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il valore dell’energia: serve piu' informazione al consumatore, perche' lo conosca e capisca

di Paolo Vigevano, presidente e amministratore delegato della società pubblica Acquirente Unico

L'aggravarsi della recessione economica nel nostro Paese, come ha ultimamente rilevato l’Istat, sta riducendo il reddito disponibile delle famiglie. Un clima che si riflette su molti settori come quello dell’energia con un peso rilevante sui bilanci delle famiglie. Per far fronte alle innumerevoli criticità emerse, serve una politica che anticipi i problemi e predisponga quanto utile per risolverli con soluzioni anche immediate, senza però perdere di vista obiettivi di lungo termine. Nel caso delle settore energetico questo significa sicurezza ed economicità delle forniture attraverso meccanismi di mercato e nel rispetto dell’ambiente.
Ma non è solo una questione congiunturale. Infatti, tanto a livello di governo nazionale che di Unione Europea, si riconosce che oggi sono prioritari interventi strutturali per ridurre il costo dell’energia per imprese e famiglie con una politica energetica che debba mettere in primo piano la sostenibilità e la competitività. In questo senso, quindi, la crisi è un’ulteriore spinta per  promuovere il risparmio energetico, visto che l’energia elettrica è un bene essenziale che le famiglie difficilmente riescono a comprimere. In questa direzione, sono apprezzabili gli indirizzi del Governo in materia di bonus fiscale, per gli interventi di efficienza energetica, cui è fondamentale aggiungere anche un’informazione mirata al consumatore finale, al fine di renderlo sempre più attore primario del settore energetico.
Proprio per questo Acquirente Unico ha promosso uno studio, condotto da Episteme e presentato all’ultimo «Festival dell’energia», per capire come, in questo complesso scenario, il consumatore percepisce il valore dell’energia e quanto gli gravita intorno: da quanto costa azionare un elettrodomestico, al caricare il cellulare, passando per la lettura della  bolletta. Dati utili che, ad oggi, ci danno indicazioni sul fatto che l’utente non ha ancora una piena percezione né dei consumi, né della spesa energetica che affronta. Il dato che emerge subito è che la crisi e i suoi effetti hanno portato oltre il 74 per cento degli italiani a ridurre i propri consumi, proprio per contenere le spese.
Inoltre esiste una crescente richiesta di maggiore informazione, al fine di capire le dinamiche del mercato ed utilizzare al meglio le proprie conoscenze, per trovare le soluzioni più adatte al proprio profilo di consumo e, di conseguenza, al proprio potere economico. Sicuramente la lettura della bolletta rimane tra i primi nodi da risolvere: creata per essere strumento di trasparenza nel nuovo mercato elettrico, ad oggi si può dire che ancora difficilmente si riesce a comprenderla.
A tal proposito, sempre dallo studio, emerge che quasi un quinto degli intervistati, il 19,3 per cento, dichiara di leggere nel dettaglio tutte le voci riportate in bolletta, mentre il 42,7 per cento legge il riepilogo dei principali capitoli di spesa e il restante 38 per cento si limita a pagare l’importo senza effettuare controlli. Per questo è necessario pensare ad un nuovo modo per assicurare ai clienti un'informazione che sia il più completa e dettagliata, visto che le preoccupazioni del consumatore riguardano principalmente il prezzo dell’energia elettrica.
I consumatori, in percentuali molto alte, pongono in atto, nell’utilizzo domestico dell’energia, tutti quei comportamenti virtuosi finalizzati al risparmio energetico che tante campagne informative negli ultimi anni ci hanno insegnato. Per quanto riguarda però la conoscenza di come funziona l’energia (dalla produzione alla commercializzazione, ai temi energetici in generale) si dichiarano in media non sufficientemente informati e, su tutto il campione interrogato, solo un 35 per cento sarebbe interessato a saperne di più insieme, mentre il 14 per cento dichiara il tema troppo complesso per essere approfondito.
La poca conoscenza e la percezione di un costo alto, sono confermati anche dal fatto che la netta maggioranza dei consumatori pensa di pagare l’energia elettrica e il gas più che negli altri Paesi. Ciò vale però, nella realtà, per le imprese ma non per i consumatori domestici.
Passando a temi legati ai consumi individuali e alla bolletta elettrica, si evidenzia che l’informazione legata alla liberalizzazione è ormai molto diffusa e si accompagna ad un’opinione più strutturata sui vantaggi che ne derivano. Invece, per quanto riguarda i consumi domestici, l’indagine rileva la diffusione altissima di ogni tipo di elettrodomestico nelle case degli italiani. I consumatori rinuncerebbero all’acquisto di un elettrodomestico, ma ben il 62 per cento non l’ha mai fatto, principalmente per il costo del prodotto e non per quanto consuma. In generale, alla luce di quanto detto, è facile intuire come sia emersa una distorsione del reale valore dell’energia ed è per questo che è necessario mettere in campo strumenti adatti a fare la giusta informazione.
Alla domanda quanto costa un lavaggio di lavatrice, sul campione di 600 intervistati oltre 500 non ha saputo rispondere mentre solo 18 hanno dato un valore vicino al valore finale (a proposito circa 25 centesimi di euro). Tutt’altro che semplici da attuare, gli interventi da mettere in campo con un ampio consenso di opinione pubblica e la collaborazione tra istituzioni e operatori, devono facilitare il superamento di questi gap informativi.
L’Acquirente Unico, per rispondere a questo gap informativo, offre per conto dell'Autorità, un servizio attraverso lo Sportello per il consumatore di energia, per renderlo informato e consapevole, un progetto che con gli anni è diventato un’importante realtà. Sicuramente un utile punto di riferimento e un esempio da seguire.   

Tags: Luglio Agosto 2013

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