Selex ES: droni al servizio della pace in Africa
La buona prova offerta dai droni «Falchi» della Selex ES con i caschi blu nel Congo sta per avere un seguito anche nella Costa d’Avorio per dotare le forze di pace dell’Unoci, United Nation Operation, di cinque velivoli senza pilota. I droni sono stati chiesti dalla Costa d’Avorio per controllare i movimenti di armi lungo il confine con la Liberia in un’area del Paese la cui vegetazione molto fitta impedisce altri tipi di sorveglianza dall’alto. Inoltre la Selex ES, controllata dal Gruppo Finmeccanica e i cui studi sui droni risalgono addirittura agli anni Cinquanta quando gli aerei senza pilota venivano usati come bersagli, ha fornito a partire dallo scorso dicembre alla Monusco, missione dell’Onu nella Repubblica democratica del Congo, altri cinque droni assemblati nei propri stabilimenti di Ronchi dei Legionari, a Gorizia. Nel Congo i «Falchi» hanno il compito di pattugliare un’area di 250 chilometri quadrati intorno alla capitale provinciale di Goma vicino al confine con il Ruanda. Ciascun velivolo possiede un’autonomia aerea di 10-12 ore e fornisce dati altrimenti difficilmente raccoglibili in zone che le pattuglie dell’Onu hanno difficoltà a coprire. Oltre a sorvegliare le posizioni e i movimenti di gruppi armati e di profughi, i droni dell’Onu forniscono informazioni utili per la sicurezza dei caschi blu in un difficile teatro di operazioni. Si tratta di un’operazione che, dopo la Costa d’Avorio, potrebbe essere estesa in Mali, Darfur ed Africa Centrale. (Alf. Pao.)
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