il normale listino degli abbonamenti, per cui agli abbonati regolari il biglietto è costato 6 euro, agli abbonati anziani e agli studenti 4 euro.
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