CSO, un progetto per rilanciare la filiera italiana
È stata ufficializzata l’assegnazione al Centro Servizi Ortofrutticoli del finanziamento da 5,2 milioni di euro per promuovere la conoscenza e favorire l’esportazione dei prodotti freschi e trasformati dell’ortofrutta italiana in Paesi quali Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone ed Emirati Arabi. Il progetto è finanziato al 50 per cento dall’Unione Europea, dal 20 per cento dallo Stato italiano e per la restante quota dai soci del Cso aderenti. «Il progetto che abbiamo presentato è quanto mai significativo nel contesto attuale dato che diventa sempre più strategico per le imprese ortofrutticole incrementare e consolidare l’esportazione. Non a caso i mercati ‘target’ sono quelli che possono offrire maggiori opportunità ed essere anche alternativi al mercato russo, al momento bloccato dall’embargo. Infatti proprio tra i Paesi ‘target’ figurano il Nord America, la Cina con notevoli prospettive di sviluppo, il Giappone, di grande interesse soprattutto per gli agrumi e infine si sta dando avvio alla promozione nel mercato degli Emirati Arabi. Il progetto avrà durata triennale e sarà un’enorme opportunità per aprire concretamente spazi di mercato nei vari Paesi», ha dichiarato Paolo Bruni, presidente del Cso. Fondato nel 1998, il Cso è una società cooperativa capace di aggregare una notevole rappresentatività in termini di imprese associate e nella sua base sociale sono presenti, oltre ad imprese di produzione, anche aziende operanti nell’ambito dell’intera filiera ortofrutticola dal packaging alle macchine per la lavorazione dei prodotti, alle tecnologie e alla logistica, posizionandosi di fatto come struttura esemplare dell’intero sistema dell’ortofrutta italiana finalizzato ad aumentarne la competitività in campo internazionale.
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