Policlinico Gemelli, con il robot Da Vinci addio alle cicatrici

Il robot chirurgico Da Vinci, «telecomandato» dall’Unità Operativa di Chirurgia Endocrina e Metabolica del Policlinico universitario Gemelli di Roma, diretta dal prof. Rocco Bellantone, ha eseguito un intervento senza precedenti nel Lazio e nel Sud Italia: ha operato la tiroide di una giovane paziente senza lasciare alcun segno sul collo; infatti il robot ha raggiunto la ghiandola malata attraverso l’ascella. L’intervento eseguito al Policlinico Gemelli si chiama «tiroidectomia robotica trans-ascellare» ed è stato compiuto lo scorso gennaio su una donna di 37 anni affetta da gozzo nodulare; la giovane è stata dimessa in ottime condizioni il giorno dopo l’operazione. La tecnica della tiroidectomia robotica trans-ascellare, messa a punto in Corea e attualmente in via di diffusione nei Paesi occidentali, consente di evitare ogni cicatrice sul collo rispetto alla tecnica convenzionale e mini-invasiva, che vengono eseguite con un accesso chirurgico cervicale. Col nuovo intervento la tiroide viene infatti raggiunta dall’ascella, con un accesso chirurgico nascosto e poco visibile. Attraverso una singola incisione ascellare vengono introdotte la telecamera e gli strumenti robotici, manovrati dal chirurgo seduto alla consolle. Il sistema computerizzato consente una visione tridimensionale e ingrandita, nonché un assoluto controllo dei movimenti degli strumenti robotici. Queste caratteristiche tecniche facilitano e rendono molto accurata la dissezione chirurgica, garantendo l’assoluta sicurezza dell’intervento. (Eli. Man.)