Musei 2.0, quando la tecnologia corre in aiuto alla cultura
Un giovane tesista, un professore universitario e un consigliere romano con la delega all’innovazione: è questo il team che ha permesso di realizzare, senza alcun costo, un innovativo progetto di catalogazione interattiva in ambito artistico-culturale. L’opera, rigorosamente open source e quindi a disposizione di chi ne farà richiesta, è stata ideata per rendere fruibile lo sterminato patrimonio artistico della capitale: architetture, opere antiche, chiese e poli museali diventeranno luoghi con percorsi facilitati grazie alla tecnologia applicata ai device dei visitatori come smartphone o tablet. Un semplice codice da inquadrare con la fotocamera del proprio dispositivo e sarà possibile accedere gratuitamente ai contenuti multimediali relativi alle opere presenti nel luogo di cultura. Attualmente l’applicazione è in corso di sperimentazione nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio e sono già molti i poli museali che si sono dimostrati interessati ad essere coinvolti nel progetto. Ideatori dell’iniziativa gli ingegneri Luca Regoli e Fabio Pompei, mentre Giacomo Stefano Gabriele è lo studente che ha partecipato allo sviluppo. «L’auspicio è che Musei 2.0 possa contribuire a valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale creando valore per la città e per i cittadini. Roma ha un enorme potenziale e con queste piccole idee è possibile aumentare la conoscenza non solo dei turisti, ma anche dei molti romani che spesso ignorano quanta bellezza si celi dietro un’opera d’arte e quanta meraviglia nasconda questa città, per imparare ad apprezzarla e rispettarla ogni giorno di più», hanno dichiarato Regoli e Pompei.
Tags: Febbraio 2016