La Viasat e l’Ania collaborano per la sicurezza stradale
Nel 2013, un milione 240 mila persone nel mondo hanno perso la vita in un incidente stradale. Nei Paesi dell’Unione Europea i morti sono stati 27.724, mentre in Italia si sono contate 3.385 vittime. Una vera e propria emergenza sanitaria tanto piú se si tiene conto che gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte tra coloro che hanno tra i 15 e 35 anni, con un danno sociale ed economico che oscilla tra l’1 e il 3 per cento del prodotto interno; per l’Italia si tratta di una cifra pari a circa 30 miliardi di euro. Sono questi i principali argomenti discussi nella conferenza che la Viasat e l’Ania hanno organizzato per la presentazione della decima edizione della Guida alla Sicurezza Stradale 2015 in vista di un grande obiettivo: diminuire di quasi il 50 per cento il numero dei morti per incidenti stradali entro il 2020. Per farlo, servono strumenti, normative e cultura recettiva. La Guida approfondisce le iniziative della Fondazione Ania per diminuire la mortalità sulle strade italiane, le tecnologie del presente e del futuro realizzate dalla Viasat Group come la telematica satellitare e le questioni legate all’Rc auto. «L’Italia risulta tra i primi Paesi nell’impiego delle scatole nere, con oltre 3 milioni di dispositivi già installati, eppure manca ancora cultura. Fare telematica in questo Paese è difficile: se da un punto di vista tecnologico siamo all’avanguardia, sul fronte culturale siamo arretrati, perché gli italiani considerano questi strumenti come forme di controllo ed è per questo che anche la politica non spinge in questo senso. Viceversa altri Paesi, pur non essendo tecnologicamente preparati, sono pronti a recepire queste tecnologie. Dal 2018 l’Unione Europea prevede l’obbligatorietà del sistema eCall per la chiamata automatica su tutti i veicoli di nuova omologazione: un dispositivo che per Viasat è già operativo con l’Sos Call che, in caso di emergenza, fornisce tecnologia, ma anche contatto umano», ha dichiarato Domenico Petrone, presidente di Viasat Group. Oltre che tecnologico, il problema è anche culturale e per affrontarlo in modo efficace la Fondazione Ania ha scelto una campagna comunicativa ad effetto: 5 spot, uniti dal filo rosso dei «Comandamenti», caratterizzata da una forte componente emotiva. «Attraverso le emozioni abbiamo voluto parlare al cuore delle persone per arrivare alle loro teste, contribuendo alla diffusione di una nuova cultura del rispetto delle regole della strada. Ciascuno spot focalizza l’attenzione sulle cause principali degli incidenti stradali, quali il mancato rispetto delle norme, l’alcol e la distrazione», ha commentato Aldo Minucci, presidente dell’Ania e della Fondazione Ania per la sicurezza stradale. (Alf. Pao.)
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